Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde PO252 ;
L’amore è uno dei più grandi misteri della vita dell’uomo, se non il più grande. È indispensabile a tal punto che una vita senza amore non è più una vita.
Il Vangelo celebra spesso la grandezza dell’amore.
Con la sua presenza alle nozze di Cana, Cristo ha benedetto l’unione di una giovane coppia. La sua compassione per i malati, la sua simpatia per i poveri occupano tutte le pagine dei Vangeli. Il suo amore per gli uomini l’ha condotto al sacrificio supremo nell’obbedienza al Padre. Questa obbedienza ha le sue radici nell’amore. L’amore di Gesù per sua madre ci è rivelato alla croce, quando, prima di morire, l’affida a Giovanni, il discepolo prediletto. Eppure, nel brano che abbiamo letto del Vangelo di Luca, Gesù sembra “rinnegare” sua madre. Ma lo fa davvero? No: si tratta di altro. In realtà la frase chiave: “Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica” è la sintesi dell’amore supremo che egli ci insegna.
Dio è Amore. Colui che professa quest’amore e lo mette in pratica fa già parte della grande famiglia di Cristo, del suo regno sulla terra, regno che sta per annunciare e costruire con il suo insegnamento e con il suo esempio, Vangelo vivo.
Gesù non rinnega allora la famiglia, ma la ingrandisce, l’allarga. Di qui l’importanza del secondo elemento della sua affermazione: “e la mettono in pratica”, in cui si riferisce a coloro che traducono la parola di Dio in atti, che la vivono quotidianamente, costruendo giorno dopo giorno il regno di Dio, la cui legge fondamentale è l’amore.
L’amore non può allora essere un mero slogan di qualche ideologia, né una teoria bella ma senza realtà. L’amore è vita. Grazie all’amore ogni vita comincia, cresce, si arricchisce e si compie. San Paolo, più tardi, avrebbe celebrato la gloria dell’amore.