LA CHIESA

      


> e-mail    > chi siamo    > scripts e banners   > newsletters    > translate ita>eng

LITURGIA
> 27 Ottobre 2024 <
Venerdì 25 Ottobre 2024

Sabato 26 Ottobre 2024

Domenica 27 Ottobre 2024

Lunedì 28 Ottobre 2024

Martedì 29 Ottobre 2024

Mercoledì 30 Ottobre 2024

Giovedì 31 Ottobre 2024

Venerdì 1 Novembre 2024

Sabato 2 Novembre 2024

Domenica 3 Novembre 2024

Newsletter
Per ricevere la Liturgia del giorno inserisci la tua mail:

Cerca nella BIBBIA
Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:







  XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) > Vai direttamente alle OMELIE 
Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
BO300 ;

L’evangelista Marco che ascoltiamo quest’anno ci presenta le azioni e le parole di Gesù durante il suo viaggio a Gerusalemme. Viaggio sicuramente topografico, ma anche e soprattutto simbolico. Questa strada che Gesù percorre con entusiasmo - “Gesù li precedeva” - e dove i discepoli lo seguono con diffidenza o inquietudine - “essi erano spaventati, e coloro che seguivano erano anche timorosi” (Mc 10,32) - qui arriva al termine. Ecco il contesto della lettura sulla quale meditiamo oggi.
Al termine del cammino, oggi incontriamo un cieco. Un cieco, che, in più, è un mendicante. In lui c’è oscurità, tenebre, e assenza. E attorno a lui c’è soltanto il rigetto: “Molti lo sgridavano per farlo tacere”. Gesù chiama il cieco, ascolta la sua preghiera, e la esaudisce. Anche oggi, qui, tra coloro che il Signore ha riunito, “ci sono il cieco e lo zoppo” (prima lettura) - quello che noi siamo -; ed è per questo che le azioni di Gesù, che ci vengono raccontate, devono renderci più pieni di speranza.
È nel momento in cui termina il viaggio di Gesù a Gerusalemme (e dove termina il ciclo liturgico), che un mendicante cieco celebra Gesù e lo riconosce come “Figlio di Davide”, o Messia; e questo mendicante riacquista la vista e “segue Gesù per la strada”. È un simbolo, un invito. Chiediamo al Signore che ci accordi la luce della fede e ci dia vigore, affinché lo seguiamo come il cieco di Gerico, fino a che non avremo raggiunto la Gerusalemme definitiva.

Scarica il foglietto della Messa >
Scarica le Letture del Lezionario >
Scarica il Salmo Responsoriale Cantato >
Ricevi la Liturgia via mail >
Condividi questa Liturgia su > Facebook
Ascolta il Vangelo >

Antifona d'ingresso
Gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
cercate sempre il suo volto. (Sal 104,3-4)


Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
accresci in noi la fede, la speranza e la carità,
e perché possiamo ottenere ciò che prometti,
fa' che amiamo ciò che comandi.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

Oppure (Anno B):
O Dio, Padre buono,
che nel tuo Figlio unigenito
ci hai dato il sacerdote compassionevole
verso i poveri e gli afflitti,
ascolta il grido della nostra preghiera
e fa' che tutti gli uomini vedano in lui
il dono della tua misericordia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

 
>

Prima lettura

 

Ger 31,7-9
Riporterò tra le consolazioni il cieco e lo zoppo.

Dal libro del profeta Geremìa

Così dice il Signore:
«Innalzate canti di gioia per Giacobbe,
esultate per la prima delle nazioni,
fate udire la vostra lode e dite:
“Il Signore ha salvato il suo popolo,
il resto d’Israele”.
Ecco, li riconduco dalla terra del settentrione
e li raduno dalle estremità della terra;
fra loro sono il cieco e lo zoppo,
la donna incinta e la partoriente:
ritorneranno qui in gran folla.
Erano partiti nel pianto,
io li riporterò tra le consolazioni;
li ricondurrò a fiumi ricchi d’acqua
per una strada dritta in cui non inciamperanno,
perché io sono un padre per Israele,
Èfraim è il mio primogenito».

Parola di Dio

>

Salmo responsoriale

Sal 125

Grandi cose ha fatto il Signore per noi.

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.

Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.

Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.

Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.

>

Seconda lettura

Eb 5,1-6
Tu sei sacerdote per sempre, secondo l’ordine di Melchìsedek.

Dalla lettera agli Ebrei

Ogni sommo sacerdote è scelto fra gli uomini e per gli uomini viene costituito tale nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati.
Egli è in grado di sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore, essendo anche lui rivestito di debolezza. A causa di questa egli deve offrire sacrifici per i peccati anche per se stesso, come fa per il popolo.
Nessuno attribuisce a se stesso questo onore, se non chi è chiamato da Dio, come Aronne. Nello stesso modo Cristo non attribuì a se stesso la gloria di sommo sacerdote, ma colui che gli disse: «Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato», gliela conferì come è detto in un altro passo:
«Tu sei sacerdote per sempre,
secondo l’ordine di Melchìsedek».

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Cf 2Tm 1,10)
Alleluia, alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia.

>

Vangelo

Condividi il Vangelo su >   Facebook Ascolta il Vangelo >    

Mc 10,46-52
Rabbunì, che io veda di nuovo!


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Come il cieco di Gerico, anche noi gridiamo a Gesù la nostra fede, per ottenere da lui misericordia e perdono. E ci facciamo voce delle tante persone che non sanno o non vogliono più rivolgersi al Signore, chiedendo per loro il dono della fede.
Preghiamo insieme e diciamo: Figlio di Davide, abbi pietà di noi.

1. Per la Chiesa: non impedisca come la folla di Gerico di avvicinarsi a Gesù, ma faccia risuonare davanti a lui le grida dei poveri, degli ammalati, di coloro che sono in difficoltà, preghiamo.
2. Per gli ammalati: perché non siano costretti a vivere in solitudine e nella tristezza, e trovino in Gesù conforto, luce per dare senso alla propria esistenza e speranza nella risurrezione, preghiamo.
3. Per tutti i credenti: riscoprano il senso profondo della liberazione e della salvezza donata da Gesù e siano testimoni autentici della fede, preghiamo.
4. Per la nostra comunità, che ha ricevuto la grazia della fede e cammina seguendo il Signore Gesù: cresca nella capacità di contemplare la bellezza del dono ricevuto e di adorarlo nella vita quotidiana, preghiamo.

O Padre, aiutaci a ritrovare in Gesù il senso festoso della vita, perché è il pensiero di camminare sulla sua strada l'unica certezza che ci da gioia profonda e illumina la nostra esistenza. Per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
Guarda, o Signore, i doni che ti presentiamo,
perché il nostro servizio sacerdotale
renda gloria al tuo nome.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla comunione
Esulteremo per la tua vittoria
e nel nome del nostro Dio alzeremo i vessilli. (Sal 19,6)

Oppure:
Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi,
offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore. (Ef 5,2)

Oppure (Anno B):
«Rabbunì, Maestro, che io veda di nuovo».
«Va', la tua fede ti ha salvato». (Mc 10,51-52)


Preghiera dopo la comunione
Si compia in noi, o Signore,
la realtà significata dai tuoi sacramenti,
perché otteniamo in pienezza
ciò che ora celebriamo nel mistero.
Per Cristo nostro Signore.



O M E L I E
a cura di
Qumran2.net


    padre Gian Franco Scarpitta       (Omelia del 24-10-2021)
L'incontro che cambia la vita
Espressione di salvezza nella Bibbia è liberare zoppi e ciechi dalla loro infermità. Ed è esattamente quello che promette Geremia quando annuncia che il popolo d'Israele, una volta superata la prova dell'esilio, otterrà la liberazione e la salvezza: i benefici che riceveranno ciechi e zoppi sono speculari dello stato generale di liberazione e di affranca ...
(continua)

 
    don Alberto Brignoli       (Omelia del 24-10-2021)
“Non possiamo tacere ciò che abbiamo visto e ascoltato”
"Testimoni e profeti" - "Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato": su questo slogan, che riprende il messaggio di Papa Francesco, si snoda la riflessione intorno a questa Giornata Missionaria Mondiale, appuntamento che sempre caratterizza la penultima domenica del mese di ottobre, da 95 anni a questa parte. Un appuntamento antichissimo, se p ...
(continua)

 
    don Domenico Bruno       (Omelia del 24-10-2021)
È cieco chi non vuol vedere!
Gesù è in partenza da Gerico (geograficamente più bassa) a Gerusalemme (disposta invece in altura). È un cammino verso Dio, verso l'altitudine della santità. Non tutti riescono a compiere quel cammino, magari si fermano a metà strada. Le motivazioni sono tante, una delle quali le distrazioni che ci rendono ciechi. Molti si dicono cristiani (la maggi ...
(continua)

 
    don Roberto Rossi       (Omelia del 24-10-2021)
Coraggio, alzati, ti chiama
Gesù è la luce, è il Figlio di Dio, è il salvatore che incontra ogni persona e la salva. Il Vangelo ci riporta il grande incontro di Gesù con un cieco, mentre sta partendo da Gerico. Sentendolo passare questo cieco comincia gridare: "Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me". Gli altri lo rimproverano perché dà fastidio, non solo con le sue invocazi ...
(continua)

 
    don Roberto Rossi       (Omelia del 24-10-2021)
Dona la tua luce, Signore
...
(continua)

 
    don Alessandro Farano       (Omelia del 24-10-2021)
Domenica - XXX del Tempo Ordinario - Anno B - Commento al Vangelo
...
(continua)

 
    don Giacomo Falco Brini       (Omelia del 24-10-2021)
Il credente, un cieco veggente
Il brano di questa domenica chiude il capitolo 10 del vangelo di Marco. Ci avviciniamo a Gerusalemme. Lungo la strada Gesù ha annunciato per 3 volte che nella città santa lo attende un finale inglorioso, fatto di rifiuto e violenza, fino alla morte. Però per 3 volte, l'annuncio si conclude con un "ma" che confonde ancor più gli uditori e i lettori: il te ...
(continua)

 
    don Mario Simula       (Omelia del 24-10-2021)
A scuola di un disabile
Il canto di speranza del profeta irrompe nella nostra vita, ci riempie di gioia e impone il silenzio alle visioni pessimistiche della storia del mondo e degli uomini. Dio non si dimentica mai dell'opera delle sue mani. Dio, senza stancarsi, ama stare accanto all'uomo, sua creatura. Ogni volta che ci incontra, la gioia prende il sopravvento nel suo cuore di P ...
(continua)

 
    Omelie.org - autori vari       (Omelia del 24-10-2021)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di don Paolo Matarrese "Spesso alla vita non bisogna cambiarne la forma, ma bisogna cambiare la luce con cui la vediamo". Sono le parole che una volta mi ha detto un prete e che penso possano essere la sintesi del vangelo che oggi la Chiesa ci dona. E' l'ultimo miracolo di Gesù nel vangelo di Marco: ridare la vist ...
(continua)

 
    Omelie.org (bambini)       (Omelia del 24-10-2021)

Oggi il Vangelo ci presenta la storia di Bartimeo. Chi era Bartimeo? Era il figlio di Timeo ed era un uomo cieco, non vedente. Ai tempi di Gesù non c'era la pensione di invalidità per coloro che non potevano lavorare; questo il motivo per cui quest'uomo mendicava, ossia chiedeva l'elemosina. I ciechi, come tutti coloro che hanno qualche handicap, sviluppan ...
(continua)

 
    don Roberto Seregni       (Omelia del 24-10-2021)
E lo seguiva lungo la strada
Quello del cieco è l'ultimo dei miracoli raccontati nel Vangelo di Marco. Ultimo e definitivo: la guarigione dalla cecità. Gesù si prepara ad entrare a Gerusalemme e gli occhi dei discepoli si devono aprire per riconoscere la novità inaudita del Messia Crocifisso. Proprio per questa ragione, l'evangelista non solo racconta un miracolo, ma tratteggia i li ...
(continua)

 
    don Fabio Rosini       (Omelia del 24-10-2021)
Commento al Vangelo del 24 ottobre
...
(continua)

 
    padre Antonio Rungi       (Omelia del 24-10-2021)
Ridonaci, Signore, la vera vista, quella della fede
La parola di Dio di questa XXX domenica del tempo ordinario ci invita a riflettere sul dono della fede, a partire dal testo del Vangelo. Questo racconta di un altro grande miracolo operato da Gesù lungo la via che partiva da Gerico. Il figlio di Timeo, Bartimeo, si rivolge a Gesù con una precisa richiesta di guarigione della sua cecità: "Maestro fa' che i ...
(continua)

 
    mons. Erio Castellucci diocesi di Modena-Nonantola       (Omelia del 24-10-2021)
Gesù si fermò e disse: "Chiamatelo!"
...
(continua)

 
    Missionari della Via       (Omelia del 24-10-2021)
Che io veda di nuovo!
...
(continua)

 
    Missionari della Via       (Omelia del 24-10-2021)

Un cieco, un emarginato, è seduto sul ciglio della strada. Quanti ce ne sono oggi di persone sedute, incapaci ad alzare lo sguardo, che non sperano più una vita nuova. È più la nostra società opulenta incapace di vedere la sofferenza di tanti. Ma questo cieco non si arrende, vuole una vita nuova, la desidera. Ha sentito parlare di Gesù e quello che i s ...
(continua)

 
    padre Paul Devreux       (Omelia del 24-10-2021)

Bartimèo, era una persona che voleva vivere. Era un cieco, che però ci vedeva bene per quel che riguardava gli affari; infatti riesce a mettersi in un punto molto strategico, dove devono passare tutti i pellegrini che salgono a Gerusalemme, e che sono tenuti a fare l'elemosina durante il loro pellegrinaggio. Di per se è uno che ha raggiunto una posizione ...
(continua)

 
    don Alessandro Farano       (Omelia del 24-10-2021)
Domenica XXX del Tempo Ordinario - Anno B - Lectio Divina
Guida: Don Sergio Pellegrini - Vicario Generale dell'Arcidiocesi Trani-Barletta-Bisceglie ...
(continua)

 
    padre Ermes Ronchi       (Omelia del 24-10-2021)
Siamo tutti mendicanti di amore e di luce
Vangeli di strade e di incontri, in queste settimane. «Mentre partiva da Gerico...». Siamo alle porte della città, dove le carovane dei pellegrini si ricompongono, dove si aggirano i mendicanti, sperando in una monetina tra i tanti che si danno appuntamento alle porte. Un cieco, seduto, a terra, immobile, sta lì a mendicare la sua sopravvivenza da chi pa ...
(continua)

 
    Diocesi di Vicenza       (Omelia del 24-10-2021)
La Parola - Commento al Vangelo di Marco (Mc 10,46-52)
...
(continua)

 
    Frati Minori Cappuccini       (Omelia del 24-10-2021)

...
(continua)

 
    Paolo Curtaz       (Omelia del 24-10-2021)
Io e Bartimeo
Chi è Gesù? Si è chiesto l'evangelista Marco. E ha risposto Pietro: Il Messia. E ora si chiede: chi è disposto a seguire questo Messia? Non il giovane ricco. Non gli apostoli. Chi allora? La persona apparentemente meno adatta: Bartimeo. Pesantezza Così Gesù e i suoi giungono a Gerico dopo la lunga e dolorosa discussione sulla grandezza e sul pot ...
(continua)

 
    don Roberto Fiscer       (Omelia del 24-10-2021)
#StradeDorate - Commento su Marco 10,46-52
...
(continua)

 
    diac. Vito Calella       (Omelia del 24-10-2021)
Ci sono anch'io sulla tua strada
«Bar-timeo»: figlio dell'onorevole Abbiamo sentito pronunciare un nome: «Figlio di Timeo, Bartimeo» (Mc 10,46b). È l'unica volta nei Vangeli che un povero, «cieco e mendicante, seduto sul ciglio della strada» (Mc 10,46c), al quale nessuno badava, viene presentato con un nome proprio. Ma questo è un nome particolare, in quanto è la composizione di ...
(continua)

 
    don Claudio Luigi Fasulo       (Omelia del 24-10-2021)
Cerca la luce vera nella tua vita
...
(continua)

 
    fr. Massimo Rossi       (Omelia del 24-10-2021)
Commento su Marco 10,46-52
Curioso il modo con cui il cieco chiama Gesù: Figlio di Davide ; in tal modo l'uomo confessa la fede nel maestro di Nazareth, che le profezie annunciavano quale discendente della stirpe di Davide. E lo ripete, incurante delle reazioni del pubblico! in fondo, che aveva da perdere un povero mendicante cieco?...e poi i mendicanti sono per definizione perso ...
(continua)

 
    Agenzia SIR       (Omelia del 24-10-2021)
Commento su Marco 10,46-52
Gerico è la prima città espugnata da Giosuè, che segna l'ingresso nella terra promessa. Quando Gesù vi entra, incontra un cieco, immagine plastica dei discepoli e dei personaggi incontrati sino a questo momento lungo la strada. Il Vangelo di oggi è collegato con quello di domenica scorsa, dove i due fratelli, Giacomo e Giovani, chiedono l'onore di seder ...
(continua)

 
    don Alfonso Giorgio Liguori       (Omelia del 24-10-2021)
Va, la tua fede ti ha salvato
...
(continua)

 
    mons. Roberto Brunelli       (Omelia del 24-10-2021)
Pensando al cieco di Gerico
Il brano evangelico di oggi può apparire a prima vista simile a molti altri: narra infatti la guarigione di un povero menomato. In realtà, quando gli evangelisti non si limitano a riassunti dell'attività taumaturgica di Gesù (del tipo "guarì molti storpi, sordomuti, ciechi, lebbrosi") ma narrano qualche guarigione per esteso, è perché ciascuno di essi ...
(continua)

 
    Paolo De Martino       (Omelia del 24-10-2021)
Se ci riconosciamo ciechi, riusciremo a vedere.
E' l'ultimo dei miracoli raccontati da Marco. E' l'ultimo, il definitivo prima di entrare a Gerusalemme. Come a dire che per comprendere il senso della croce abbiamo bisogno di guardarla con gli occhi della fede. Il cieco torna a vedere mentre i discepoli restano ciechi perché avere gli occhi, non vuol dire che uno veda. Questo cieco che mendica è icona d ...
(continua)

 
    don Nicola Salsa       (Omelia del 24-10-2021)
Signore voglio vedere di nuovo (Mc 10,46-52)
...
(continua)

 
    padre Fernando Armellini       (Omelia del 24-10-2021)
Videocommento su Mc 10,46-52
...
(continua)

 
    don Gianfranco Calabrese       (Omelia del 24-10-2021)
Video commento su Marco 10,46-52
...
(continua)

 
    don Lucio D'Abbraccio       (Omelia del 28-10-2018)
Rabbunì, che io veda
«Il figlio di Timeo, Bartimeo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare». È rarissimo che i Vangeli segnalino il nome del malato guarito da Gesù: nel brano evangelico di oggi c'è, invece, un'eccezione con Bartimeo, che in aramaico significa "figlio di Timeo". Chi era, dunque, Bartimeo? Era uno dei tanti disgraziati di questo mondo. Uno che rapp ...
(continua)

 
    Casa di Preghiera San Biagio FMA       (Omelia del 28-10-2018)
Commento su Mc 10, 51-52
«Allora Gesù gli disse: "Che vuoi che io ti faccia?". E il cieco a lui: "Rabbunì, che io riabbia la vista!". E Gesù gli disse: "Va, la tua fede ti ha salvato". E subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada»Mc 10, 51-52 Come vivere questa Parola? Ancora una volta Gesù parte dalla realtà di un miracolo per aprire ai suoi più vicini l ...
(continua)

 
    Sulla strada - TV2000       (Omelia del 28-10-2018)
Commento su Marco 10,46-52
...
(continua)

 
    don Luigi Maria Epicoco       (Omelia del 28-10-2018)
Vedere con il cuore
...
(continua)

 
    Wilma Chasseur       (Omelia del 28-10-2018)
Audio commento alla liturgia - Mc 10,46-52
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ...
(continua)

 
    don Marco Pozza       (Omelia del 28-10-2018)
Il finto cieco che vede (da) Dio
Verso la Città-Santa viaggiano sfasati, mica appaiati. Lui «li precedeva», mentre i discepoli-amici, inquieti e tormentati, «erano spaventati, e coloro che lo seguivano anche timorosi» (Mc 10,32). Sono diretti tutti giusto a Gerusalemme. Cristo viaggia con un biglietto di sola andata in tasca: il legno della Croce già si staglia all'orizzonte della cit ...
(continua)

 
    don Maurizio Prandi       (Omelia del 28-10-2018)
La compassione: verità di Dio, responsabilità dell'uomo!
Il vangelo di Marco, lo sappiamo, risponde a due domande principali: - chi è Gesù (ed è il contenuto della prima prima parte, fino al capitolo 8), - chi è il discepolo (nella seconda parte). Rispetto alla seconda domanda, il capitolo 10, che abbiamo ascoltato nelle ultime domeniche, gioca un ruolo fondamentale per poter capire. Nel ritiro che venerdì ...
(continua)

 
    don Domenico Bruno       (Omelia del 28-10-2018)
Gesù: un ottico speciale!
San Tommaso è famoso perché avrebbe creduto se avesse visto Gesù, il cieco di Gerico (cfr Mc 10,46-52) vede perché crede. Insomma l'esatto contrario di san Tommaso. Il fatto che il cieco credesse è testimoniato dalla sua altissima professione di fede: "Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!". Pur non vedendo, sapeva chi era davvero Gesù... I ...
(continua)

 
    don Giovanni Berti       (Omelia del 28-10-2018)
Giochi Di Sguardi
Clicca qui per la vignetta della settimana. La storia di Bartimeo, cieco poi guarito da Gesù, è un'ottima occasione per fare l'esame della vista spirituale. Qualche giorno fa, Raffale un amico formatore, ha tenuto un bel incontro al gruppo dei fidanzati. Il tema era la relazione e tutto quello che la mette in pericolo o la può aiutare. Uno dei passagg ...
(continua)

 
    Paolo Curtaz       (Omelia del 28-10-2018)
Video commento a Mc 10,46-52
...
(continua)

 
    don Claudio Doglio       (Omelia del 28-10-2018)
Video commento a Mc 10,46-52
...
(continua)

 
    don Alberto Brignoli       (Omelia del 28-10-2018)
Un'unica domanda, due risposte diverse
Non tutte le domande hanno la stessa risposta: e fin lì, tutti ci possiamo arrivare. Nemmeno la stessa domanda può avere lo stesso tipo di risposta: persone diverse possono rispondere in maniera diversa alla stessa domanda, anche alla più elementare. Uno più uno fa due, per tutti: ma è sufficiente che uno sia un asino in matematica perché dia una rispo ...
(continua)

 
    don Giacomo Falco Brini       (Omelia del 28-10-2018)
Non urlare, grida!
Con il vangelo di oggi si chiude il cap.10 di Marco. La scena che il primo versetto ci presenta vede da una parte Gesù con i suoi discepoli e molta folla al seguito; dall'altra, sul ciglio della strada, un uomo cieco che mendica di nome Bartimeo (Mc 10,46). Curiosa questa introduzione. Si avverte subito una sensazione di grande solitudine da una parte, di g ...
(continua)

 
    padre Ermes Ronchi       (Omelia del 28-10-2018)
Siamo anche noi ciechi e mendicanti, come Bartimeo
Un mendicante cieco: l'ultimo della fila, un naufrago della vita, relitto abbandonato al buio nella polvere di una strada di Palestina. Poi improvvisamente tutto si mette in moto: passa Gesù ed è come un piccolo turbine, si riaccende il motore della vita, soffia un vento di futuro. Bartimeo comincia a gridare: Gesù, abbi pietà. È, tra tutte, la preghie ...
(continua)

 
    Luca Rubin       (Omelia del 28-10-2018)
Libera me, libera tutti!
Tutti i protagonisti di questa pagina di vangelo sono in movimento: Gesù, i discepoli, la folla. Solo Bartimeo, cieco, è fermo, seduto lungo la strada, a mendicare. Gesù è in movimento: sta partendo da Gerico, e molta folla con lui. Bartimeo avverte il rumore dei passi, e l'assieparsi delle voci, ma soprattutto: "Sentendo che era Gesù Nazareno" tenta i ...
(continua)

 
    don Mario Simula       (Omelia del 28-10-2018)
Il segreto del mantello
La speranza che il profeta Geremia canta per il popolo è preziosa come l'aria, come una pioggia che ristora, come un urlo che si libera. Vogliamo sentire il canto anche oggi. Lo invoca ogni nazione, ogni frammento di umanità che ha perso dignità e parola. Noi, come Israele, camminiamo nel pianto, portando la semente da gettare. Il sudore, la fatica, la st ...
(continua)

 
    don Fabio Rosini       (Omelia del 28-10-2018)
Audio commento al Vangelo del 28 ottobre
...
(continua)

 
    don Luciano Cantini       (Omelia del 28-10-2018)
Dentro la strada
Partiva da Gèrico Da Gerico a Gerusalemme c'è una giornata di cammino, un sentiero in salita non solo per il dislivello dei monti. La salita di Gesù va oltre per inerpicarsi sul Calvario, con quale animo è complicato immaginarlo; per tre volte aveva parlato della sua fine imminente tra l'incomprensione di Pietro e la prospettiva fuorviante di Giacomo e ...
(continua)

 
    padre Antonio Rungi       (Omelia del 28-10-2018)
Cecità della mente e freddezza del cuore
Il vangelo del cieco Bartimeo, figlio di Timeo, ci indica persone ben precise che hanno un problema grave. Bartimeo figlio, cieco, e Timeo, padre, che deve affrontare il dramma del figlio disabile. Al tempo di Gesù non c'erano garanzie sociali ed economiche per i disabili, per cui Bartimeo, per poter sopravvivere deve mendicare lungo la strada. Quello che ...
(continua)

 
    don Roberto Fiscer       (Omelia del 28-10-2018)
#StradeDorate - Commento su Marco 10,46-52
...
(continua)

 
    don Alessandro Farano       (Omelia del 28-10-2018)
Video commento - XXX Domenica del Tempo Ordinario - Anno B
...
(continua)

 
    don Domenico Luciani       (Omelia del 28-10-2018)
Video commento su Mc 10,46-52
...
(continua)

 
    diac. Vito Calella       (Omelia del 28-10-2018)
Il cammino della fede dell'escluso Bartimeo sulla strada di Gesù
Il racconto di guarigione del cieco Bartimeo diventa per noi oggi il racconto della testimonianza dell'esperienza di fede di chiunque voglia diventare veramente discepolo di Gesù. In quel "chiunque" mettiamoci tutti noi praticanti della Santa Messa domenicale, immedesimiamoci tutti in quella folla che seguiva Gesù e lo vedeva "fisicamente". In quella folla ...
(continua)

 
    mons. Roberto Brunelli       (Omelia del 28-10-2018)
Se fosse al posto mio che cosa farebbe?
Il vangelo odierno può apparire a prima vista simile a molti altri: narra infatti la guarigione di un povero menomato. In realtà, quando gli evangelisti non si limitano a riassunti dell'attività taumaturgica di Gesù (del tipo "guarì molti storpi, sordomuti, ciechi, lebbrosi") ma narrano specifici casi, è perché ciascuno di essi presenta una propria fi ...
(continua)

 
    Diocesi di Vicenza       (Omelia del 28-10-2018)
La Parola - Commento al Vangelo di Marco (Mc 10,46-52)
...
(continua)

 
    padre Gian Franco Scarpitta       (Omelia del 28-10-2018)
La fede e l'Incontro
Quello che Gesù ci presenta è uno dei miracoli da lui compiuti nella sua vita pubblica, che viene descritto con una particolare semplicità e immediatezza allusiva e densa di significato. L'intervento miracoloso di Gesù, in questo caso, viene caratterizzato non soltanto dall'efficacia del suo risultato, cioè dalla guarigione risolutiva del soggetto che ...
(continua)

 
    Agenzia SIR       (Omelia del 28-10-2018)
Commento su Marco 10,46-52
Volendo sintetizzare in poche parole il significato delle letture bibliche di questa Messa, si potrebbe dire che questa è la Messa della consolazione di Dio, della sua tenerezza per noi suoi figli. Il brano di Geremia è stato scritto quando il popolo d'Israele, dopo la distruzione di Gerusalemme nel 586 a.C., si trovava in esilio a Babilonia. Un momento ...
(continua)

 
    Wilma Chasseur       (Omelia del 28-10-2018)
Grazia o miracolo?
"Cosa vuoi che io ti faccia?" Questa domanda di Gesù al cieco sembra ovvia, quasi inutile: logico che un malato desidera essere guarito. E infatti il cieco risponde :"Maestro che io veda di nuovo". E immediatamente riacquista la vista. Guarigione istantanea quindi miracolosa. Ma c'è anche la guarigione che inizia con un miglioramento al quale segue un proc ...
(continua)

 
    don Claudio Luigi Fasulo       (Omelia del 28-10-2018)
Audio commento a Mc 10,46-52
...
(continua)

 
    fr. Massimo Rossi       (Omelia del 28-10-2018)
Commento su Marco 10,46-52
Carpe diem! Cogli l'attimo! Il merito di Bartimeo è quello di aver colto il momento favorevole, nel quale poteva dare una svolta alla sua vita: notate, il cieco non aveva alcuna certezza che il Signore lo avrebbe guarito; lasciò che fosse la fede a guidarlo... la fede e la speranza, che non possono mai stare l'una senza l'altra. E quando la fede si accen ...
(continua)

 
    don Giorgio Zevini       (Omelia del 28-10-2018)
Video Commento a Mc 10,46-52
...
(continua)

 
    Monastero Domenicano Matris Domini       (Omelia del 25-10-2015)
Commento su Eb 5,1-6
Collocazione del brano Questo brano segue immediatamente quello di settimana scorsa e continua il discorso su Cristo sommo sacerdote. Si tratta di un argomento molto importante per gli ebrei che erano passati al cristianesimo perché fa comprendere loro la superiorità della fede in Cristo rispetto alla religione ebraica. Al tempo stesso la fede e il culto ...
(continua)

 
    Wilma Chasseur       (Omelia del 25-10-2015)
Audio commento alla liturgia - Mc 10,46-52
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ...
(continua)

 
    don Marco Pozza       (Omelia del 25-10-2015)
Il finto invalido del Vangelo
Cieco, accattone, solo. Alcuni uomini dicono che la fortuna è cieca, altri uomini dicono che la sfortuna, invece, ci vede benissimo. Stando a quello che dicono i Vangeli, fortuna e sfortuna sono così intrecciate tra loro che è d'azzardati dire anche solo sono fortunato, sono sfortunato: potrebbe sempre capitare che, nascosta dentro un cumulo di sfortune, ...
(continua)

 
    Missionari della Via       (Omelia del 25-10-2015)

Il cieco Bartimeo incontra Gesù. Bartimeo è uno che è diventato cieco: tempo prima ci vedeva, ora non più. In lui possiamo vedere l'immagine di tanti che con il tempo si sono allontanati da Gesù, dalla Chiesa, dal bene e che ora sono come ciechi. Bartimeo, avvertendo attorno a sé più movimento del solito, chiede cosa succede e gli dicono che c'è Ges ...
(continua)

 
    don Claudio Doglio       (Omelia del 25-10-2015)
Il sacerdozio di Gesù è trasmesso ai battezzati
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ...
(continua)

 
    don Michele Cerutti       (Omelia del 25-10-2015)
Commento su Marco 10,46-52
La Parola di Dio di questa domenica, nel brano del Vangelo, ci presenta un miracolo. E' uno dei tanti miracoli che Gesù durante il suo ministero ha compiuto. Ogni miracolo raccontato nel Vangelo ha una sua peculiarità e questo non è di certo da meno. Gesù ci dice l'evangelista Marco entra, ma di passaggio a Gerico. La sua destinazione è Gerusalemme orm ...
(continua)

 
    don Maurizio Prandi       (Omelia del 25-10-2015)
Dare una direzione
Con l'ascolto di questa domenica terminiamo la nostra riflessione sull'avvicinarsi Gesù... l'incontro tra il cieco e Gesù è secondo me il vertice, il modo più alto e bello di avvicinarsi a lui. Quello di cui non sono stati capaci scribi e farisei, discepoli, quel tale che cercava la vita eterna, è capace di farlo questo cieco, che li per li ha tutte le ...
(continua)

 
    don Giovanni Berti       (Omelia del 25-10-2015)
La sfida del buio
Clicca qui per la vignetta della settimana. Quando si entra in un luogo molto buio per doverlo attraversare venendo da un luogo al contrario molto luminoso, a tutti capita quella sensazione sgradevole di non vedere nulla e di sentirsi incapaci di andare avanti. L'esperienza insegna che basta solo attendere un po' che gli occhi si abituino, e basta pochiss ...
(continua)

 
    don Claudio Doglio       (Omelia del 25-10-2015)
Video commento a Mc 10, 46-52
...
(continua)

 
    Marco Pedron       (Omelia del 25-10-2015)
Tornare a vedere
Quando leggiamo un vangelo come quello di oggi c'è il pericolo di dire: "Io non sono cieco. Sì, magari un po' miope, presbite, ma tutto sommato, magari con gli occhiali, ci vedo bene". Quindi uno pensa che questo vangelo non lo riguardi. Ma quando leggiamo i vangeli dobbiamo sempre tener presente cosa sono. Gli evangelisti, infatti, non intendono trasmette ...
(continua)

 
    don Roberto Rossi       (Omelia del 25-10-2015)
La parola di Gesù è luce per i nostri passi
Gesù, il Salvatore, ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del vangelo. Il Vangelo di oggi ci riporta un miracolo particolare. Nel testo di Marco è l'ultimo miracolo riportato prima della passione e morte di Gesù. In quel cieco, Bartimeo, che grida lungo la strada, è raffigurato ognuno di noi, il nostro percorso verso Gesù, l'inizio ...
(continua)

 
    mons. Antonio Riboldi       (Omelia del 25-10-2015)
La MISSIONE è ‘vedere' Gesù, per contagiare il mondo di speranza
Domenica scorsa si è celebrata la Giornata mondiale missionaria. Ogni anno, ad ottobre, la Chiesa tutta è invitata a riscoprire questa sua vocazione missionaria, ricordando le parole di Gesù, dette prima di tornare al Padre: "Andate in tutto il mondo e portate il messaggio del Vangelo a tutti gli uomini." In questi giorni tanto si parla, grazie anche al ...
(continua)

 
    don Luca Garbinetto       (Omelia del 25-10-2015)
Desiderio, incontro, sequela
Gerico avviene un incontro tra figli. Il figlio di Timeo incontra il figlio di Davide, che è anche figlio di Giuseppe. E il figlio di Giuseppe, venuto dal nord, dalla Galilea, restituisce a Bar-timeo (figlio di Timeo in ebraico) la dignità di figlio di Davide. Bartimeo, come Gesù, appartiene a un popolo, al popolo eletto. L'aveva scordato, mendicante di a ...
(continua)

 
    don Alberto Brignoli       (Omelia del 25-10-2015)
Un giorno, a Gerico
Trovarsi a Gerico non è una cosa qualsiasi, nelle Scritture. E neppure si tratta di un passaggio obbligato, quando - come Gesù - si sale dalla Galilea a Gerusalemme. Si potrebbe anche scegliere di affrontare subito le montagne passando per la Samaria: ma poiché in quella zona vivono "gli eretici", è sempre meglio evitarsi problemi e proseguire lungo la v ...
(continua)

 
    Casa di Preghiera San Biagio FMA       (Omelia del 25-10-2015)
Commento su Mc 10, 46-47; 49-51
«Bartimeo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: "Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!"... Gesù si fermò e disse: "Chiamatelo!". Chiamarono il cieco, dicendogli: "Coraggio! Alzati, ti chiama!". Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Ges ...
(continua)

 
    padre Ermes Ronchi       (Omelia del 25-10-2015)
Credere fa bene, Cristo guarisce tutta l'esistenza
Un ritratto tracciato con tre drammatiche pennellate: cieco, mendicante, solo. Un mendicante cieco: l'ultimo della fila, un naufrago della vita, un relitto inchiodato nel buio sul ciglio di una strada di Gerico. Poi improvvisamente tutto si mette in moto: passa Gesù e si riaccende il motore della vita, soffia un vento di futuro. Con il Signore c'è sempre u ...
(continua)

 
    don Giacomo Falco Brini       (Omelia del 25-10-2015)
Ma egli gridava più forte
Nel vangelo di domenica scorsa Giacomo e Giovanni pretendevano qualcosa da Gesù. Lui, pacatamente, risponde con domanda assai disponibile ad accogliere la richiesta: "che cosa volete che io faccia per voi?" (Mc 10,36). Vogliono i primi posti mentre il Maestro sta dirigendosi all'ultimo posto e mentre parla a tutti di servizio e ultimi posti per poter diveni ...
(continua)

 
    don Luciano Cantini       (Omelia del 25-10-2015)
Salire e scendere
Lungo la strada Gesù inizia la lunga salita che da Gèrico porta a Gerusalemme. È insieme salita e discesa. Salita perché Gerusalemme è comunque sempre in alto, città collocata sul monte, meta finale del pellegrinaggio dei popoli: Verranno molte genti e diranno: «Venite, saliamo sul monte del Signore e al tempio del Dio di Giacobbe» (Mi 4,2). Non ...
(continua)

 
    Omelie.org - autori vari       (Omelia del 25-10-2015)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di don Paolo Ricciardi Io sono la luce del mondo, chi segue me avrà la luce della vita. Siamo giunti ormai all'ultima tappa prima di salire a Gerusalemme. Gerico è l'ultima cittadina in cui passare, prima di iniziare l'ascesa al monte di Sion. Gerico è, secondo l'archeologia, la città più antica del mondo e, s ...
(continua)

 
    don Roberto Fiscer       (Omelia del 25-10-2015)
#StradeDorate - Commento su Marco 10,46-52
...
(continua)

 
    don Domenico Luciani       (Omelia del 25-10-2015)
Video commento su Mc 10,46-52
...
(continua)

 
    Paolo Curtaz       (Omelia del 25-10-2015)
Video commento a Mc 10, 46-52
...
(continua)

 
    padre Antonio Rungi       (Omelia del 25-10-2015)
La fede di un incontro che si trasforma in amore e guarigione.
La parola di Dio odierna ci presenta, nel testo di Vangelo di Marco, Gesù che opera il miracolo della guarigione di Bartimeo, figlio di Timeo, che era diventato cieco. Il racconto della guarigione è davvero molto significativo e come è prassi in Marco, la descrizione è precisa e coinvolgente. Gesù, infatti, partendo da Gerico, lungo la strada incontra ...
(continua)

 
    don Giorgio Zevini       (Omelia del 25-10-2015)
Video commento a Mc 10, 46-52
...
(continua)

 
    mons. Roberto Brunelli       (Omelia del 25-10-2015)
Agire, anzi pensare come farebbe lui
Larga parte dei vangeli è costituita dal resoconto dell'attività taumaturgica di Gesù, chiara espressione da un lato della sua divinità (chi può compiere miracoli, se non Dio?) e dall'altro della sua speciale attenzione a chi si trova in difficoltà. A volte i vangeli riassumono tale attività, riferendo collettivamente che nel tal posto, o in una cert ...
(continua)

 
    don Lello Ponticelli       (Omelia del 25-10-2015)

...
(continua)

 
    don Gianfranco Calabrese       (Omelia del 25-10-2015)
Video commento su Marco 10,46-52
...
(continua)

 
    Diocesi di Vicenza       (Omelia del 25-10-2015)
La Parola - commento a Mc 10,46-52
Commento di don Piero Melotto, già missionario in Thailandia e da ottobre nuovo parroco di san Giuseppe al Mercato Nuovo, Vicenza. Registrato nella chiesa parrocchiale di san Floriano, Zimella ...
(continua)

 
    Carla Sprinzeles       (Omelia del 25-10-2015)
Commento su Ger 31,7-9; Mc 10,46-52
Amici, spesso vedo persone che non sanno cosa vogliono e dove vogliono arrivare. Ognuno di noi è ciò che un uomo e una donna erano al momento in cui, unendosi, ci han dato di esistere. Miscuglio di aggressività e remissività, di gioia e di passione. Amalgama del nostro dna e delle connessioni di neuroni dei nostri genitori. Al momento della nascita tu ...
(continua)

 
    Michele Antonio Corona       (Omelia del 25-10-2015)

Con la guarigione di Bartimeo si chiude la "sezione della strada" iniziata subito dopo il miracolo graduale in favore del cieco a Betsaida (8,22-26). I brani che abbiamo ascoltato nelle ultime domeniche si trovano all'interno di questa grande inclusione dettata da due interventi sulla cecità. Domenica scorsa il vangelo ci mostrava il brano appena preceden ...
(continua)

 
    padre Giuseppe De Nardi       (Omelia del 25-10-2015)
Sulla Tua Parola - Mc 10, 49-52
...
(continua)

 
    padre Gian Franco Scarpitta       (Omelia del 25-10-2015)
La fede che ricupera la vista
A S. Francesco di Paola, Fondatore dei Padri Minimi, si attribuiscono decine e decine di miracoli e parecchi sono gli episodi descritti nei quali viene avvicinato dalle masse di popolo che chiedono grazie e guarigioni. Taumaturgo, guaritore, esorcista, il Santo di Paola, divenuto Patrono di Marittimi italiani per aver attraversato lo stretto di Messina a bor ...
(continua)

 
    don Marco Pratesi       (Omelia del 25-10-2015)
Ruminare i Salmi - Salmo 126,4 (XXX domenica del tempo ordinario, anno B)
Ruminare i Salmi - Salmo 126 (Vulgata / liturgia 125),4 - (XXX domenica del tempo ordinario, anno B) CEI Ristabilisci, Signore, la nostra sorte, come i torrenti del Negheb. TILC Cambia ancora, Signore, le nostre sorti come risvegli i torrenti nel deserto. Ebrei 5,5-6 Cristo non attribuì a se stesso la gloria di sommo sacerdote, ma colui che gli dis ...
(continua)

 
    fr. Massimo Rossi       (Omelia del 25-10-2015)
Commento su Marco 10,46-52
Dopo aver guarito Bartimeo dalla cecità, Gesù fa il suo ingresso trionfale in Gerusalemme: una coincidenza? l'idea originale di Marco, di scegliere questo miracolo, tra i tanti, per riproporre il tema della luce che splende nelle tenebre e che il Signore portava nella Città Santa, ma che Gerusalemme rifiutò? La simbologia della luce costituisce indubbia ...
(continua)

 
    Agenzia SIR       (Omelia del 25-10-2015)
Commento su Marco 10,46-52
L'ultimo incontro prima di salire a Gerusalemme per la sua Pasqua. Prima c'erano stati gli incontri con degli sposi, con i bambini, con l'uomo ricco di beni; poi i dialoghi con i suoi e la richiesta di Giacomo e Giovanni; fino a questo mendicante cieco seduto lungo la strada. Gesù si rapporta con tutti e in fondo questo miracolo ha una carica simbolica pote ...
(continua)

 
    CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)       (Omelia del 25-10-2015)
Commento su Ger 31,7-9; Sal 125; Eb 5,1-6; Mc 10,46-52
La liturgia odierna ci insegna che la vera fede non solo salva, ma attiva anche il dinamismo della conversione. L'uomo, da sempre, si presenta come un cieco a causa della sua esasperata ricerca della perfezione e della onnipotenza. E questo accadde da sempre, da Genesi sino ad oggi. L'odierna umanità e composta da una società che vanifica i motivi creativ ...
(continua)

 
    Paolo Curtaz       (Omelia del 28-10-2012)
Commento su Marco 10,46-52
Il cristiano è un cieco e un mendicante, come tutti. Come tutti sta ai bordi della strada della vita, tende disperatamente le mani per avere di che vivere: attenzione, affetto, approvazione. Spesso, però, il mondo lo invita a tacere, a non disturbare, a lasciar perdere, a rassegnarsi. Siamo mendicanti, e il mondo ci dice che siamo degli illusi. Anche Dio ...
(continua)

 
    Monastero Domenicano Matris Domini       (Omelia del 28-10-2012)
Commento su Marco 10,46-52.
Collocazione del brano La guarigione del cieco Bartimeo conclude il capitolo 10 di Marco e il viaggio di Gesù verso Gerusalemme. Infatti nel capitolo seguente verrà narrata l'entrata trionfale di Gesù nella città santa (è il brano di Vangelo che accompagna la processione delle Palme). Questo è più di un racconto di guarigione. La vera protagonista de ...
(continua)

 
    Autori vari       (Omelia del 28-10-2012)
Commento su Ger 31,7-9; Eb 5,1-6; Marco 10,46-52
Prima lettura - Geremia 31,7-9 Nel VII secolo a.C. il regno di Giuda corre verso la catastrofe. Il profeta Geremia condanna la decadenza e minaccia sventure. Così dice il Signore: " se non mi ascolterete e non ascolterete le parole dei profeti, miei servi, io ridurrò questo tempio come quello di Silo e farò di questa città una maledizione per tutti i po ...
(continua)

 
    don Mario Campisi       (Omelia del 28-10-2012)
Video commento - Un cieco dalla fede cieca
Pensiamo che il miracolo della vista fisica ridonata sia l'unica guarigione di questo racconto. In realtà Gesù dona luce non solo agli occhi del cieco, ma dona nuova vista a questa folla, nella quale si mescolano anche i suoi discepoli. Gesù con quell'ordine ("Chiamatelo!") guarisce la folla dalla cecità e la trasforma da" barriera" a "ponte".... L'or ...
(continua)

 
    Wilma Chasseur       (Omelia del 28-10-2012)
Audio commento su Mc 10,46-52
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ...
(continua)

 
    don Giovanni Berti       (Omelia del 28-10-2012)
Un cieco dalla fede cieca
Clicca qui per la vignetta della settimana. Sono stato a Gerico questa estate. Nel pellegrinaggio organizzato con i giovani della parrocchia, abbiamo previsto un cammino di 3 ore nel deserto, partendo da un punto in mezzo alle colline rocciose e aride della Giudea, fino alla città di Gerico, o almeno quella che oggi porta lo stesso nome, e che conserva a ...
(continua)

 
    don Claudio Doglio       (Omelia del 28-10-2012)
Video commento a Mc 10, 46-52
...
(continua)

 
    mons. Giuseppe Giudice       (Omelia del 28-10-2012)
Un cuore povero sa chiedere pietà
Il sommo sacerdote, Gesù, sente giusta compassione per quelli che sono nell'ignoranza e nell'errore. Bartimeo è al suo posto, nella condizione di estrema fragilità: icona di ogni uomo e di ogni donna che siedono lungo la strada della vita a mendicare. Bartimeo è un uomo che grida perché sente che arriva Gesù Nazareno. Il sentire del cuore, sensibilit ...
(continua)

 
    padre Ermes Ronchi       (Omelia del 28-10-2012)
Il tempo della divina compassione
Un mendicante cieco: l'ultimo della fila, u­no che ha fatto nau­fragio, seduto lungo la strada come chi si è fermato e si è arreso. E improvvisamente passa Gesù, uno che non per­mette all'uomo di arrender­si, ed ecco che tutto sembra mettersi di nuovo in moto. Bartimeo comincia a grida­re: Gesù abbi pietà di me! Perché il peggio che ci pos­sa ca ...
(continua)

 
    don Roberto Rossi       (Omelia del 28-10-2012)
Signore che io veda: donami la luce della Fede
Abbiamo appena iniziato l'Anno della Fede. Il vangelo di oggi ci aiuta a implorare, ad accogliere a rendere più viva la luce della Fede, cioè il nostro rapporto vitale con il Signore. Mons. Angelo Comastri presenta questo racconto: A Lourdes, nello stradello che scende dalla Basilica superiore alla Grotta, c'è un monumento che raffigura un cieco. Alla ba ...
(continua)

 
    dom Luigi Gioia       (Omelia del 28-10-2012)
Rabbunì, che io veda di nuovo
...
(continua)

 
    Giovani Missioitalia       (Omelia del 28-10-2012)
E' tornato a vedere
L'episodio che racconto risale a luglio 2011, più di un anno fa. "Incontro degli Sposi in Cristo", (ECC) nella nostra Parrocchia, Santissima Trinità, a Cidade Olimpica, nell'ultima periferia di São Luis. L'incontro vedeva partecipi varie coppie di sposi invitate ad una ‘tre giorni' di conferenze, momenti di coppia, celebrazioni. Tra queste coppie ci sia ...
(continua)

 
    don Luca Orlando Russo       (Omelia del 28-10-2012)
Rabbunì, che io veda di nuovo!
L'episodio del cieco Bartimèo è situato al capitolo 10 dall'evangelista Marco per un motivo ben preciso. Infatti, a partire dal capitolo 11, Gesù fa il suo ingresso in Gerusalemme dove si scontrerà con le autorità religiose e civili fino a quando lo scontro non culminerà con la sua morte. Prima di andare incontro alla passione, morte e risurrezione di ...
(continua)

 
    don Luciano Cantini       (Omelia del 28-10-2012)
Il grido
Era cieco Gesù sta lasciando Gerico per salire inesorabilmente verso Gerusalemme e di lì sul Calvario. La folla e i discepoli lo stanno seguendo... ma come e fino dove? Quel tale cercava il paradiso a buon mercato, Giacomo e Giovanni cercavano una porzione di potere... non erano capaci di vedere. Lungo quella strada, sul ciglio dell'emarginazione, c'era a ...
(continua)

 
    Agenzia SIR       (Omelia del 28-10-2012)
Commento su Mc 10,46-52
Gerico è l'ultima tappa prima che Gesù arrivi a Gerusalemme. La catechesi di Gesù ai suoi discepoli - e di Marco al suo lettore - conduce a un ultimo miracolo: la guarigione dalla cecità. Esser ciechi è l'impossibilità a vedere; è chiusura alla realtà, una sorta di sepoltura: il cieco non è mai venuto alla luce, è "un non-nato alla realtà". Bar ...
(continua)

 
    Ileana Mortari - rito romano       (Omelia del 28-10-2012)
Va', la tua fede ti ha salvato
L'episodio evangelico di questa domenica si colloca in un punto assai significativo della struttura del testo di Marco, che si può così sinteticamente ricordare: Introduzione Marco 1,1-13 I° parte " 1,14 - 8,26 Gesù rivela la sua identità nella sua attività Centro: " 8,27-30 Pietro riconosce Gesù come il Cristo= il Messia II° parte: " 8,31 - 1 ...
(continua)

 
    don Marco Pozza       (Omelia del 28-10-2012)
Il falso cieco: in realtà ci vedeva da Dio
Trenta chilometri alla disfatta. E come ultimo omaggio di una vita da Fallito una truffa in piena regola, con tanto di evangelica approvazione: è il primo caso di falso cieco che la cronaca annoveri tra le sue pagine. Del truffatore si traccia un identikit verosimile: il nome è Bartimeo, la genealogia lo addita come il figlio di Timeo (bar/figlio) e i segn ...
(continua)

 
    padre Paul Devreux       (Omelia del 28-10-2012)

Bartimèo, figlio di Timeo, è una persona eccezionale, che vuole vivere e non si accontenta. E' un cieco che però ci vede bene per quel che riguarda gli affari; in atti riesce a mettersi in un punto molto strategico, dove devono passare i pellegrini che salgono in pellegrinaggio a Gerusalemme, i quali si sentono obbligati a fargli l'elemosina per sentirsi ...
(continua)

 
    mons. Antonio Riboldi       (Omelia del 28-10-2012)
Una insistenza della preghiera che viene ripagata
"Che vuoi che io ti faccia?" E' domanda che Gesù pone al cieco, che aveva incontrato, mentre era in viaggio. E la risposta diretta del cieco è una grande lezione su cosa significhi avere fiducia, ossia fede: 'Rabbunì, che io riabbia la vistà. Tante volte capita anche a noi, nella necessità, di rivolgerci a Dio, ma quasi con arroganza, con la pretesa di ...
(continua)

 
    Gaetano Salvati       (Omelia del 28-10-2012)
Chi è Colui che grida?
San Marco racconta che Gesù, mentre "partiva da Gerico" (Mc 10,46), viene fermato da un cieco di nome Bartimeo. Questi comincia a gridare e a dire: "Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me" (v.47). Il Maestro ascolta la sua implorazione, si accosta all'uomo e gli dice: "Che cosa vuoi che io faccia per te?" (v.51). Il cieco, pur conoscendo la disponibilit ...
(continua)

 
    Casa di Preghiera San Biagio FMA       (Omelia del 28-10-2012)
Commento su Matteo 10,46-49
BARTIMEO CHE ERA CIECO, sedeva LUNGO LA STRADA a mendicare (...) Cominciò a gridare: Gesù, Figlio di Davide, ABBI PIETA' DI ME. Molti lo rimproveravano perché tacesse ma egli gridava ancora più forte. Gesù si fermò e disse: "Chiamatelo!". Chiamarono il cieco dicendogli: "Coraggio, alzati, ti chiama!" Mt 10,46-49 Come vivere questa parola? Ogni volta ...
(continua)

 
    don Alberto Brignoli       (Omelia del 28-10-2012)
Il grido del povero è professione di fede
Sono state tre domeniche particolarmente suggestive, quelle che oggi concludono l'Ottobre Missionario. Le letture ci hanno proposto tre diversi atteggiamenti di discepolato, legate a tre figure di personaggi che hanno un incontro molto particolare con il Maestro, e di conseguenza danno tre diverse risposte a questo incontro personale. Se nei primi due casi ...
(continua)

 
    mons. Gianfranco Poma       (Omelia del 28-10-2012)
Va', la tua fede ti ha salvato
Nella domenica XXX del tempo ordinario, leggiamo l'ultimo racconto di guarigione del Vangelo di Marco (10,46-52) dopo il quale inizia il ministero di Gesù in Gerusalemme, che culmina nella morte e nella risurrezione. Marco ha già narrato la guarigione di un cieco: dopo la seconda moltiplicazione dei pani, i discepoli nel ritorno in barca si sono mostrati ...
(continua)

 
    Riccardo Ripoli       (Omelia del 28-10-2012)
Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!
Che bella l'insistenza quando significa Fede, fiducia nell'altro. Mi è capitato talvolta di non avere il tempo di rispondere a qualcuna delle tante mail che mi arrivano per richiesta di consigli sull'affidamento. Qualcuno lascia perdere e magari penserà "ecco un altro che non risponde, che si propone e poi non fa", altri scrivono arrabbiati per la mancata ...
(continua)

 
    Marco Pedron       (Omelia del 28-10-2012)
Liberi di servire
Nel vangelo di oggi Gesù arriva a Gerico (10,46). Gerico è una città del deserto di Giuda, alle porte di Gerusalemme, ed è stata la prima città conquistata da Giosuè venendo dal deserto per entrare nella terra promessa. Ma Mc neppure ricorda il passato e il crollo delle mura di Gerico. La liberazione qui non è più materiale ma spirituale: il nemico ...
(continua)

 
    Paolo Curtaz       (Omelia del 28-10-2012)
Alzati!
Gesù sta per salire a Gerusalemme. Meno di trenta chilometri lo separano dalla sua morte. L'ultima tappa, Gerico, conclude la parte centrale del vangelo di Marco. Nelle ultime settimane abbiamo letto i tanti discorsi che Gesù ha fatto ai suoi discepoli, temi centrali quali il matrimonio, la sequela, la povertà. Ma i discepoli, ancora domenica scorsa, sem ...
(continua)

 
    Paolo Curtaz       (Omelia del 28-10-2012)
Video commento a Mc 10, 46-52
...
(continua)

 
    mons. Roberto Brunelli       (Omelia del 28-10-2012)
Imitare chi non aveva né televisione né internet
Gerico: il cieco Bartimeo stava sulla strada a mendicare, quando avvertì l'avvicinarsi di una folla di gente; informatosi, apprese che stavano accompagnando Gesù con i suoi discepoli. Allora "cominciò a gridare e a dire: ‘Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!' Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: ‘Figlio di ...
(continua)

 
    Omelie.org - autori vari       (Omelia del 28-10-2012)

COMMENTO ALLE LETTURE a cura di Massimo Cautero "Cosa voglio che il Signore faccia per me?". Questa è una bella domanda! Una di quelle domande a cui rispondere sembra facile ma ... non lo è affatto! La mia indigenza, se ce ne fosse una, forse mi porterebbe a chiedere al Signore un qualche sollievo, un miracolo che mi restituisca una situazione favore ...
(continua)

 
    Omelie.org (bambini)       (Omelia del 28-10-2012)

Mentre erano in viaggio per salire a Gerusalemme, Gesù e gli apostoli si fermano a Gerico, una città molto bella, la più antica del mondo, situata a 240 metri sotto il livello del mare, nella depressione del Mar Morto. Era sicuramente una città ricca e per questo si fa ancora più stridente la descrizione di un uomo, Bartimeo, cieco, che sta lì lungo l ...
(continua)

 
    padre Gian Franco Scarpitta       (Omelia del 28-10-2012)
La fede, prospettiva possibile
Su indicazione di Benedetto XVI la Chiesa sta intraprendendo l'anno della fede, nel quale siamo invitati a riflettere sul significato del nostro Credo, della sua professione da parte nostra, della fede in senso soggettivo e in senso oggettivo. E proprio questa riflessione ci conduce, per ciò stesso, a considerare i vantaggi e i benefici di questa grande ris ...
(continua)

 
    don Domenico Luciani       (Omelia del 28-10-2012)
Video commento a Mc 10,46-52
...
(continua)

 
    CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)       (Omelia del 28-10-2012)
Commento su Geremia 31,7-9; Salmo 125 (126); Ebrei 5,1-6; Marco 10,46-52
Gesù: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». Gesù: «Va', la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo... Un breve dialogo, scarno ed essenziale, ci schiude le porte per una matura riflessione sulla fede. Ci auguriamo che l'anno della fede contribuisca a creare la consapevolezza adulta di una fe ...
(continua)

 
    padre Sergio Tellan, OFM cap.       (Omelia del 28-10-2012)
Video commento a Mc 10, 46-52
...
(continua)

 
    Monastero Domenicano Matris Domini       (Omelia del 25-10-2009)
Commento su Marco 10,46-52
Lectio Contesto Il viaggio verso Gerusalemme, itinerario teologico più che topografico, sta per concludersi; l'ultima tappa è Gerico dove Marco situa l'incontro con il cieco Bartimeo. L'episodio acquista così un significato rilevante perché conclude gli insegnamenti impartiti ai discepoli e diventa il paradigma del percorso di fede e della sequela di ...
(continua)

 
    Wilma Chasseur       (Omelia del 25-10-2009)
Audio commento a Mc 10,46-52
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ...
(continua)

 
    Wilma Chasseur       (Omelia del 25-10-2009)
"Mendicanti di luce"
"Mentre Gesù partiva da Gerico" così inizia il Vangelo di questa domenica. E dove andava? Andava verso Gerusalemme: A fare cosa? Andava a morire su una croce! Tragico epilogo della vita del Figlio di Dio sulla terra. L'ultimo viaggio di Gesù Questo è dunque l'ultimo viaggio di Gesù! Lungo la strada gli si presenta un cieco che sedeva a mendicare. ...
(continua)

 
    don Daniele Muraro       (Omelia del 25-10-2009)
Secondo l'ordine di Melchisedek
Gesù nel Vangelo viene chiamato "Figlio di Davide" e quindi Re. Chi si rivolge a Lui con questa espressione è un mendicante cieco, seduto lungo la strada che uscendo da Gerico porta a Gerusalemme. "Figlio di Davide" propriamente fu Salomone conosciuto anche come sovrano misericordioso e vicino alla povera gente. Tali qualità, potenziate, il cieco Bartimeo ...
(continua)

 
    don Maurizio Prandi       (Omelia del 25-10-2009)
Facilitare un incontro
Con l'ascolto del vangelo di oggi, arriviamo al vertice del nostro cammino sul verbo avvicinarci e quindi, (visto che questo è un po' l'obiettivo che ci siamo posti) arriviamo a definire anche il volto del discepolo. E il volto del discepolo non ce lo raccontano gli apostoli, ma questo cieco, seduto a mendicare sul bordo della strada. Infatti, la domanda ch ...
(continua)

 
    padre Antonio Rungi       (Omelia del 25-10-2009)
La cecità delle nostre idee, la luce della fede in Cristo
Celebriamo oggi la XXX Domenica del tempo ordinario e la parola di Dio ci mette di fronte alla guarigione del cieco, che come tematica richiama alla nostra attenzione la cecità delle nostre idee e la luce che viene dalla fede in Cristo. L'incontro con Gesù da parte di Timeo lo guarisce nel corpo riacquistando la vista, ma soprattutto nell'anima perché sca ...
(continua)

 
    don Giovanni Berti       (Omelia del 25-10-2009)
Vedenti ciechi
Clicca qui per la vignetta della settimana Tempo fa', in un gruppo del quale facevo parte e che si radunava per confrontarsi sulla vita e la fede, venne richiesto ad ognuno dei partecipanti di scegliere il nome da dare al gruppo, dato che fino ad allora si ritrovava senza un nome specifico. C'era l'esigenza, attraverso il nome, di dare una identità al c ...
(continua)

 
    LaParrocchia.it       (Omelia del 25-10-2009)
Il grido del povero
Nel vangelo di questa domenica l'interlocutore principale di Gesù è Bartimeo, che grida tutta la sua disperazione e il suo dolore di fronte all'abbandono e, ancor più, all'indifferenza della gente che l'ha lasciato "marcire" ai bordi della strada. Mentre vive la sua quotidianità impregnata di tante difficoltà, s'accorge che qualcuno può dare una svolt ...
(continua)

 
    padre Mimmo Castiglione       (Omelia del 25-10-2009)
Accecato dal buio, non smetto di gridare!
Eravamo in parecchi, chierici al Sacro Convento in Assisi, tanto tempo fa! S'era giovani. Tanti ideali e molto zelo! Ogni settimana: prove di canto! Anche se prese molto alla leggera. Gli stonati non mancavano di certo, ed anche i presuntuosi! Un confratello napoletano a me caro, p. Giovanni Raia, che saluto di cuore dovunque ora egli si trovi, e che di musi ...
(continua)

 
    padre Ermes Ronchi       (Omelia del 25-10-2009)
Ogni uomo è un mendicante di luce
La guarigione di Barti­meo è l'ultimo miraco­lo del Vangelo di Mar­co. Ultimo e necessario è questo bellissimo racconto, così scarno e vivo, pieno di movimento, di grida, di stra­de e di luce. Un mendican­te cieco, icona di ogni uomo, mendicante di luce e di stra­de, di orizzonti e di com­passione. Cosa c'è di più perduto, di più inutile, di pi ...
(continua)

 
    Monastero Janua Coeli       (Omelia del 25-10-2009)
Lungo la strada
Balza in piedi, lascia ogni sostegno e si precipita verso Gesù. Ecco la risposta del cieco che vive lungo la strada all'invito ricevuto da Gesù. La vita si rimette in movimento quando riceve in qualche modo la presenza di Dio ... è come un vortice la conversione del cuore. Chi sta nelle tenebre apre un varco verso la luce con il suo grido che è una porta ...
(continua)

 
    don Roberto Rossi       (Omelia del 25-10-2009)
Signore che io veda! La tua fede ti ha salvato
Il Vangelo di oggi ci riporta un miracolo particolare. Nel testo di Marco è l'ultimo miracolo riportato prima della passione e morte di Gesù. In quel cieco, Bartimeo, che grida lungo la strada, è raffigurato ognuno di noi, il nostro percorso verso Gesù, l'inizio del nostro discepolato. È cieco, Bartimeo, quindi non può «vedere» Gesù. Ma anche gli ...
(continua)

 
    mons. Antonio Riboldi       (Omelia del 25-10-2009)
La missione è contagiare il mondo di speranza
Desidero chiudere questo mese di ottobre, dedicato non solo alla 'catena d'oro che porta al Cielo', il S. Rosario, ma come richiamo per tutti, anche se in diversi modi, all'impegno della missione. Quando parliamo di 'missioné, normalmente il nostro pensiero corre ai 'missionari', ossia a sacerdoti, consacrate e laici, che portano la buona novella fino ai co ...
(continua)

 
    don Remigio Menegatti       (Omelia del 25-10-2009)
Grandi cose ha fatto il Signore per noi
PREGHIERA DI COLLETTA O Dio, luce ai ciechi e gioia ai tribolati, che nel tuo Figlio unigenito ci hai dato il sacerdote giusto e compassionevole verso coloro che gemono nella oppressione e nel pianto, ascolta il grido della nostra preghiera: fa' che tutti gli uomini riconoscano in lui la tenerezza del tuo amore di Padre e si mettano in cammino verso di te. ...
(continua)

 
    padre Romeo Ballan       (Omelia del 25-10-2009)
La fede riscalda il cuore e illumina i passi del discepolo
Riflessioni Gerico: città nella valle del fiume Giordano, 10 km a nord del Mar Morto, città dal clima mite al di sotto del livello del mare, "città delle palme" (Dt 34,3); è considerata la prima città murata della storia (8000 a.C.), le sue mura crollarono in modo spettacolare davanti al popolo di Israele (Gios 6). Una città ben conosciuta da Gesù. N ...
(continua)

 
    Casa di Preghiera San Biagio FMA       (Omelia del 25-10-2009)
Commento su Marco 10,46
Dalla Parola del giorno "Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!". Come vivere questa Parola? Bartimeo, figlio di Timeo, cieco e mendicante, ha fede nel Figlio di Davide e sa chiedere e bussare con perseveranza. In ricompensa riceve molto di più di quello che ha domandato. Ha pregato Gesù di ridargli la vista con parole che sono entrate nella trad ...
(continua)

 
    don Roberto Seregni       (Omelia del 25-10-2009)
Tocca a me...
Quello del cieco è l'ultimo dei miracoli raccontati nel Vangelo di Marco. Ultimo e definitivo: la guarigione dalla cecità. Il Rabbi di Nazareth si prepara ad entrare a Gerusalemme (Mc 11,1ss) e gli occhi dei discepoli si devono aprire per riconoscere la novità inaudita del Messia Crocifisso. Proprio per questo l'evangelista sembra descrivere non solo il r ...
(continua)

 
    mons. Roberto Brunelli       (Omelia del 25-10-2009)
Come se fosse al mio posto
A volte i vangeli riassumono l'attività taumaturgica di Gesù, riferendo che nel tal posto, o in una certa circostanza, guarì molti storpi, sordomuti, ciechi, lebbrosi etc. In altre pagine invece i vangeli si soffermano a narrare singoli episodi, all'apparenza ripetendosi. Ma non è così, perché ogni volta varia il contesto, variano i particolari, con l' ...
(continua)

 
    Omelie.org - autori vari       (Omelia del 25-10-2009)
Commento su Marco 10,46-52
PRIMO COMMENTO ALLE LETTURE A volte ci sono delle coincidenze che mi fanno pensare che gli eventi che vivo non siano puramente casuali. Da diverso tempo, da metà settembre circa, come ogni volta che devo pubblicare una riflessione sul sito con cui collaboro, meditavo dentro di me il contenuto del vangelo che viene proclamato in questa trentesima domenic ...
(continua)

 
    Omelie.org (bambini)       (Omelia del 25-10-2009)

Il miracolo di cui ci parla il Vangelo di oggi mi commuove ogni volta che lo leggo. Senza dubbio, ogni miracolo ci dà gioia, perché ci mostra senza possibili dubbi che davvero nulla è impossibile a Dio e che la fede in Cristo Gesù può cambiare ogni realtà, anche la più difficile. Però il racconto dell'evangelista Marco, che abbiamo appena ascoltato, ...
(continua)

 
    don Claudio Doglio       (Omelia del 25-10-2009)
Video commento alle letture (vangelo: Mc 10,46-52)
...
(continua)

 
    Marco Pedron       (Omelia del 25-10-2009)
Con tutte le tue forze
Questo vangelo segue quello di domenica scorsa dove gli apostoli si sono dimostrati ciechi. Mc pone questo brano poco prima dell'entrata di Gesù a Gerusalemme. Come a dire che per comprendere il senso della sua vita e della sua sofferenza dobbiamo avere gli occhi della fede, dobbiamo vederci. E mentre questo uomo torna a vedere, i discepoli, che lo accompag ...
(continua)

 
    Paolo Curtaz       (Omelia del 25-10-2009)
Coraggio, alzati!
Dio è venuto per insegnare agli uomini ad essere a servizio gli uni della gioia degli altri, lui, il Maestro, si è fatto servo perché imparassimo a mettere i nostri carismi a disposizione degli altri fratelli e sorelle. La lunga riflessione del vangelo di Marco volge ormai al termine e Pietro, maestro di Marco, ci ha fatto, nelle ultime settimane, una st ...
(continua)

 
    Paolo Curtaz       (Omelia del 25-10-2009)
Video commento a Mc 10,46-52
Clicca qui per leggere il testo del commento di Paolo Curtaz per la stessa domenica. ...
(continua)

 
    Monaci Benedettini Silvestrini       (Omelia del 25-10-2009)
Rabbunì, che io riabbia la vista!
Il cieco del brano evangelico di oggi rappresenta l'uomo sulla via della fede; non vede ancora Gesù, ma ne percepisce la presenza. E' una percezione però così viva che gli fa intuire come solo da Dio gli può venire la salvezza e gli fa gridare: «figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me». Il suo è un atto di fede nella messianicità di Gesù. La fede ...
(continua)

 
    CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)       (Omelia del 25-10-2009)

Le letture di questa trentesima domenica del tempo ordinario sono un invito a guardare oltre le apparenze. Geremia, guardando oltre, vede il ritorno degli ebrei, che partono in esilio verso Babilonia, pur non sapendo quando avverrà e ignorando dell'esistenza di Ciro, vede il loro rientro nella gioia non di quanto partono ma del " resto di Israele". Resto co ...
(continua)

 
    Agenzia SIR       (Omelia del 25-10-2009)

Raramente il Vangelo riporta il nome di chi riceve un miracolo. Stavolta c'è anche il nome del Padre, Timeo e il luogo, Gerico. Gesù è in viaggio dalla Galilea verso Gerusalemme, lascia Gerico per andare incontro al destino che lo attende nella città santa. Per tre volte annuncia che sta andando non verso un trionfo terreno, ma verso l'umiliazione, la pa ...
(continua)

 
    Il pane della domenica       (Omelia del 25-10-2009)
Senza fede non si vede
Rabbunì, che io riabbia la vista! Quando leggiamo il vangelo, ci viene spontaneo e, forse, ci risulta anche abbastanza facile sostare in meditazione sull'una o sull'altra delle tante parole di Gesù. Ne siamo certi: anche se i cieli e la terra passeranno, quelle parole non passeranno. Anzi dopo duemila anni conservano intatto il fascino di una freschezza i ...
(continua)

 
    don Marco Pratesi       (Omelia del 25-10-2009)
Un Padre fedele
Nel libro di Geremia i cc. 30-33 costituiscono un "libretto della consolazione", nel quale oracoli pronunziati in situazioni diverse sono raccolti e letti in prospettiva unitaria come annunzio di una restaurazione di tutto Israele (regni del nord e del sud), che non è semplice ritorno al passato ma creazione di qualcosa di nuovo. Il presente breve testo inv ...
(continua)

 
    padre Gian Franco Scarpitta       (Omelia del 25-10-2009)
"Coraggio, alzati, ti chiama"
Aprire gli occhi al cieco è espressione di gioia, liberazione e salvezza e chiunque nella Bibbia venga reso destinatario di questo beneficio da parte di Dio, viene dallo stesso Signore reso oggetto di amore e di predilezione nella consolazione e nella novità della vita nuova. E' sempre il Signore che opera il prodigio, soprattutto nel significato profondo ...
(continua)

 
    padre Sergio Tellan, OFM cap.       (Omelia del 25-10-2009)
Video commento a Mc 10,46-52
...
(continua)

 
    don Ezio Stermieri       (Omelia del 29-10-2006)
figli della generazione ubriacata nel proprio “io”
Ormai verso il termine del ricupero di un cristianesimo adulto consistente nel ricevere da Cristo la capacità di "vedere", leggere la vita, la morte, la società, la persona, i valori... alla luce del Vangelo, la buona notizia che Dio non è stanco dell'uomo, continua a cercarlo, di generazione in generazione ( da Timeo a Bar Timeo!), il brano odierno del ...
(continua)

 
    don Daniele Muraro       (Omelia del 29-10-2006)

Il commento segue lo schema predisposto dall'autore per ogni anno liturgico, che potete trovare cliccando qui. "La tua fede ti ha salvato" dice Gesù al cieco Bartimeo, seduto a mendicare sul bordo della strada, all'uscita della città di Gerico. Bartimeo aveva espresso la sua fede gridando verso Gesù una supplica: "Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà ...
(continua)

 
    Monastero Janua Coeli       (Omelia del 29-10-2006)
Getta il mantello e va'
Lungo la strada... un cammino faticoso che va dalla cecità alla luce... dal mendicare al correre verso la salvezza... Sia Gesù la nostra strada, la nostra luce, il nostro sguardo, la nostra vita nuova! Lasciamo i nostri mantelli che ci stringono nel buio della inerzia e di una muta rassegnazione e gridiamo verso la gioia del gettarci, liberi, nell'abbra ...
(continua)

 
    LaParrocchia.it       (Omelia del 29-10-2006)
"Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!"
Questa domenica apre una settimana intensa e ricca di celebrazioni con la solennità di Tutti i Santi e la commemorazione dei fedeli defunti. Sappiamo che dal giorno del nostro Battesimo è iniziato il cammino verso la patria celeste, un cammino non solo faticoso, duro, pesante ma anche ricco di soddisfazioni e realizzazioni. Il cammino della nostra vita non ...
(continua)

 
    don Bruno Maggioni       (Omelia del 29-10-2006)
Uno sguardo nuovo sulla vita
E' questo l'ultimo miracolo del Vangelo di Marco (se si eccettua la maledizione del fico, che però è un gesto completamente atipico), e già questo lo rende importante. Il primo miracolo fu la liberazione di un indemoniato nella sinagoga di Cafarnao (1,22-26), l'ultimo la guarigione di un cieco all'uscita di Gerico. Non sono due gesti casuali, ma scelti co ...
(continua)

 
    padre Raniero Cantalamessa       (Omelia del 29-10-2006)
Preso tra gli uomini e costituito tra gli uomini
Il brano evangelico narra la guarigione del cieco di Gerico Bartimeo... Bartimeo è uno che non si lascia sfuggire l'occasione. Ha sentito che passava Gesù, ha compreso che era l'occasione della sua vita e ha agito con prontezza. La reazione dei presenti ("lo sgridavano perché tacesse") mette in luce la inconfessata pretesa dei "benestanti" di tutti i temp ...
(continua)

 
    Casa di Preghiera San Biagio FMA       (Omelia del 29-10-2006)

Dalla Parola del giorno Rabbunì, che io riabbia la vista. Come vivere questa Parola? Immediatamente prima di questa risposta data dal cieco Bartimeo, Gesù aveva chiesto: "Che cosa vuoi che io faccia per te?". Come dice qualche acuto commentatore del vangelo di Marco, questa è la domanda fondamentale che Gesù pone anche a noi, oggi, attraverso tutto ...
(continua)

 
    don Roberto Rossi       (Omelia del 29-10-2006)
Avere la fede e' piu' che ritrovare la vista
Mons. Angelo Comastri presenta questo racconto. A Lourdes, nello stradello che scende dalla Basilica superiore alla Grotta, c'è un monumento che raffigura un cieco. Alla base del monumento c'è scritto così: ritrovare la fede è più che ritrovare la vista. Queste parole le ha fatte scrivere una donna, che a Lourdes ha ritrovato la fede ed ha capito quant ...
(continua)

 
    padre Antonio Rungi       (Omelia del 29-10-2006)
Va', la tua fede ti ha salvato
La vista è un dono essenziale per la vita umana e per le relazioni interpersonali. Lo sanno benissimo coloro che questo dono ce l'hanno e lo sanno molto meglio coloro che ne sono privi e che hanno bisogno di continua assistenza materiale per vivere in libertà. E nonostante i grandi progressi della medicina e della tecnica, il problema della mancanza della ...
(continua)

 
    padre Paul Devreux       (Omelia del 29-10-2006)

A volte si parla di questo cieco che riesce a strappare una guarigione da Gesù, grazie alla sua insistenza. Bisogna stare attenti a prenderlo a modello, perché si rischia di accusare chi è malato di non saper pregare, facendolo stare peggio, caricandolo di senso di colpa; e non dà gloria neanche al Signore, perché lo fa passare per un Dio altezzoso, che ...
(continua)

 
    mons. Antonio Riboldi       (Omelia del 29-10-2006)
Coraggio! Alzati, ti chiama!
Credo che tutti, chi più chi meno, vedendo il male che vi è oggi tra di noi, non sappiamo più trovare una ragione per dare un senso alla vita. Eppure questo è un grande dono che Dio non può averci dato come fosse uno scarabocchio, di quelli che a volte anche noi facciamo e vogliamo dire niente. C'è una bellezza che lentamente, con il dono della fede, ...
(continua)

 
    don Mario Campisi       (Omelia del 29-10-2006)
Dai margini della strada al centro della Vita
Il lungo viaggio intrapreso da Gesù verso Cesarea di Filippo (8,27), per poi dirigersi alla volta di Gerusalemme (10,32) sta per concludersi. L'evangelista Marco ne ha segnalato progressivamente le tappe, ma in modo teologico più che topografico, preoccupato soprattutto di inserire in questo contesto una lunga serie d'istruzioni del Maestro per i discepoli ...
(continua)

 
    don Ricciotti Saurino       (Omelia del 29-10-2006)
Diottrie
"E prese a seguirlo per la strada!" Si conclude così il passo del Vangelo nel quale avviene la guarigione del cieco. E' un'espressione che, oltre a lasciar intendere la gioia della conquistata luce degli occhi, fa capire che cosa è avvenuto realmente in quell'uomo che si lamentava solo della cecità. Ho cercato di mettermi nei panni di colui che per anni ...
(continua)

 
    don Fulvio Bertellini       (Omelia del 29-10-2006)
La luce della fede
"Va', la tua fede ti ha salvato". Gesù non dice "Io ti salvo", e neppure "Il Padre ti salva", ma "la tua fede". E' sottinteso che si tratta della fede in Gesù, come di colui che manifesta l'amore del Padre. Ma nello stesso tempo è la fede che appartiene a Bartimeo, che fa parte della sua persona - o meglio: per fede tutta la persona di Bartimeo si appoggi ...
(continua)

 
    don Remigio Menegatti       (Omelia del 29-10-2006)
Grandi cose ha fatto il Signore per noi (270)
Per comprendere la Parola di Dio alcune sottolineature La prima lettura (Ger 31, 7-9) presenta la promessa di salvezza rivolta al popolo prigioniero a Babilonia. Un popolo che ormai è rimasto solo un piccolo resto, formato di gente povera e fragile tra cui "il cieco e lo zoppo, la donna incinta e la partoriente". Dio li raduna e li guida su strade diritte ...
(continua)

 
    mons. Vincenzo Paglia       (Omelia del 29-10-2006)
Rabbuni', che io riabbia la vista!
Introduzione L'evangelista Marco che ascoltiamo quest'anno ci presenta le azioni e le parole di Gesù durante il suo viaggio a Gerusalemme. Viaggio sicuramente topografico, ma anche e soprattutto simbolico. Questa strada che Gesù percorre con entusiasmo - "Gesù li precedeva" - e dove i discepoli lo seguono con diffidenza o inquietudine - "essi erano spave ...
(continua)

 
    a cura dei Carmelitani       (Omelia del 29-10-2006)
Gesu' cura Bartimèo, il cieco di Gerico. Colui che e' cieco, veda! Chi ha occhi, non si lasci ingannare!
1. Orazione iniziale Signore Gesù, invia il tuo Spirito, perché ci aiuti a leggere la Scrittura con lo stesso sguardo, con il quale l'hai letta Tu per i discepoli sulla strada di Emmaus. Con la luce della Parola, scritta nella Bibbia, Tu li aiutasti a scoprire la presenza di Dio negli avvenimenti sconvolgenti della tua condanna e della tua morte. Così, ...
(continua)

 
    Suor Giuseppina Pisano o.p.       (Omelia del 29-10-2006)

"E subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada". È la storia di Bartimeo, il cieco di Gerico, di cui ci parla il Vangelo di questa domenica; in un passo breve ma ricco di significati. Il figlio di Timeo, Bartimeo, cieco, "sedeva lungo la strada a mendicare". Qualche domenica fa', sempre il Vangelo di Marco (10,17-30) ci ha parlato di un ...
(continua)

 
    Omelie.org - autori vari       (Omelia del 29-10-2006)

* La prima lettura e il salmo di oggi si sviluppano sulle note gioiose di un inno di lode e di ringraziamento a Dio che interviene nella storia del suo popolo, nella storia degli uomini e di ogni uomo facendo grandi cose, consolando gli afflitti, dissetando gli assetati, indicando un cammino senza inciampi. E ancora nel salmo, liberando dalla schiavitù, ric ...
(continua)

 
    Omelie.org (bambini)       (Omelia del 29-10-2006)
Commento Marco 10,46-52
* Questa domenica l'evangelista Marco ci racconta un miracolo di Gesù: la guarigione di un cieco che riacquista la vista. Non è l'unico cieco guarito da Gesù che troviamo nel Vangelo, ma questo episodio ha alcuni dettagli speciali. Vediamoli insieme. Per prima cosa facciamo attenzione ai nomi: quando i Vangeli raccontano i miracoli, spesso dicono in modo ...
(continua)

 
    Paolo Curtaz       (Omelia del 29-10-2006)
Coraggio, alzati!
Dio è venuto per insegnare agli uomini ad essere a servizio gli uni della gioia degli altri, lui, il Maestro, si è fatto servo perché imparassimo a mettere i nostri carismi a disposizione degli altri fratelli e sorelle. La lunga riflessione del vangelo di Marco volge ormai al termine e Pietro, maestro di Marco, ci ha fatto, nelle ultime settimane, una st ...
(continua)

 
    Monaci Benedettini Silvestrini       (Omelia del 29-10-2006)
La tua fede ti ha salvato
Questo brano di Vangelo ci presenta un cieco che incontra Gesù e viene salvato. A prima vista potrebbe sembrare uno dei tanti miracoli di Gesù e invece è un miracolo particolare. Perché per Marco è l'ultimo miracolo prima della sua passione e morte. E poi perché in quel cieco, Bartimeo, che grida lungo la strada è raffigurato ognuno di noi, il nostro ...
(continua)

 
    padre Romeo Ballan       (Omelia del 29-10-2006)
Una comunita' trasformata ed illuminata annuncia il Vangelo
Riflessioni La guarigione di Bartimeo, il cieco di Gerico, segna un punto di arrivo e una nuova partenza, nel contesto del Vangelo di Marco. È l'ultimo miracolo di guarigione operato da Gesù, a conclusione di una serie di insegnamenti morali; ed è il punto di partenza verso Gerusalemme, dove Egli vivrà gli avvenimenti della sua ultima settimana terrena, ...
(continua)

 
    CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)       (Omelia del 29-10-2006)
Commento Marco 10,46-52
Le letture di questa trentesima domenica ci portano a spingere il nostro sguardo oltre il visibile: Israele è invitato, nel momento in cui parte per l'esilio, a vedere il rientro trionfante del dopo esilio; il salmo responsoriale richiama alla memoria il rientro da Babilonia voluto da Dio e favorito da Ciro; san Paolo ci mostra l'impegno del sacerdote come ...
(continua)

 
    Agenzia SIR       (Omelia del 29-10-2006)

Siamo in presenza oggi di una crisi di fede che è anche crisi della ragione. Abbiamo bisogno di vedere per credere. Per questo i cristiani, come è stato detto a Verona, devono essere oggi testimoni della speranza nel Cristo risorto. Figlio di Davide. A Gerico un cieco che stava per la strada a mendicare, viene informato che sta passando Gesù Nazareno. ...
(continua)

 
    mons. Ilvo Corniglia       (Omelia del 29-10-2006)
Commento Marco 10,46-52
La parola che il profeta Geremia (31, 7-9: I lettura) rivolge agli ebrei deportati in terra straniera (circa 600 a.C.) è uno dei passi più carichi di speranza dell'A.T. Con immagini suggestive il profeta annuncia l'avvenimento della liberazione:"Ecco li riconduco...e li raduno dall'estremità della terra". Sarà un ritorno dai paesi lontani e un raduno che ...
(continua)

 
    don Marco Pratesi       (Omelia del 29-10-2006)
Che cosa vuoi da me?
"Che cosa vuoi che io faccia per te?" chiede Gesù a Bartimeo. Nel brano evangelico di domenica scorsa lo aveva chiesto anche a Giacomo e Giovanni. I due apostoli avevano chiesto i primi posti. Bartimeo chiede la vista. La prima richiesta è in contrasto con il progetto di Dio, la seconda gli è conforme: il Vangelo ci insegna che cosa dobbiamo desiderare e ...
(continua)

 
    padre Gian Franco Scarpitta       (Omelia del 29-10-2006)
Per accettare il Figlio di Davide
Vale la pena riportare alcuni versi di una poesia molto famosa di Eugenio Montale, dedicata alla moglie defunta: "Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio non già perché con quattr'occhi forse si vede di più. Con te le ho scese perché sapevo che di noi due le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue. Il testo sottolinea la verità fon ...
(continua)

 
    don Luciano Sanvito       (Omelia del 29-10-2006)
Una fede nonostante l'altro
Provare a farlo tacere, quello lì del Vangelo! E quello gridava ancora più forte, proprio quando gli dicevano di smetterla, e di non disturbare, e di non rompere...niente da fare! Nonostante i richiami a smettere, gli impedimenti a procedere,... Spesso gli altri, nella famiglia, nella società, nella fede stessa, ci aiutano nonostante la loro presenza ...
(continua)

 
    Paolo Curtaz       (Omelia del 26-10-2003)

Il mondo, il nostro mondo, stanco di maestri, ha bisogno di testimoni, nauseato dalle parole e dalle immagini, ha bisogno di gesti autentici e di ascolto. Direi che l'essere missionari è la riprova del nostro cammino di fede: più Cristo ha cambiato la nostra vita e più la nostra missionarietà diventa esplicita, chiara, percepibile. Percepibile da chi ci ...
(continua)

 
    Casa di Preghiera San Biagio FMA       (Omelia del 26-10-2003)

Dalla Parola del giorno "Rabbunì, che io riabbia la vista" Come vivere questa Parola? La strada, luogo di passaggio. La gente la percorre frettolosa. Uno sguardo appena, forse qualche moneta per tacitare la coscienza, al cieco che siede là, ai margini della vita che scorre. Non ci si interroga neppure perché lui ne sia escluso: è normale che stia l ...
(continua)

 
    mons. Vincenzo Paglia       (Omelia del 26-10-2003)
Commento Marco 10,46-52
Marco, che ci ha accompagnato nelle domeniche di questo anno, ci fa incontrare oggi il Signore nella sua ultima tappa prima di entrare in Gerusalemme. Abbiamo visto lungo il cammino il clima nuovo, quasi di festa, che Gesù creava tra la gente delle città e dei villaggi ove passava. In tanti accorrevano a lui, soprattutto i deboli, i poveri, i lebbrosi, i m ...
(continua)

 
    Comunità Missionaria Villaregia (giovani)       (Omelia del 26-10-2003)
Necessità di gridare più forte
Nel Vangelo di questa domenica ci viene presentato un altro incontro con Gesù: Bartimeo, figlio di Timeo, cieco, mendicante. E' tutto quello che sappiamo di lui. Potremmo aggiungere un uomo coraggioso, intrepido, che ha saputo andare oltre i luoghi comuni. Un uomo rimasto in silenzio per molto tempo nella sua vita e che ad un certo punto si mette a gridare, ...
(continua)

 
    padre Ermes Ronchi       (Omelia del 26-10-2003)
Mendicanti di luce come il cieco nato
«Il peggio che ci possa accadere è di innamorarci della nostra cecità, o del nostro mendicare, seduti ai bordi della vita. E proprio per questo accanto ai nostri naufragi passa Gesù» Siamo tutti, come Bartimeo, dei mendicanti di luce, seduti ai bordi di una strada, mentre la vita ci scorre a fianco. Seduti, perché tanto ogni strada si equivale ...
(continua)

 
    LaParrocchia.it       (Omelia del 26-10-2003)
La Fede salva le nostre cecità
Ai margini delle strade siedono gli ultimi a loro si rivolge il Signore, portando il suo annuncio di salvezza e di pace. Gli ultimi sono i primi destinatari della Buona Novella, la cui accoglienza restituisce una dignità che la logica del mondo nega a quanti sono considerati disadattati ed estranei alla società. Ma quanto nel mondo è considerato inferi ...
(continua)

 
    don Fulvio Bertellini       (Omelia del 26-10-2003)
Egli libererà il povero che grida...
Figlio di Davide A noi il termine "figlio di Davide" dice poco. Ma ad un'ebreo del tempo di Gesù diceva molto: indicava, senza possibilità di errore, il Messia, anzi, il Messia re. Evocava una serie di testi in cui si annunciava la restaurazione del regno, la sconfitta delle nazioni nemiche, l'instaurazione di un dominio universale. Il re messianico, re ...
(continua)

 
    mons. Antonio Riboldi       (Omelia del 26-10-2003)
"MAESTRO, CHE IO VEDA"
E' uno spettacolo che appartiene alla vita di tutti i giorni, quello di incrociare i nostri passi con quelli che i passi non riescono a muoverli, per tante menomazioni fisiche, che li obbligano ad una vita sui marciapiedi: una vita che dipende tutta dalla nostra pietà. C'è chi ha occhi per vedere la sofferenza del fratello e quasi la fa sua, divenendo buo ...
(continua)

 
    don Roberto Rossi       (Omelia del 26-10-2003)
Che io riabbia la vista!
Anch'io m'incontro qualche volta con dei ciechi. Ne ho alcuni in parrocchia; li vado a trovare volentieri; ti fanno percepire tutto un mondo ricco di una vivacità unica. A volte li trovo, con mia sorpresa, contenti e sereni. Altri, invece, non mi nascondono un senso di tristezza profonda e sento come cadere nel vuoto le parole di conforto che a stento mi es ...
(continua)

 
    don Elio Dotto       (Omelia del 26-10-2003)
Fuggire o gridare
Fuori luogo apparve in quel tempo il grido di Bartimeo (Mc 10,46-52). Apparve fuori luogo, quel grido, in mezzo alle voci sommesse di quanti stavano al seguito di Gesù. Sempre più sommesse, infatti, erano quelle voci, man mano che ci si avvicinava a Gerusalemme: perché sempre più impopolare appariva in quei giorni la parola di Gesù. Erano finiti gli ent ...
(continua)

 
    Paolo Curtaz       (Omelia del 26-10-2003)
Ricuperare la vista del cuore
Il mondo, il nostro mondo, stanco di maestri, ha bisogno di testimoni, nauseato dalle parole e dalle immagini, ha bisogno di gesti autentici e di ascolto. In queste settimane in cui abbiamo riflettuto su cosa Gesù chiede alla comunità dei propri discepoli, ci siamo accorti della nostra fragilità, del grande divario tra il sogno e la realtà, tra le troppe ...
(continua)

 
    don Romeo Maggioni       (Omelia del 26-10-2003)
Rabbunì che io riabbia la vista
Anche oggi passa Gesù il Nazzareno per le nostre contrade di non vedenti. Ciechi siamo e indifferenti alla realtà di Dio; e forse anche distratti e disabituati a porre le stesse domande di senso e di destino, presi come siamo dalla corsa della vita. Eppure sentiamo che qualcosa ci manca: se la scienza ci ha reso più comoda la vita, non le ha però dato i ...
(continua)

 
    padre Gian Franco Scarpitta       (Omelia del 26-10-2003)
La torcia elettrica e il contatore
Chissà quante volte nelle nostre case ci si è trovati al buio per un'improvvisa mancanza della corrente elettrica. Come si reagisce in casi come questi, nei quali molte volte si viene colti alla sprovvista? Chi non dispone di una torcia elettrica procede a tentoni fra i mobili che arredano l'appartamento e che in quel momento sfuggono alla vista, cercando ...
(continua)

 
    padre Lino Pedron       (Omelia del 26-10-2003)
Commento su Marco 10, 46-52
Il lettore del vangelo sa ormai che le folle seguono Gesù, ma senza una fede profonda e con gli occhi chiusi nei confronti della sua missione. Il cieco Bartimeo, invece, crede in lui come figlio di Davide, con fede salda e imperturbabile, anche se i numerosi presenti tentano sgarbatamente di farlo tacere. Egli crede nella bontà e nella potenza di Gesù nel ...
(continua)

 
    Casa di Preghiera San Biagio FMA       (Omelia del 29-10-2000)

Dalla Parola del giorno Egli, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù disse: "Che vuoi che io ti faccia?". E il cieco a lui: " Rabbunì, che io riabbia la vista!" Come vivere questa Parola? Bartimeo, il cieco di Gerico, ha gridato a lungo, anche contro la volontà di quanti attorniavano il Signore. Ha gridato pregando il ...
(continua)

 
    padre Paul Devreux       (Omelia del 29-10-2000)
Mc 10, 46-52
Gesù sta uscendo da Gerico, per salire a Gerusalemme. Un cieco, conosciuto come Bartimeo, che ha sentito parlare di Gesù, oppure che l'ha ascoltato in qualche occasione, decide di chiedergli il suo aiuto con determinazione. Quando Gesù passa, si mette a gridare: "Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!". Quante volte avrà pensato di farlo prima di qu ...
(continua)

 
    Totustuus       (Omelia del 29-10-2000)
Omelia per il 29 ottobre 2000 - 30a dom. T. Ordinario Anno B
NESSO TRA LE LETTURE I testi liturgici mettono in risalto l'efficacia di Dio nella sua azione con gli uomini. Dio è efficace facendo ritornare dall'esilio alla patria anelata numerosi figli di Israele (prima lettura). Gesù Cristo, con il potere efficace di Dio, concederà la vista al cieco Bartimeo che vince qualsiasi ostacolo, pur di vedere realizzato ...
(continua)

 
    mons. Antonio Riboldi       (Omelia del 26-10-1997)
Che vuoi che io ti faccia?
E' troppo bello il vangelo di questa domenica, 26 ottobre, perché non sveli a voi, amici carissimi, la gioia di vedere Dio entrare con amore nei momenti oscuri della nostra vita. Un Dio che non ama "stare chiuso in Se stesso", nella Sua gloria, ma ama condividere tutto di noi. Lo leggiamo insieme: "In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gerico insieme ai ...
(continua)