Giovedì 23 Gennaio 2025
Giovedì della II settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde    DO024 ;

Questo Vangelo ci fa vedere fino a che punto Gesù sia centro di unità. E molto importante prendere coscienza della potenza di Cristo di fare unità attirando tutti gli uomini a sé, perché solo con fede viva in questa sua capacità possiamo essere anche noi apostoli e artefici di unità nell'ambiente dove viviamo, non solo, ma per la Chiesa e il mondo.
San Marco ci descrive l'affollarsi della gente, così precipitoso che Gesù deve salire su una barca "perché non lo schiacciassero". Egli attira la folla con la sua bontà, con la sua potenza, e non solo dalla Galilea, dalla Giudea e da Gerusalemme ma scrive l'evangelista "dall'Idumea e dalla Transgiordania e dalle parti di Tiro e Sidone" quindi da paesi pagani. Accorrevano a lui con i loro malati per averne la guarigione, ma anche con tutte le aspirazioni del loro cuore, per trovare la pace di Dio.
La lettera agli Ebrei scrive di lui: "Tale era il sommo sacerdote che ci occorreva: santo, innocente, senza macchia, separato ormai dai peccatori ed elevato sopra i cieli". Un sommo sacerdote è centro dell'unità o, meglio, ne è il mediatore, come è detto alla fine del brano che abbiamo letto. Cristo è Mediatore proprio perché è perfettamente unito a Dio in una santità irreprensibile, in una purezza unica, ma è anche il sacerdote che ci occorreva: noi abbiamo bisogno di un sacerdote così perfetto per poter trovare l'unità in Dio stesso.
Nel Vangelo vediamo però che Gesù si oppone con severità a che la sua grandezza venga rivelata. Perché? Perché egli sa che la sua opera domanda il sacrificio di se stesso e che la sua dignità di Figlio di Dio può essere veramente rivelata solo attraverso la croce. E ciò che dice anche la prima lettura: "Egli non ha bisogno di offrire sacrifici ogni giorno, poiché egli ha fatto questo una volta per tutte, offrendo se stesso". Cristo ha realizzato il culto perfetto, che non è soltanto un simbolo come il culto antico, quello dei sacerdoti ebrei, che era "una copia e un'ombra delle realtà celesti"; egli ha ricevuto un ministero più elevato, che realizza veramente il divino disegno di comunione con il sacrificio di se stesso.
In ogni Messa noi ci avviciniamo a Cristo e dovremmo avvicinarci con la stessa premura impaziente della gente di Palestina e dei paesi vicini, che si precipitava da Gesù per essere guarita e trasformata e con lo stesso ardore di contemplazione che si rivela nella lettera agli Ebrei, nella certezza che egli può trasformarci e fare anche di noi strumenti di unità. Cristo ha offerto un solo sacrificio una volta per tutte, ma lo mette continuamente a nostra disposizione: è il nostro Mediatore, sempre vivo per intercedere a nostro favore e viene in mezzo a noi proprio per essere nostro intercessore, per darci tutte le grazie necessarie affinché anche la nostra vita, con lui, in lui e per lui, diventi offerta viva, gradita a Dio.

Antifona d'ingresso

A te si prostri tutta la terra, o Dio.
A te canti inni, canti al tuo nome, o Altissimo. (Cf. Sal 65,4)

Colletta

Dio onnipotente ed eterno,
che governi il cielo e la terra,
ascolta con bontà le preghiere del tuo popolo
e dona ai nostri giorni la tua pace.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

Prima lettura
Eb 7,25-8,6
Cristo ha offerto sacrifici, una volta per tutte, offrendo se stesso.

Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli, Cristo può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio: egli infatti è sempre vivo per intercedere a loro favore.
Questo era il sommo sacerdote che ci occorreva: santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli. Egli non ha bisogno, come i sommi sacerdoti, di offrire sacrifici ogni giorno, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo: lo ha fatto una volta per tutte, offrendo se stesso. La Legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza; ma la parola del giuramento, posteriore alla Legge, costituisce sacerdote il Figlio, reso perfetto per sempre.
Il punto capitale delle cose che stiamo dicendo è questo: noi abbiamo un sommo sacerdote così grande che si è assiso alla destra del trono della Maestà nei cieli, ministro del santuario e della vera tenda, che il Signore, e non un uomo, ha costruito.
Ogni sommo sacerdote, infatti, viene costituito per offrire doni e sacrifici: di qui la necessità che anche Gesù abbia qualcosa da offrire. Se egli fosse sulla terra, non sarebbe neppure sacerdote, poiché vi sono quelli che offrono i doni secondo la Legge. Questi offrono un culto che è immagine e ombra delle realtà celesti, secondo quanto fu dichiarato da Dio a Mosè, quando stava per costruire la tenda: «Guarda – disse – di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte». Ora invece egli ha avuto un ministero tanto più eccellente quanto migliore è l’alleanza di cui è mediatore, perché è fondata su migliori promesse.

Parola di Dio

Salmo responsoriale

Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.

Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo».

«Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo».

Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai.

Esultino e gioiscano in te
quelli che ti cercano;
dicano sempre: «Il Signore è grande!»
quelli che amano la tua salvezza.

Canto al Vangelo

2 Tim 1,10

Alleluia, alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia.

Vangelo

Mc 3,7-12
Gli spiriti impuri gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui.
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli

Cristo, unico ed eterno sacerdote, si manifesta come l'Inviato di Dio che guarisce l'umanità malata e la libera dal potere del demonio. Invochiamo il Padre celeste, perché anche in noi faccia risplendere la vittoria del Messia, dicendo:
In te, Signore, vinceremo la morte.

Preghiamo per la Chiesa: il Signore continui a guarire e a liberare l'umanità sofferente attraverso l'opera dei cristiani.
Preghiamo per le autorità civili: non ricerchino un potere che divide e opprime, ma che risponda alle necessità degli umili e degli indifesi.
Preghiamo per le folle smarrite dei profughi, degli emigranti rifiutati, degli anziani abbandonati: la Provvidenza di Dio assista ciascuno di loro e muova alla solidarietà i cristiani.
Preghiamo per i malati psichici: la loro infermità, unita alla passione di Cristo, giovi per la salvezza di tutti e ci renda più consapevoli della nostra responsabilità verso i deboli.
Preghiamo per la nostra comunità locale: cerchi con perseveranza la presenza di Cristo nella preghiera e nei sacramenti, per essere da lui rinnovata.
Per la terra di Gesù e i popoli che vi abitano.
Per uno sviluppo della medicina nel rispetto dell'uomo.

O Dio, ti invochiamo per l'intercessione di Gesù, il tuo Cristo: guarisci il nostro cuore e il nostro corpo, perché possiamo oggi e ogni giorno sperimentare la tua misericordia. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte

Concedi a noi tuoi fedeli, o Padre,
di partecipare con viva fede ai santi misteri,
poiché ogni volta che celebriamo questo memoriale
del sacrificio del tuo Figlio,
si compie l’opera della nostra redenzione.
Per Cristo nostro Signore.

Antifona alla comunione

Davanti a me tu prepari una mensa;
il mio calice trabocca. (Sal 22,5)

Oppure:
Abbiamo conosciuto e creduto
l’amore che Dio ha in noi. (1Gv 4,16)

Preghiera dopo la comunione

Infondi in noi, o Padre, lo Spirito del tuo amore,
perché saziati dall’unico pane del cielo,
nell’unica fede siamo resi un solo corpo.
Per Cristo nostro Signore.

Omelie
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