Omelia (23-06-2007) |
mons. Vincenzo Paglia |
Non è possibile seguire due padroni, essere cioè servi del Vangelo e delle cose del mondo. Il cuore non può dividersi. Il Signore richiede ai discepoli un amore esclusivo come il suo. Il nostro Dio è un Dio geloso e pieno d'amore. Essere liberi dalla schiavitù delle cose, vuol dire affidarsi totalmente a lui, mettersi nelle sue mani. E' un Padre vero che ha cura dei suoi figli e provvede alle loro necessità. Il Vangelo sembra dirci: "voi siete nati per il Signore. La vostra vita gli sta molto a cuore, più di quanto stia a cuore a voi stessi. Voi siete fatti per lui e per i fratelli". Eppure, di questa fondamentale verità, che è il senso stesso della vita, noi ce ne occupiamo davvero poco (tanto meno ce ne preoccupiamo). E se molti restano senza cibo e vestito è perché altri non cercano il regno di Dio e la sua giustizia, ma solo il proprio tornaconto. La vera preoccupazione dei discepoli, dice Gesù, deve essere quella del regno, ossia della comunicazione del Vangelo, della edificazione della comunità e del servizio verso i poveri. Il discepolo che cerca questa "giustizia", che è quella del regno, è sostenuto e difeso dal Signore in tutta la sua vita. |