Omelia (04-06-2007)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Tobi, temendo più Dio che il re, continuava a portare via i corpi degli uccisi e li nascondeva nella propria casa per seppellirli a notte fonda.

Come vivere questa Parola?
Il libro di Tobia, di cui oggi si inizia la lettura, ci trasferisce all'epoca dell'esilio. La vita è resa amara per i deportati e anche il pietoso gesto di seppellire un ucciso diviene pericoloso fino a mettere a repentaglio la vita di chi lo compie. Tobia lo sa, anzi, lo ha sperimentato personalmente, sfuggendo a malapena alla morte. Ciò nonostante continua a compiere quest'opera di misericordia verso i suoi connazionali, perché – dice il testo – "teme più Dio che il re". Non mancavano neppure allora i "benpensanti" che suggerivano di adeguarsi, anzi giungevano a deplorare quel coraggioso assecondare la volontà di Dio. Tobia viene così a trovarsi non solo esposto alle ire del re, ma isolato e biasimato. Paga in tal modo salatamente la propria fedeltà a JHWH. Ma proprio questo suo coraggioso andare contro corrente fa sì che la sua vicenda abbia da dire qualcosa anche a noi, uomini/donne del XXI secolo. Politicamente non siamo in esilio, ma da un punto di vista della fede sì. In una società materialista ed edonista come la nostra, vivere fino in fondo le esigenze della fede diviene un'impresa ardua. La tentazione di coniugare insieme pratica religiosa e condotta paganeggiante è tutt'altro che ipotetica. La monolitica figura di Tobia ci addita il metro di misura da adottare: temere più Dio che il giudizio degli altri. Ricordando che quel "temere" non ha niente a che fare con la paura, bensì è imparentato con l'amore, e, a monte, presuppone la libertà. Se non ci si è lasciati conquistare dall'amore di Dio e non si è sufficientemente liberi, si finisce fatalmente con l'inchinarsi ossequiosi al tiranno di turno, che può essere la moda, l'economia, il prestigio... Il "tutti fanno così" è l'etichetta dei vari greggi umani, non il distintivo di colui che – a detta del salmista – "è stato fatto poco meno degli Angeli".

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi lascerò mettere in questione dall'esempio di Tobia. All'atto pratico "temo più Dio o il re" di turno?

Donami, Signore, un'adesione di fede libera e limpida, capace di sfidare l'opinione comune con la linearità del proprio agire.

La voce di un "nobel per la pace"
Siamo figli e figlie di Dio. Il nostro giocare "al ribasso" non serve al mondo. Non c'è niente d'illuminato nel ridurre noi stessi per far sì che gli altri non si sentano insicuri intorno a noi. Siamo nati per rendere manifesta la gloria di Dio che è dentro di noi. Non è che sia solo in alcuni di noi è in ognuno di noi.
Nelson Mandela