Omelia (05-06-2007)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Tobi, che fin dalla fanciullezza aveva temuto Dio e osservato i suoi comandamenti, non si lamentò contro il Signore per la disgrazia della cecità che lo aveva colpito. Anzi, rimase saldo nel timor di Dio e rese grazie al Signore tutti i giorni della sua vita.

Come vivere questa Parola?
Tobia, l'uomo che "temeva più Dio che il re", proprio tornando dal suo pietoso e rischioso compito di seppellire gli uccisi, diviene vittima di un banale incidente che lo rende cieco. I parenti e i vicini lo deridono, la moglie esasperata lo insulta. Tutto gli si rivolta contro quasi a convalidare le scettiche parole di chi preferisce seguire la logica del mondo. È un risvolto imprevisto che spiazza non solo i suoi contemporanei, ma anche noi, spettatori di un comportamento divino che ci scandalizza, ogni volta che ci imbattiamo in "Tobia". Sì, più o meno coscientemente ci attendiamo che Dio sia sempre lì, pronto a intervenire, ad allontanare il dolore la prova. Ci sarà capitato talvolta di cogliere, in occasione di catastrofi o di stragi, l'assurda espressione: Ma Dio dov'era? Un Dio tappabuchi, che deve farsi avanti a fermare la mano omicida, o a porre riparo là dove scelte insane hanno creato disastri ecologici. Tobia batte un'altra strada. La sua fiducia in Dio-Amore non viene scossa, anzi sembra rafforzarsi e purificarsi. Non si chiede: perché proprio a me? Non si lamenta. Di più "rende grazie al Signore". Nel suo atteggiamento la consapevolezza che Dio è Dio, il "totalmente altro" che non possiamo costringere nei nostri ristretti parametri. Anche là dove la mente deve inchinarsi ammettendo il proprio limite, permane però salda una certezza fondamentale: Dio è Amore, Dio mi ama. E dell'Amore ci si fida. All'Amore non si resiste. All'Amore ci si cede incondizionatamente. Questo è credere!

Oggi, nella mia pausa contemplativa, proverò a mettermi nei panni di Tobia. Richiamerò qualche prova (piccola o grande che sia) che mi sono trovato a vivere e cercherò di rileggerla ponendomi dal suo punto di vista.

Donami, Signore, di non scandalizzarmi di te, ma di lasciarmi conquistare dal tuo amore che si manifesta anche nella prova.

La voce di un padre della Chiesa
Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio». Non vi è disgrazia, non vi sono catastrofi, non vi sono dolori, per quanto inauditi siano, che, quando si soffrono per amor di Dio, non si trasformino in corona di gloria e di speranza.
Oscar Romero