Omelia (24-06-2007) |
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Preparare le strade al Signore Fratelli nella fede, la liturgia odierna ci invita a riflettere sul nostro essere cristiani nel mondo di oggi. Quale è la nostra testimonianza della fede che noi professiamo? Quale è il nostro compito, la nostra missione che Gesù ci ha affidato? Tutti siamo chiamati a preparare le vie del Signore e essere suoi testimoni coraggiosi. Lo siamo davvero testimoni di Gesù?... Giovanni Batista è l'uomo che segna il passaggio dall'antico al Nuovo Testamento. È la sintesi di tutti i profeti anzi è più che un profeta; è il precursore del Messia, che predica la conversione e la penitenza perché il regno di Dio è vicino. La sua è stata una testimonianza privilegiata, perché fu talmente chiara e coraggiosa, da meritare di essere coronato dal martirio. Per questo Gesù non esita ad affermare: "in verità vi dico: Tra i nati di donna nessuno è mai stato più grande di Giovanni Battista" (Mt 11,11). Tutto è straordinario nella sua vita: il concepimento, la nascita, la missione e il martirio. S. Luca racconta che verso la dinastia del regno di Erode il Grande (37-4 a. C.), due coniugi "giusti davanti a Dio", Zaccaria ed Elisabetta, implorano la salvezza promessa da Dio al suo popolo, ma erano anziani, e per di più, Elisabetta era sterile. Un giorno, mentre Zaccaria esercitava nel Tempio l'ufficio sacerdotale dell'offerta dell'incenso, gli apparve un angelo che gli disse: "Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni (che significa: Il Signore fa grazia). La notizia era così eccezionale che Zaccaria non si sentì di credere. Per questo rimase muto fino al giorno della circoncisione del figlio quando, alla domanda dei parenti circa il nome da dare al bambino, egli scrisse sopra una tavoletta il nome Giovanni, e subito gli si sciolse la lingua e, pieno di Spirito Santo, benedisse il Signore. Poi il vangelo aggiunge che Giovanni "cresceva e si fortificava nello spirito, vivendo in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele" (Lc 1,80). Il suo messaggio può essere riassunto in tre fasi: - la prima è la sua presentazione: "Io non sono il Cristo; sono soltanto la voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via al Signore" (Gv 1,23); - la seconda è un invito alla conversione, perché il regno di Dio è vicino (Mt 3,2): "Fate opere degne di conversione" (Lc 3,8); - la terza è la presentazione del Messia: "Io vi battezzo con acqua, ma viene uno che è più forte di me, al quale io non sono degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco" (Lc 3,16). Il suo messaggio è di perenne attualità: anche oggi il Signore ha bisogno di precursori e di testimoni per costruire un mondo nuovo più umano e più fraterno, più rivolto a Dio con la fede e con le opere. Con la tua fede sii una lampada splendente nel luogo dove Dio ti ha posto. Nutrila con la preghiera, alimentala con la Parola di Dio, proteggila con l'insegnamento della Chiesa. Coloro che l'incredulità ha reso ciechi, si aggrapperanno a te, senza che tu te ne accorga. Essi ti seguiranno nella direzione dove tu andrai. Dio conta su di te per riportarli sulla via della salvezza. Con la tua fede sei, nel tuo piccolo, luce del mondo e la voce di Gesù che parla al cuore degli uomini. Sia lodato Gesù Cristo! |