Omelia (27-06-2007) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Dai loro frutti li riconoscerete. Come vivere questa Parola? Con l'attenta osservazione del creato che gli è attorno, Gesù ci invita a guardare gli alberi, con semplice sguardo compiaciuto delle grandi e pur semplici realtà che ci sono accanto. Guardo, dunque, correlando l'uva alla vite, la mela all'albero di mele. Ogni albero dà il suo frutto. Anche l'arbusto spinoso da cui colgo solo spine. Così è per la vita spirituale. È una chiave importante per il discernimento questa parola di Gesù. Sì, per esempio, se vivo un profondo turbamento nella mente e nel cuore, con ogni probabilità quello che ho "scelto" di fare mio (nel pensiero e nella decisione dell'agire) non è secondo Dio, non è in sintonia col suo volere. Se invece vivo una profonda pace, anche se, nella sensibilità soffro (di un distacco o d'altro) posso stare tranquillo: quella pace è un frutto buono del buon albero che è quanto ho deciso di volere e di fare con buona coscienza. Questa stessa parola di Gesù è criterio di discernimento anche per quello che osservo non solo dentro di me, ma fuori. Certi organismi (anche ecclesiali) certe iniziative, scuole o altro sono riconoscibili come realtà buone proprio in rapporto ai loro frutti. Se sono realtà solo parolaie non c'è da fidarsi. Non a caso S.Paolo ha parlato della fede che diventa operante (dunque autentica) solo nella carità, cioè se produce frutti di carità. E Gesù non si è forse paragonato alla vite vera di cui il tralcio porta frutto se è unito a Lui, alla vite? Oggi, nella mia pausa contemplativa, voglio "riposare" il cuore in questo chiaro criterio di discernimento che il Signore mi ha dato. Naturalmente non è il solo; però è certo il più importante. Passo del tempo a pacificarmi e a ringraziare. Gesù, rendimi tralcio vivo di Te; tienimi strettamente unito a Te con la mente e col cuore lungo la giornata, perché porti frutti d'amore, e gli altri, contattandomi, entrino in qualche modo in contatto con te, col tuo amore. La voce di Padre della Chiesa Bisogna aggiungere qualcosa di nostro, se vogliamo arrivare alla beatitudine eterna. Dare qualcosa del nostro io più intimo: volere il bene, evitare il male e obbedire senza esitazione ai precetti divini. Questa disposizione spirituale ci farà riconoscere da Dio come suoi. Inoltre, conformiamo i nostri atti alla sua volontà, invece di farci grandi con la sua potenza. Poiché egli escluderà e respingerà coloro che si sono allontanati da lui con l'iniquità delle loro opere. Ilario di Poitiers |