Omelia (07-07-2007)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Possono gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro?

Come vivere questa Parola?
"Lo Sposo è con loro". In questa breve frase è racchiuso tutto il mistero dell'incarnazione. Dio, lo Sposo di Israele, ha finalmente portato a compimento la sua promessa. È finito il tempo dell'attesa, il tempo del fidanzamento. In Cristo, Dio ha sposato l'umanità unendola a sé in modo indissolubile. Un mistero che non può essere circoscritto a un'epoca storica: ogni tempo ne è saturo, ogni uomo può dire: lo Sposo è con noi, con me. Una realtà che ha il potere di trasfigurare la storia, di dare senso e pienezza ai nostri giorni. Sì, Dio si offre a noi non come il Dio lontano di fronte al quale si può solo chinare il capo tremanti, ma come lo Sposo. Un Dio che vuole, cerca la relazione con la sua creatura, che la eleva a suo partner, si lega a lei nell'inscindibilità della relazione nuziale, le parla di amore, chiede una corrispondenza di amore. E proprio perché "Sposo" è con noi sempre. Una presenza che dovrebbe farci trasalire di gioia in ogni istante, che dovrebbe trasformare i nostri giorni in una festa. Eppure quanto spesso noi cristiani indossiamo gli abiti della vedovanza! Il grigiore di certe esistenze, dove l'entusiasmo e la gioia sembrano irrimediabilmente sepolte, la pesantezza di certe "spiritualità" improntate a volontarismo e ascetismo di cattiva lega, dove prevale il dovere per il dovere, il "digiuno" per il digiuno, non permettono davvero, a chi non crede, di vedere e neppure di supporre che siamo incamminati verso il pieno compimento di una festa nuziale già in atto.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi lascerò pervadere dalla lieta consapevolezza che "lo Sposo" è con me.

Mio Dio, il tuo amore mi raggiunge, mi avvolge, mi invita alla gioia. Come rispondervi adeguatamente? Tu stesso me ne indichi la strada: lasciandomi amare senza inutili e sterili ripiegamenti sulla mia pochezza. Ebbene, Signore, io te la dono.

La voce del Papa
Esiste una unificazione dell'uomo con Dio, ma questa unificazione non è un fondersi insieme, un affondare nell'oceano anonimo del Divino; è unità che crea amore, in cui entrambi – Dio e l'uomo – restano se stessi e tuttavia diventano pienamente una cosa sola.
Dall'enciclica "Deus caritas est"