Omelia (11-07-2007)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Pr 2,1-5

Dalla Parola del giorno
Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole e custodirai in te i miei precetti, tendendo il tuo orecchio alla sapienza, inclinando il tuo cuore alla prudenza... se la ricercherai come l'argento e per essa scaverai come per i tesori, allora comprenderai il timore del Signore...

Come vivere questa Parola?
C'è una profonda sintonia tra il libro dei Proverbi e la Regola di S. Benedetto di cui oggi ricorre la festa. Monaco e patrono d'Europa, contestò a suo modo la società del tempo ritirandosi nella solitudine di Subiaco per cercare Dio e vivere sotto il suo sguardo. Ai suoi monaci diceva: " Nulla assolutamente anteponiamo a Cristo". Benché lontano dalla città, sentì i richiami forti verso una cittadinanza cristiana e creò linee di vita che lo resero, come proclamò Paolo VI " messaggero di pace, realizzatore di unione, maestro di civiltà e soprattutto araldo della religione di Cristo. Principalmente lui e i suoi figli portarono con la croce, con il libro e con l'aratro il progresso cristiano".
Antonietta Potente, teologa domenicana, commentando la Regola di Benedetto, scrive: "...dopo il verbo introduttivo " ascoltare", al numero 8 continua con un altro verbo " alzati"...Io penso che anche noi dobbiamo raccogliere questi verbi nella nostra situazione storica concreta: cosa significa per noi alzarsi e ascoltare? Nel mondo europeo quante cose vediamo! Ma quanto ascoltiamo? Prima ascolta e poi, in sequenza, alzati. In questo senso è una proposta fortemente comunitaria e politica: Riformulare la vita comunitaria; questa è la luce più grande di queste regole: riformulare spazi comunitari, riformulare la storia con un linguaggio comunitario." E ancora, Antonietta Potente, soffermandosi concretamente sulla vita contemporanea, continua: " Io credo che cristiani e non cristiani debbano finalmente considerare la storia come luogo sacro" dove ci si deve sporcare le mani, cioè " entrare nella nostra realtà, toccarla, coglierne i limiti e gli errori, ripensare l'economia tenendola insieme alla politica...". L'ora et labora di Benedetto rimane la regola d'oro dei nostri giorni.

Oggi, nella mia pausa di silenzio, pregherò il Signore con l'orazione finale delle Lodi e dei Vespri: "O Dio, che hai scelto Benedetto e lo hai costituito maestro di coloro che dedicano la vita al tuo servizio, concedi anche a noi di non anteporre nulla all'amore di Cristo e di correre con cuore libero e ardente nella via dei tuoi precetti".

Parole di una teologa
La Regola di S. Benedetto ha un'introduzione bellissima che comincia con un verbo: "Ascolta o figlio". "Ascolta", un verbo molto biblico che mette in luce non qualcosa di intellettuale ma i sensi: l'orecchio. "Ascolta": ciò che ci dice questa vita è molto più semplice di come noi la facciamo. Il sogno è la forza per rimettere insieme i pezzi delle nostre storie personali, collettive, politiche e culturali, lo possiamo fare a partire da questa fedeltà: " ascolta o figlio mio".
Antonietta Potente