Omelia (04-08-2007)
mons. Vincenzo Paglia


Il tetrarca Erode fa parte della stessa dinastia della famiglia reale dei Vangeli dell'infanzia, ha paura che Gesù sia il Battista redivivo. Ancora una volta, l'Erode di turno ha paura di perdere il proprio potere. Il suo predecessore ebbe paura della notizia riferitagli dai Magi e confermata dalle Scritture. In effetti, la Parola di Dio non lascia mai le cose come sono, chiede a tutti un cambiamento nella propria vita, nei propri atteggiamenti, nei pensieri del proprio cuore. Erode, colpito dalla chiarezza della parola del profeta che lo rimproverava per la sua cattiva condotta, lo fece imprigionare per non sentire più la sua voce. E poi, su insistenza della figlia, lo fece uccidere. In effetti, basta davvero poco per eliminare la Parola di Dio, per allontanare dalla vita il Vangelo. La morte del Battista era senza dubbio un preavviso per Gesù su quello che gli sarebbe accaduto se avesse continuato sulla via della profezia. Ma Gesù non si fermò, anche se questo lo avrebbe portato sino alla croce. E' la via della testimonianza sino alla fine. I milioni di martiri del Novecento sono un esempio di testimonianza evangelica che dobbiamo custodire con cura e con ammirazione.