Omelia (17-08-2007) |
mons. Vincenzo Paglia |
Inizia la missione di Gesù in Giudea. Qui resterà sino al termine dei suoi giorni. Una gran folla lo segue e lui, come sempre, continua ad insegnare e a guarire i malati che gli vengono portati. Ovviamente la sua opera, che già incontrava ostacoli in Galilea, trova ora una maggiore opposizione. Lo spirito del male non cessa la sua sorda contrapposizione al Vangelo. I farisei gli pongono una domanda circa il "ripudio" della moglie: se sia lecito ripudiarla per qualsiasi motivo, come qualcuno ritiene. Gesù non entra direttamente nella questione, e preferisce richiamare l'originaria volontà di Dio riguardo all'unione tra l'uomo e la donna. E' cioè nel piano di Dio che si formi la famiglia basata sull'amore indissolubile tra l'uomo e la donna. E se Mosè permise il divorzio fu a motivo della rozzezza umana e spirituale degli ebrei di quel tempo. Di fronte ai tentennamenti dei discepoli, Gesù ribadisce il primato assoluto dell'amore nelle relazioni tra i discepoli. Tale primato deve presiedere anche la vita matrimoniale. E deve applicarsi anche a colui - come dice Gesù - che "si fa eunuco per il regno dei cieli". Costui non deve semplicemente rinunciare, ma vivere senza limiti l'amore del Signore. |