Omelia (15-08-2007) |
padre Antonio Rungi |
Con Maria i nostri occhi siano rivolti a Dio Nel cuore dell'estate non possiamo dimenticarci di Colei che è la nostra Madre, sempre, nei momenti della gioia come in quelli della sofferenza. Non possiamo dimenticarci della Vergine Santissima che oggi veneriamo sotto il titolo dell'Assunta, regina dell'universo, che è accolta nella gloria del Paradiso in anima e corpo, seguendo il suo Figlio Risorto in quella Patria che è meta di ogni uomo ed è speranza di ogni credente. Il dogma dell'Assunzione in corpo e anima in cielo della Madonna fu proclamato da Pio XII nel 1950. Ed è singolare che siano stati due Papi che portavano il nome Pio ed erano particolarmente devoti della Madonna a proclamare, Pio IX, il dogma dell'Immacolata concezione nel 1854 e Pio XII il dogma dell'Assunzione nel citato anno del 1950. La Vergine Santissima, come fu preservata dal peccato originale, così non conobbe la corruzione del sepolcro. Il tutto non per meriti personali particolari, ma per singolare privilegio concesso da Dio a questa umana creatura che è la più perfetta tra le donne, senza macchia di peccato originale ed in vista dei meriti di Cristo nel mistero della Morte e Risurrezione, Ella fu associata alla gloria del cielo nella totalità della sua persona, purissima fin dal grembo della madre. Festeggiarla oggi in un contesto di gioia e di sano divertimento nel bel mezzo delle vacanze estive è dare senso e contenuto mariano anche all'estate e soprattutto a questo giorno di ferragosto che deve poter assumere anche il significato cristiano della vera festa. E festeggiare veramente per noi credenti è festeggiare il Signore, ma anche la Madre del Signore. Con questo spirito ci accostiamo alla riflessione sulla Parola di Dio che ascoltiamo in questo giorno solenne dedicato a Maria. Il testo del Libro dell'Apocalisse di san Giovanni Apostolo, che la teologia riferisce in modo speciale alla Madre del Signore, ci fa quasi toccare con mano, come San Tommaso nel momento dell'apparizione del Signore agli apostoli all'indomani della sua risurrezione quando anche quando era presente a quella visione celestiale, ciò che è la Madonna nella gloria del Santo Paradiso. La Madonna è davvero quella "donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle" che anche l'iconografia relativa alla devozione popolare verso l'Assunta fissa in immagini particolarmente belle ed espressive, alle quali come bambini ci rivolgiamo nel tentativo di chiedere aiuto e rinforzo nelle nostre necessità spirituali e materiali a Colei che può tutto presso il trono di Dio, ove Ella siede Regina, eternamente venerata dagli Angeli e dai Santi, da tanti suoi figli che su questa terra si sono ispirati a Lei nel difficile cammino dell'esistenza terrena, imitandone, per quanto possibile e accessibile ad esseri umani segnati dalla fragilità e dal peccato, le tante belle e sante virtù, che sono veri messaggi di vita e speranza per tutti. D'altra parte, l'assunzione al cielo in corpo ed anima della Vergine Santa è segno di speranza per tutti, come ci ricorda, relativamente al mistero della risurrezione del Cristo, il testo della lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi. Maria nella fede e nella dottrina cristiana è la nuova Eva, è Colei che concependo Cristo nella carne, per opera dello Spirito Santo, ci ha dato l'autore della vita, Colui che dalla sua risurrezione fa ripartire l'umanità verso un traguardo che non ha confini temporali, ma solo eterni, sia nella sua spiritualità che nella sua corporeità. L'uomo è salvato nella sua interezza di corpo ed anima e dopo l'esperienza della morte per lui c'è solo ed un definitivo approdo quello della risurrezione anche del corpo, alla fine dei tempi quando Dio verrà a giudicare, mediante Cristo, i vivi e i morti. Allora l'ultimo nemico dell'umanità, la morte corporale e con essa tutto ciò che è dolore e sofferenza, è tempo e precarietà, è incertezza e debolezza, è fragilità di ogni genere verrà annientato e sottoposto all'autorità di Colui che è il Re dell'Universo. Maria è già stata associata a questa esperienza di vittoria sulla morte, perché lei non ha conosciuto la caducità del sepolcro e rispetto al suo Figlio Gesù, non è stata toccata neppure per un attimo da questo fallimento esistenziale. Ella è la prima redenta ed è la prima donna che può vantare nel mistero della risurrezione di Cristo la gioia di essere passata da questo mondo all'eternità senza transitare per la tomba e il sepolcro. Lei si è addormentata in Cristo è non è morta, ma assunta immediatamente e integralmente alla gloria del cielo. Alla luce di questo mistero della gioia e di questa verità di fede riguardante la Madre di Dio e la Madre nostra, solennemente affermato dalla Chiesa, comprendiamo da che parte sta la vita e la pienezza di essa e come questo futuro di vita piena si costruisca sull'esempio di Maria, mediante una vita di carità e di servizio in questo nostro tempo, che il Signore ci concede, per brevi o lunghi anni, proprio per la santificazione e la salvezza integrale della nostra persona. Il Vangelo di Luca che proclamiamo oggi nella messa in onore dell'Assunta, quella del giorno, ci propone il testo della visitazione. Un chiaro progetto di vita che vogliamo fare nostro e sull'esempio della Madonna tradurlo in azioni concrete e durature. Anche noi come la Madonna siamo inviati a fare questo santo pellegrinaggio verso la casa non solo di tante "Elisabette" che attendono la nostra visita, pur nella necessità e nel bisogno materiale e spirituale, ma soprattutto il più importante viaggio, quello santo, verso l'eternità. Ci costerà fatica e dolore superare le tante prove e riemergere dalle più difficili situazioni della nostra vita, ma è un viaggio che dobbiamo fare confidando sull'aiuto di Dio e sulla Vergine Maria. In fondo camminiamo, accompagnati da loro, verso l'eternità con il segreto nel cuore e con la speranza che è certezza di giorno in giorno di incontrarli per sempre nell'eternità beata alla fine dei nostri giorni. Ecco perciò che a buon diritto possiamo pregare con semplicità e con tutto il nostro trasporto interiore: "Dio onnipotente ed eterno, che hai innalzato alla gloria del cielo in corpo e anima l'immacolata Vergine Maria, madre di Cristo tuo Figlio, fa' che viviamo in questo mondo costantemente rivolti ai beni eterni, per condividere la sua stessa gloria". Amen. |