Omelia (06-09-2007) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno E' il Padre che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferito nel Regno del Suo Figlio diletto, per mezzo del quale abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati. Come vivere questa Parola? Ancora una volta il simbolo del contrasto tenebre-luce! Quello che San Paolo proclama è una liberazione proprio dal potere delle tenebre che il Padre ha operato attraverso il "Suo Figlio diletto": Gesù . Siamo stati liberati da Lui e per mezzo del Suo Mistero Pasquale, in forza cioè della Sua morte e risurrezione viviamo già nel Suo Regno. Anche se non godendone ancora la pienezza, ma in fede, speranza ed amore. Gli opposti dunque, a cui San Paolo allude, sono: "il potere delle tenebre" e "il Regno del Signore Gesù. Il "potere delle tenebre" è quella pressione esercitata dal peccato dentro un "clima" di occasione prossima al peccato. E' il potere esercitato dal dominio e dalle lusinghe delle passioni disordinate, volte a cercare tutte le gratificazioni dell'ego e a soddisfare la sua volontà godereccia, anziché a volere ciò che a "Dio piace". Il regno del Signore Gesù è invece la condizione in cui entriamo quando, in forza del Suo amore che salva, "siamo messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce" (v.14). Ed è luce di santi pensieri e desideri, è luce di una volontà buona che, rafforzata con ogni energi "secondo la sua gloriosa potenza", ci fa vincere le tentazioni di una vita egocentrata per dilatare mente e cuore alle esigenze dell'amore. Oggi, nella mia pausa contemplativa, focalizzerò bene il contrasto tra il potere delle tenebre e il regno della luce. Il primo cerca di esercitare su di me oppressione di pensieri afflittivi, di desideri egoisticamente avidi, di antipatie e risentimenti vari. Il secondo mi mette in cuore la gioia del grazie al Padre di ogni bene che, in Gesù, mi converte ogni giorno di più alla persuasione che è bello amare, che è tutto! Signore rendi energica la mia volontà di bene, perché io possa essere forte e paziente in tutto: tale che l'amore abiti in me e io nell'amore. La parola di uno scrittore contemporaneo Non c'è per i cristiani una vita spirituale di serie A o di serie B; non esiste una vita cristiana mediocre. Il Concilio, primavera dello Spirito, ha richiamato tutti alla santità, alla pienezza della vita nella comunione con Cristo e tra noi, alla gioia di questa Comunione. Lorenzo Artusi |