Omelia (20-09-2007)
mons. Vincenzo Paglia


Mentre Gesù sta a tavola, invitato da un fariseo, una prostituta si avvicina, gli si sdraia accanto e piangendo gli unge i piedi. La scena è indubbiamente singolare, in tutti i sensi. E si comprende bene la reazione dei presenti, viste le consuetudini del tempo. È una reazione di fastidio per questa donna introdottasi in casa disturbando il pranzo, ma è anche un severo giudizio verso Gesù che non si accorge chi sia quella donna e comunque lascia che continui la sua azione. Insomma, Gesù quantomeno non capisce: sta fuori del mondo e delle consuetudini ordinarie che lo regolano. In verità, erano loro, i presenti, a non comprendere né l'amore di quella donna e il suo desiderio di essere perdonata né l'amore di Gesù. Al contrario dei farisei, Gesù, che legge nel segreto dei cuori, ha compreso l'amore di quella donna, l'ha accolta e l'ha perdonata. E per far comprendere i suoi sentimenti, racconta la breve parabola dei due creditori. Fa quindi notare al fariseo che l'ospitava la sua grettezza rispetto alla tenerezza di quella donna che "non ha smesso di baciarmi i piedi". E aggiunge: "i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato". L'amore, infatti, cancella i peccati e cambia la vita.