Omelia (18-09-2007) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Signore ne ebbe compassione e le disse: "Non piangere!" E accostatosi toccò la bara. Come vivere questa Parola? Gesù ha appena proclamato il Regno, promesso la beatitudine a poveri affamati e afflitti; ha comandato la misericordia. Il centurione, un pagano capace d'amore ha riconosciuto e creduto all'efficacia della Sua Parola. Ora Gesù è di fronte al povero più povero: un morto, figlio unico di madre vedova. Ancora una volta, per primo, Gesù realizza nella Sua Persona quanto espresso con la Parola: risuscita un morto! E lo fa con compassione. "Il Signore ne ebbe compassione" - dice Luca -. Egli evidenzia così, più che la potenza del Messia, la misericordia: Dio previene e visita anche senza richiesta preghiera o fede chi è totalmente perduto e non ha la forza né di chiedere né di pregare né di credere. Gesù, il Signore, il Kyrios è il Dio di misericordia, autore della vita, vincitore della morte. Oggi nel mio silenzio contemplativo mi lascerò raggiungere dalla compassione del Dio Trinità d'Amore nelle zone di morte che ristagnano dentro il mio cuore e chiederò a Gesù di 'toccare la bara' e di 'restituirmi alla vita'. Ti lodo Signore Gesù perché tu, sempre per primo, anche quando il dolore mi toglie la forza di invocarti, tu muti "il mio lamento in danza, la mia veste di sacco in abito di gioia" (Sal 30, 12). La voce di un contemporaneo Guidami luce gentile tra l'oscurità che mi avvolge. Guidami innanzi oscura è la notte lontano sono da casa. Dove mi condurrai non te lo chiedo, o Signore! So però che la Tua potenza m'ha conservato al sicuro. Henry Newman |