Omelia (06-10-2007) |
mons. Vincenzo Paglia |
I discepoli hanno potuto sperimentare la forza irresistibile del Vangelo e dell'amore che Gesù aveva loro donato. Alla sera, dopo un giorno di missione, quando si raccolgono attorno a lui, sono pieni di gioia nel raccontargli i prodigi che hanno potuto operare. E Gesù gioisce con loro: "Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore". È la gioia che nasce ogni volta che il male indietreggia, sconfitto dal Vangelo dell'amore. Gesù conferma ai discepoli il potere che ha loro conferito e assieme ricorda la sua protezione. Ma fa comprendere che il segreto della vita consiste nell'avere i propri nomi scritti nei cieli, ossia presso il cuore stesso di Dio. La comunione con Gesù, con il Padre e con lo Spirito Santo è la vita del discepolo. E la sua forza. Gesù, ancora commosso per quanto quel giorno è accaduto, alza gli occhi al cielo e ringrazia il Padre perché ha scelto di confidare il segreto d'amore a quei piccoli discepoli che si sono affidati a lui. In questa familiarità, dolce e forte, è racchiusa la nostra felicità e la nostra beatitudine di discepoli. |