Omelia (08-10-2007)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Giona si mise in cammino per fuggire a Tarsis, lontano dal Signore.

Come vivere questa Parola?
Giona è investito dal Signore di una particolare missione, ma non vuole compromettersi e cerca scampo nella fuga. Fa un po' sorridere questo ingenuo tentativo di sottrarsi allo sguardo di Dio, eppure quanto assomigliamo a Giona proprio in questa sua ingegnosa trovata!
Molte volte ci sentiamo paghi del nostro cristianesimo fatto di pratiche religiose, di impegno a migliorarci, anche di frequenza ai sacramenti e di ascolto della Parola di Dio. Ma quanto prendiamo sul serio l'invito rivolto a Giona e, oggi, a noi: "Alzati, va' a Ninive"?
C'è da chiedersi se non sia anche a causa di un cristianesimo sonnolento che la barca della storia, sconquassata da proposte contraddittorie, da ideologie contrastanti, da un vuoto impressionante di valori non riesce a trovare una rotta, anzi "la" rotta sicura.
Non si tratta di farsi profeti di sventure, delineando il volto di un Dio implacabile, ma di non mimetizzarsi, adottando uno stile di vita che ha perso la forza lievitante e salante insita nell'essere cristiano. Proviamo a prestare ascolto al Signore che va ripetendoci: "Alzati e va' in mezzo ai tuoi fratelli che hanno bisogno di ritrovare il senso e il gusto della vita".
Non abbiamo il diritto di essere dei cristiani pavidi, chiusi nelle loro sicurezze, incapaci di affiancare gli altri nel non facile cammino verso la luce. Se noi che siamo sale, diventiamo scipiti, a che serve il nostro essere cristiani?
La fede non è un bene da consumare privatamente ed egoisticamente. Se il Signore l'ha accesa nel nostro cuore è perché la sua luce illumini la nostra storia, "perché gli uomini vedano le nostre opere buone e diano gloria a Dio".

Oggi, nella mia pausa contemplativa, proverò a visualizzare Giona che dorme placidamente nella barca scossa dai marosi. Quel Giona potrei essere io, irresponsabilmente assopito in mezzo a una società che ha perso l'orientamento. Concretamente cosa posso, e quindi, devo fare per essere "sale", "luce", "lievito", iniziando da dove vivo?

Signore, buttami giù dalla barca in cui mi sono rifugiato. Aiutami a ritrovare il senso e il gusto del mio essere cristiano proprio nell'impegno testimoniante che mi rende tra i fratelli "faro" alla cui luce si ritrova la rotta.

La voce di un vescovo, intrepido testimone
Mi piace ascoltare i vecchi galli, che hanno già perduto la vigoria dello squillo, ma che insistono a svegliare l'aurora e a salutare la luce.
E coloro che dovrebbero risvegliare le coscienze, le creature umane, i gruppi, i popoli sono così fedeli come loro?
Hèlder Camara