Omelia (31-10-2007) |
mons. Vincenzo Paglia |
L'evangelista Luca riprende il tema del viaggio verso Gerusalemme. Vuole sottolineare che il cammino di Gesù tra gli uomini ha come mèta la città della pace, il luogo della salvezza. In questo contesto assume rilievo la domanda circa il numero dei salvati, visto che non si entra nel regno di Dio per appartenenza etnica ma solo per la fede. Gesù risponde che la porta è stretta. Non che sia stretta la porta della misericordia di Dio; siamo piuttosto noi che stringiamo a tal punto la porta del nostro cuore da non lasciare entrare il Vangelo e l'amore. Ed è facile stringere il proprio cuore con le abitudini, anche religiose, accampando persino diritti, come ci suggerisce la pagina evangelica. Con arroganza, magari vestita di umiltà, si pretendono attenzioni e riguardi. Gesù esorta a traversare la porta del Vangelo; essa è stretta per gli egoisti, ossia è una porta esigente nell'amore. Per questo una volta traversata diviene ampia di misericordia e il cuore si allarga a dismisura. |