Omelia (02-11-2007) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Questa è la volontà del Padre che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto Egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno. Come vivere questa Parola? Questa ricorrenza annuale dei fedeli defunti ravviva in noi, col pensiero della morte, anche il ricordo delle persone care che non sono più accanto a noi in modo visibile. Certo che la morte è una realtà eneludibile per tutti. Quando ha toccato persone care, ci ha inferto ferite che dolgono ancora. Me se entriamo con fede, con speranza e con amore in questa parola di Gesù quanto conforto ne abbiamo! L'impegno del Figlio Unigenito di Dio, Lucente Luce, Dio da Dio stesso, è quello di non perdere nessuno di quelli che il Padre gli ha consegnato. Di fatto, Egli è stato così fedele a questa volontà divina che ha accettato la morte pur di salvare noi uomini e strapparci dalla morte che è vivere nel peccato. Gesù è entrato nella morte per accompagnarci fino alla nostra "corporal sorella morte" e metterci in grado di sperimentare, al di là della morte, la vittoria su di essa e su ogni male che è la risurrezione. È questa la grande sfida del cristiano: credere nel Cristo non solo crocifisso ma Risorto, costatare la morte ma contemplando la risurrezione dai morti. Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi soffermo a pregare per i defunti come la Chiesa, con millenaria tradizione, consiglia di fare nei riguardi dei nostri fratelli e sorelle che hanno varcato la soglia dell'aldilà. E mi lascio profondamente permeare dalla certezza della risurrezione. O Signore Gesù che, lungi dal perderci ci hai "comprato a caro prezzo" la salvezza, raggiungi e pacifica i fratelli e le sorelle che chiami a risurrezione. La voce di un grande accademico di Francia Tutti, credenti o no, vogliamo essere sublimati, portati oltre, vogliamo che qualcuno ci riscatti, ci lavi, ci colmi, ma senza nessuna perdita. Vogliamo essere ciò che siamo, ma in una vita eterna. Jean Guitton |