Omelia (08-11-2007)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Cessiamo dal giudicarci gli uni gli altri; pensate invece a non essere causa di inciampo o di scandalo al fratello .

Come vivere questa Parola?
Paolo esordisce con un 'cessiamo', cioè dando per scontata la tendenza a giudicare. È qualcosa di connaturale che ci portiamo dentro, una tendenza a puntare il dito condannando negli altri quanto, molto spesso, non riusciamo a perdonare a noi stessi. E non c'è nulla di più ingiusto!
Gesù stesso richiama severamente contro questa pessima abitudine: definendo 'pagliuzza' la colpa del fratello, e – badiamo bene! – potrebbe trattarsi anche di qualcosa di veramente serio e grave, mentre definisce 'trave' il nostro giudizio. È come dire: il peccato più grave di tutti è quello di giudicare. In effetti, ogni volta che giudichiamo, ci sostituiamo a Dio, a cui solo spetta il giudizio.
Il fratello ci è stato affidato perché ci prendiamo cura di lui, come il samaritano che si china a versare olio sulle piaghe dello sfortunato viandante e poi si preoccupa di procurargli il necessario perché recuperi le forze.
Chi sbaglia porta già la ferita della propria caduta. È un fratello che, anche se non lo dimostra, facilmente si sente umiliato, schiacciato dal senso di colpa. E poi, cosa so io di ciò che lo ha spinto a cadere? Forse neppure lui conosce le radici segrete del suo comportamento scorretto.
Ho mai pensato che un mio giudizio, anche inespresso (non illudiamoci: si percepisce!) può stroncare un incipiente desiderio di ripresa?
Si può essere 'causa di inciampo o di scandalo' non solo con una condotta disordinata, ma anche spegnendo la flebile speranza di poter ricominciare una vita nuova.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, rifletterò sulla profonda malizia del 'giudizio' e prenderò la ferma risoluzione di vigilare sui miei pensieri perché nessun giudizio negativo vi attecchisca.

Signore, quante volte sono stato raggiunto dal tuo giudizio che è misericordia e amore! Il ricordo di questa ripetuta esperienza renda il mio cuore più aperto alla comprensione verso il fratello che sbaglia e più pronto a tendergli una mano perché possa riprendere il volo.

Da un classico manuale di vita cristiana
Rivolgi gli occhi a te stesso e stai attento a non giudicare quel che fanno gli altri. In tale giudizio si lavora senza frutto; frequentemente ci si sbaglia e facilmente si cade in peccato. Invece, nel giudizio e nel vaglio di se stessi, si opera sempre fruttuosamente.
L'imitazione di Cristo