Omelia (01-11-2007) |
Comunità Missionaria Villaregia (giovani) |
La liturgia ci regala prima la festa dei santi e poi la festa dei defunti. Avrebbe potuto essere il contrario: celebrare prima la morte e dopo la santità, ma la recente beatificazione di Madre Teresa ci ricorda, come lei stessa diceva a un giornalista che le chiedeva cosa provava ad essere acclamata santa da tutto il mondo: "La santità non è un lusso, ma una necessità." Il contrario di santo non è peccatore, ma fallito! Tutti siamo infatti chiamati ad essere santi per vocazione; la santità è esigita dall'essere stesso dell'uomo: egli deve essere santo per realizzare la sua identità profonda che è essere a immagine e somiglianza di Dio. E' chiaro allora che saremo persone vere, riuscite nella misura in cui saremo santi. Lo scrittore francese Leon Bloy scriveva: "Non c'è che una tristezza al mondo ed è di non essere santi". La vera beatitudine, dunque, è racchiusa in questo segreto: "Fai della tua vita un cammino di santità!". Scrive Henri De Lubac: "(Il Santo) sarà povero, umile, senza ricchezze. Possederà lo spirito delle beatitudini. Non maledirà e non adulerà. Amerà, invece. Prenderà il vangelo rigorosamente alla lettera... Prenderà su di sè la croce del suo Salvatore e si sforzerà di seguirlo...". |