Omelia (13-05-2007)
don Giovanni Berti
Il punto di vista di Dio

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Avete mai usato Google Earth? Si tratta di un programma che attraverso la rete internet vi permette di vedere la terra fotografata dal satellite. E' possibile vedere fin nei dettagli una città e una strada, con una precisione che arriva a volte a far veder le persone. Ma osservando un dettaglio a volte si sente la necessità di allargare la visuale e così, attraverso i comandi del programma, si riesce a zoomare all'indietro e si vede dove quella strada e quel dettaglio di città si collocano, in quale stato e continente e punto della terra. In questo modo si riesce meglio a comprendere la distanza di una città da un'altra e il rapporti di grandezza tra un posto e l'altro.
Ed è importante collocare una cosa nel suo contesto e il contesto più largo allarga e arricchisce la comprensione del particolare.
Una premessa un po' lunga ma mi serve per dire una cosa semplice ma secondo me molto evangelica.
Per affrontare la nostra vita che è fatta di tante piccole azioni abbiamo a volte la necessità di guardare le cose dal punto di vista di Dio.
Dio, che nell'immaginario collochiamo proprio nel più alto dei cieli, vede la cose nel suo contesto che è sempre più ampio della singola azione e avvenimento. Guardare con la prospettiva di Dio significa comprendere che tutto quello che facciamo, anche se sembra piccola cosa, è espressione di un mondo che sta dentro di noi e ha conseguenza anche oltre di noi.
Da un piccolo gesto possiamo, zoomando indietro, vedere se questo si colloca in un contesto più ampio di amore oppure di odio, di vicinanza alle parole di Gesù o di distanza.
In quale territorio si colloca quella parola che ho detto, quel gesto che ho fatto, quella scelta che ho compiuto? Se mi alleno a guardare in modo più ampio posso verificare se si trova nel territorio di Dio oppure nel territorio dell'egoismo.
Questo metodo vale anche nel momento in cui ci accostiamo alle parole, azioni e scelte di altri. Magari da vicino non le possiamo approvare e ci sembrano diverse da quello che sembra a noi giusto e doveroso. Avere il punto di vista di Dio significa non giudicare subito, ma scoprire a volte con stupore che quel che credevamo sbagliato in realtà è nello stesso territorio nostro dell'amore di Dio...solo un po' più in la o semplicemente diverso dal nostro modo di agire.

Ma come assumere il punto di vista di Dio?
Ecco che lo Spirito Santo entra in azione. E' lui, come dice il Vangelo, che ci insegna ogni cosa e ci ricorda le parole di Dio. Non è un semplice ricordo di testa, ma è il ricordare con la vita concreta. In altre parole, lo Spirito Santo ci fa assumere lo sguardo e lo stile di Gesù. Lui aveva sempre questo modo ampio di vedere le persone. Ha visto la santità in un samaritano che per i religiosi del tempo era un indegno ateo. Ha visto nella prostituta Maddalena la capacità di esser testimone della sua resurrezione. Ha visto nel piccolo e pauroso Zaccheo, esattore delle tasse imbroglione, la voglia di cambiare vita e di tirare fuori la generosità che aveva dentro. Ha visto nei poveri e ignoranti pescatori di Galilea la possibilità di esser il primo nucleo della sua Chiesa...
Che sguardo ampio e accogliente che aveva Gesù!
Se lasciamo che lo Spirito Santo agisca in noi, anche la nostra Chiesa diventerà sempre più dimora di Dio e noi diventeremo sempre più capaci di leggere la nostra piccola storia e quella del mondo con lo sguardo di amore del cielo e non con il pregiudizio della terra.

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