Omelia (15-04-2007)
don Giovanni Berti
La fede e il dubbio

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Quanti dubbi e incertezze ci sono dentro di me in questi giorni... ma se ci penso non solo oggi, ci sono sempre!
Come è faticoso credere! Non sono certo uno che non ha dubbi e non sono uno che ha una fede salda come la roccia. Tuttaltro!
Come è possibile credere nella resurrezione in questo mondo che mi circonda che è assetato di potere e di denaro? Come poter credere alla vittoria della vita sulla morte quando milioni di persone lottano ogni giorno per sopravvivere alla fame e alle violenze della guerra? Come posso credere alla pace del Signore risorto se non trovo pace dentro di me quando mi scontro quotidianamente con i miei limiti e con le cattiverie del mio prossimo? Come posso credere che Cristo è vivente nella sua Chiesa, quando quest'ultima mi mostra un volto di potere che non sembra affatto quello di Gesù?

Grazie Tommaso per i tuoi dubbi...
E grazie anche a voi apostoli del Signore che nei vari racconti della resurrezione di Gesù non avete paura a raccontare le vostre incertezze e a mostrare la vostra fatica a credere...
Non è facile credere in Dio per me oggi e mi consola sapere che lo stesso è stato per voi allora, anche se avevate davanti Gesù risorto con tutto quello che ha fatto proprio sotto i vostri occhi!
Quando le donne vi hanno detto che era risorto non avete creduto alle loro parole e anche quando è apparso lo avete scambiato per un fantasma!
E proprio tu Tommaso hai voluto toccare con mano perché non hai creduto alle parole dei tuoi amici che ti dicevano convinti "abbiamo visto il Signore"...
E grazie anche a te Signore Gesù che pur conoscendo le lentezze di fede dei tuoi apostoli, non hai ritirato da loro la tua benedizione e li hai inviati lo stesso ad essere tuoi testimoni.
So che conosci anche i miei dubbi di fede e comprendi le mie tante domande che non trovano immediata risposta.
Una cosa però ho capito.
Posso anche dubitare di te, della tua resurrezione e della tua presenza... ma non posso dubitare che attorno a me ci sono tante persone da amare e non posso dubitare che ho la capacità di amare!
A differenza di Tommaso non posso vedere le tue stigmate e non posso toccare le tue piaghe. Ma posso toccare le piaghe di coloro che come te soffrono e di queste piaghe devo occuparmi.
Allora, amando concretamente, diventerò io stesso la prova che cerco per comprendere la tua resurrezione e credere che la vita vince la morte.
Se cammino nell'amore e cerco di costruire la pace, allora guardandomi allo specchio potrò vedere una prova della resurrezione. E' una piccola e fragile prova, ma è sufficiente per credere almeno un po' e dare il mio piccolo contributo alla testimonianza della tua risurrezione.
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