Omelia (08-11-2007)
mons. Vincenzo Paglia


Molta folla seguiva Gesù, ed era composta per lo più di malati, di peccatori, di gente abbandonata. Ed è ovvio che tutto ciò non passava inosservato. Anzi, questo rapporto privilegiato con i peccatori era uno dei motivi di accusa: il giovane profeta si mischiava troppo con loro. Gesù mostra che tale rapporto non è casuale; anzi, fa parte della sua stessa missione e, si potrebbe dire, della stessa immagine di Dio. Per questo risponde all'accusa parlando non di se stesso ma di Dio, di come agisce Dio, di com'è Dio. Ben 32 versetti del capitolo 15 di Luca sono dedicati a narrare la misericordia di Dio! Nella prima parabola Dio appare come un pastore che ha perso una delle sue novantanove pecore. Lascia queste ultime nell'ovile e si mette subito alla ricerca di quella perduta. Dio è anche come una donna di casa che ha perso una moneta e si mette a cercarla finché non la trova. Ambedue, il pastore e la donna, dopo aver trovato la pecora e la moneta smarrite chiamano i loro vicini per fare festa. Dio non vuole la morte ma la vita dei peccatori; per questo lascia la sua casa e si fa mendicante d'amore. È quanto Gesù compie.