Omelia (12-11-2007)
mons. Vincenzo Paglia


Gesù mette in guardia i discepoli dal dare scandalo, ossia dall'essere "pietra d'inciampo". E lo ritiene talmente grave da fargli dire che sarebbe meglio, per chi lo procura, di essere gettato nel mare con una pietra al collo. Forse il primo scandalo che i discepoli debbono evitare è quello di contraddire, con la loro vita, il Vangelo. In tal modo, infatti, lo rendono inefficace. Gesù, del resto, aveva già detto: se il sale perde il sapore a null'altro serve che ad essere gettato via. "State attenti a voi stessi!", dice Gesù ai discepoli. Essi, infatti, debbono ascoltare ogni giorno il Vangelo per non tradirlo e per evitare che il peccato attecchisca e si radichi nella loro vita. Gesù richiama perciò alla dimensione del perdono, una dimensione ineliminabile e quotidiana nella vita della comunità cristiana. Egli conosce bene la debolezza dei discepoli. Per questo aggiunge che la misericordia e il perdono debbono sovrabbondare sul peccato. Perdonare "sette volte", vuol dire sempre. Mai infatti il perdono deve mancare nella vita della famiglia di Dio, è come pegno dell'amore e della gioia che il Signore dona.