Omelia (05-03-2006)
don Daniele Muraro
Commento Marco 1,12-15

Il commento segue lo schema predisposto dall'autore per ogni anno liturgico, che potete trovare cliccando qui.

Una volta si parlava di vita soprannaturale e ci si riferiva alla grazia di Dio che opera nel credente. Per spiegare che cosa si intende per soprannaturale forse è utile questa distinzione di Pascal: "Da tutti i corpi messi insieme non si potrebbe ricavare un piccolo pensiero; questo è impossibile, e appartiene a un altro ordine (un ordine superiore). Da tutti i corpi e da tutti le intelligenze messe insieme non si potrebbe ricavare uno slancio di vero amore (carità); questo è impossibile, e appartiene a un altro ordine, quello soprannaturale.
Il passaggio dal mondo delle cose a quello delle idee è un passaggio naturale (evoluzione), ma il passaggio dal mondo delle idee a quello della carità non è spontaneo, viene da fuori, da Dio, è soprannaturale. Non è una evoluzione, ma un superamento di sé stessi.
La vita soprannaturale è quella condizione che non dipende dalle sole forze dell'uomo e che solo Dio rende possibile. In particolare la grazia attuale è un dono di Dio, che illumina la nostra mente e muove e conforta la nostra volontà, affinché noi operiamo il bene attraverso la fede, la speranza e la carità e ci asteniamo dal male.
Attualmente nella mentalità comune dobbiamo costatare un cambiamento. All'idea cristiana di una vita soprannaturale, viene sostituita una impostazione "laica" cioè non-religiosa, che fa a meno di una vita soprannaturale. Siccome però la vita naturale non basta, allora ci si rivolge a quella che potremo chiamare una super-vita naturale.
Mi spiego meglio. Il posto riservato a Dio viene sempre più limitato dal posto occupato da sé stessi, cioè dai propri interessi, fino a che del posto di Dio nella propria vita non rimane quasi più traccia visibile. Alle speranze soprannaturali si sostituiscono le aspettative vitali. L'importante è star bene e siccome non si sta mai bene abbastanza, l'importante è esagerare. Contro la spiritualità si eleva il vitalismo. Invece dell'eternità si cerca l'attimo fuggente. E' la cultura della trasgressione.
Potremo dire ancora che non importa fare passaggio dalle nostre idee e dalla nostra volontà, alla fede e alla volontà di Dio; piuttosto si vuole che le proprie idee e la propria volontà si affermino sempre più fino a trionfare. Al posto dell'uomo nuovo, rinnovato dalla grazia di Cristo, si cerca di ottenere il super-uomo. All'interno del mondo c'è posto solo per un avanzamento progressivo in intensità e potenza, il famoso progresso, e non per un salto di qualità, il Regno di Dio.
Questo movimento della società è iniziato ancora a metà dell'ottocento ed è iniziato in nome di Satana. Giosuè Carducci ha scritto un inno a Satana. Satana era per lui una locomotiva, simbolo del progresso. Ci può anche far ridere, ma lui lo diceva seriamente. Nel suo procedere questa locomotiva avrebbe spazzato via ogni fede e ogni religione.
Oggi per noi prendere il treno in periodo di sciopero è un inferno, ma per altri motivi e l'anzia religiosa rimane nel cuore dell'uomo, come anche rimase nel suo di convertito all'ultimo momento.
Gesù non si trattiene nel deserto quaranta giorni per fare una cosa esagerata. Lo fa per prepararsi alla sua missione. Nella sua missione rientrava anche di liberare l'uomo dal potere di Satana. Satana è stato il primo che ha spinto l'uomo sulla via della trasgressione. Egli aveva promesso ad Adamo ed Eva: "Sarete come Dio!". Ne è seguita una amara disillusione. E' stata la prima uscita di Satana subito coronata da successo che gli ha permesso di avere poi un canale di accesso privilegiato nelle vicende dell'umanità. Satana continua ancora ad agire nel mondo.
Nella sua prima lettera di Pietro ci dice: "Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare.".
Forse san Pietro aveva preso l'immagine dai leoni che venivano lanciati contro i cristiani nel circo per lo spettacolo.
Nella foresta il leone gira intorno all'accampamento per cercare il punto debole da cui attaccare. Così si comporta il Diavolo con noi: ci gira intorno in attesa di trovare una breccia da cui entrare. Si dice anche circuire = girare attorno. Se noi gli diamo un varco egli entra e fa strage.
Il demonio non può nulla sulla volontà, pochissimo sull'intelligenza, e tutto sulla fantasia. Come un mago ci fa vedere quello che non c'è, in vista di rovinarci. Tante volte si accusa Dio del male del mondo e non ci si rivolge al vero autore di tutti i mali e i disordini che è il demonio. All'inizio di ogni tragedia umana c'è sempre il cedimento ad una tentazione da cui non ci si è allontanati in tempo.
Gesù nel deserto stava con le fiere e gli angeli lo servivano. Sono i due estremi della creazione: la bestia e l'angelo. Gesù rivive la condizione del paradiso terrestre quando Dio aveva creato l'uomo libero ed era come gli avesse detto così: "Ti ho posto nel mezzo del mondo perché di là meglio tu scorgessi ciò che vi è in esso. Non ti ho fatto né celeste né terreno, né mortale né immortale, perché da te stesso quasi libero e sovrano artefice ti plasmassi e ti scolpissi nella forma che avresti prescelto. Tu potrai degenerare nelle cose inferiori che sono i bruti; tu potrai, secondo il tuo volere, rigenerarti nelle cose superiori che sono divine". (Pico della Mirandola).
L'uomo si può elevare o degenerare, dipende da se stesso e da chi decide di ascoltare. Il superuomo non esiste e non esisterà mai, ma può esistere il santo. Tuttavia anche i santi hanno passato la fase della tentazione: "Se ti presenti per servire il Signore, prepàrati alla tentazione." (Sir 2,1). C'è più da meravigliarsi quando non siamo tentati che quando siamo tentati. Fra la presunzione delle proprie forze e la disperazione che abbatte c'è la fiducia nella grazia di Dio. Gesù ha vinto dove Adamo aveva fallito. Gesù con la sua vittoria ha costruito come un recinto intorno a noi per difenderci dal Maligno: sta a noi mantenere in buono stato questa recinzione di difesa o peggio ancora non abbatterla.
L'ultima invocazione del Padre nostro ha questo significato principale: Liberaci dal male, cioè dal Maligno. Lì il male ha la M maiuscola. Gesù ci insegna a riconoscerlo e insieme a Lui a vincerlo.