Omelia (16-11-2007) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Alzatevi e levate il capo; vedrete il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria. Come vivere questa Parola? La lettura di questo discorso di Gesù ai suoi contemporanei (ai farisei e ai discepoli) fa rimanere perplessi, non si capisce bene cosa egli voglia dire. Gli studiosi definiscono questo un discorso escatologico o apocalittico: e ciò non lo rende più comprensibile; piuttosto, alcune espressioni suonano sinistre e fanno paura. In realtà, per capire le parole di Gesù, bisogna collocarsi nella storia del popolo ebreo di cui i nostri personaggi, anche Gesù, sono parte. Al tempo di Gesù il popolo ebraico attendeva l'avvento di tempi nuovi. Era finita l'epoca delle Scritture, si attendeva, ormai imminente, la manifestazione gloriosa del Messia. C'era chi preconizzava tempi drammatici come segno dell'avvento del Messia, chi invece ipotizzava il ritorno di grandi profeti; comunque tutti attendevano 'un Evento' che segnasse un cambiamento di rotta delle sorti d'Israele. Il 'giorno di JHWH' che originariamente indicava una realtà liturgica che si celebrava ogni anno, al Capodanno e nella serie di festività del mese più importante del calendario ebraico, il settimo (settembre-ottobre), ora non indicava più semplicemente un rituale sacramentale nella sua ripetitività, bensì la realizzazione prossima ventura di tutte le attese d'Israele: il discendente messianico di Davide (Ez 37,24), e quindi un nuovo regno, oppure il profeta degli ultimi tempi preannunziato da Mosè in Dt 18,18 oppure la ricomparsa dal cielo di Elia (Mal 3,23s), o infine altre figure misteriose come la figura sacerdotale di Melchisedek (cf. Gen 14,18-20) o il Figlio dell'Uomo. È dentro quest'atmosfera che si può comprendere il discorso di Gesù. Gesù, contrariamente alle aspettative apocalittiche dà un significato spirituale e più autentico a quelle immagini colorite che parlano dell'avvento di un nuovo regno glorioso. Egli afferma che il regno di Dio ha già cominciato ad esistere, grazie alla Sua presenza, in mezzo ai suoi contemporanei. E il Suo regno è il regno della mitezza e della pace. Sì, vi sarà l'avvento del regno glorioso di Dio, ma sarà la vittoria dell'interiorità che con la sua natura più intima sconvolge il mondo. E ciascuno sarà chiamato a rispondere di se stesso di fronte all'apparire del Figlio dell'Uomo. La venuta di Gesù nel mondo, fugace come un lampo, è il chiarore che illumina le coscienze e che invita tutti gli uomini di buona volontà ad entrare a far parte del nuovo mondo. Oggi nella mia pausa contemplativa verificherò se il regno di Dio 'dentro di me' ha i connotati della mitezza della pace e dell'interiorità. Se anch'io rincorro ideali di potenza e forza chiedo allo Spirito Santo di bruciare ogni desiderio in autentico e mi affido a Gesù: Gesù mite e umile di cuore, rendi il mio cuore simile al Tuo. La voce di un grande poeta Non attendere che Dio su te discenda / e ti dica "Sono". / Senso alcuno non ha quel Dio che afferma / l'onnipotenza sua. / Sentilo tu nel soffio onde Egli ti ha colmo / da che respiri e sei. / Quando non sai perché t'avvampa il cuore: / è Lui che in te si esprime." Rainer Maria Rilke |