Omelia (17-11-2007) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai. Come vivere questa Parola? Annota uno scrittore contemporaneo: "La radice della parola preghiera è la stessa della parola precario. Precarius, in latino significa: ottenuto per favore, dipendente dalla volontà altrui. In senso traslato, incerto, malsicuro, precario appunto. Preghiamo perché avvertiamo la precarietà della nostra condizione". Gesù, che conosce l' insicurezza dei suoi interlocutori, la nostra insicurezza, allora racconta una parabola che ci provoca. E' la storia di una vedova, una donna in abbandono e solitudine, che chiede giustizia a un uomo della legge che " non teme Dio e non ha riguardi per nessuno". Il caso è davvero disperato e non permette di pensare ad una soluzione positiva. Invece, il giudice, pur di togliersi d'attorno quella donna importuna, consente alla sua richiesta e le rende giustizia. A questo punto non ci aspetteremmo il finale della parabola. Il confronto fra il giudice e Dio ci sembra un paradosso. Eppure, è proprio dalla diversità di chi può fare giustizia che scaturisce la certezza della risposta del Signore " ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui". Ritorna però con insistenza il monito del Maestro, l'obiettivo che si è posto nel narrare la parabola cioè la " necessità di pregare sempre, senza stancarsi". Il richiamo quindi alla preghiera continua, a quelle invocazioni che diventano il respiro della vita. Possono essere appelli senza suono di parole, sguardi interiori verso Colui che sempre ci ascolta, anzi, verso Colui che ci parla per primo. "Credo anche sia vero - ha scritto un autore - ciò che mi hanno insegnato da bambino: qualsiasi momento della mia vita che dedico a Lui è preghiera". Oggi, nella mia pausa di silenzio, pregherò così: "Spirito Santo, anima della mia anima, sii tu la mia preghiera. Gemi in me e adora, supplica, ringrazia il Padre a nome di tutti gli uomini e donne della terra che credono nel Dio della vita". Parole di uno scrittore contemporaneo La preghiera appartiene alla categoria del desiderio. Desideriamo Qualcuno che essendo Amore sia disposto a perdonarci infinite volte. Qualcuno che ci sia Padre e Madre insieme; e che in quanto Padre e Madre ci sia Guida. A quel Qualcuno gli umani di ogni luogo guardano da sempre. A quel Qualcuno che pure non hanno mai visto e quasi non conoscono se non col desiderio, gli umani dicono parole stentate e universali, dal fondo della loro miseria. Salvatore Mannuzzu |