Omelia (08-12-2006) |
don Daniele Muraro |
Il commento segue lo schema predisposto dall'autore per ogni anno liturgico, che potete trovare cliccando qui. Celebriamo la solennità della Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. "La beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente ed in vista dei meriti di Gesù Cristo, salvatore del genere umano, è stata preservata immune da ogni macchia della colpa originale", così scriveva l'8 dicembre 1854, quindi 152 anni fa, il papa Pio IX nel proclamare la verità di fede da credere di Maria Immacolata. Precedentemente egli aveva provveduto a richiedere il parere di tutti vescovi cattolici sull'argomento; ne risultò una convergenza quasi plebiscitaria a favore della definizione di fede dell'Immacolata Concezione, che incoraggiò lo stesso Papa a fare una proclamazione solenne in tempi brevi. Già un secolo prima di questa dichiarazione solenne però, il papa Clemente XI aveva contribuito ad alimentare la convinzione di fede dell'Immacolata Concezione di Maria, ossia di Maria senza peccato fin dal primo istante del suo concepimento, estendendo alla Chiesa universale la celebrazione dell'Immacolata nel giorno 8 dicembre come si festeggiava localmente da più parti. Infatti il popolo cristiano già almeno da un millennio celebrava la festa del concepimento di Maria e siccome le opinioni dei teologi non erano concordi sul fatto che Maria fosse stata custodita fin dal principio dalle conseguenze negative del peccato originale di Adamo ed Eva sorgevano malcontenti nel popolo dei fedeli. Un dotto padre domenicano del 1500 ci rivela che, appena il volgo ode affermare che la beata Vergine Maria ha contratto il peccato originale, subito esso si sente "turbato, percosso, torturato". Anzi in Spagna, risulta impossibile sostenere dal pulpito tale opinione, poiché il popolo reagisce contro i predicatori che parlano in questo senso con mormorii, clamore e perfino violenze. Al principio del 1600 la credenza nell'Immacolata Concezione è divenuta talmente radicata e inveterata con i secoli da far sì che nessun uomo, come dice un contemporaneo, "poteva esserne staccato o smosso". Si incominciano a fondare Confraternite sotto il manto dell'Immacolata e a dedicare cappelle o altari con questo titolo, arricchite di pregevoli opere d'arte. Il solo pittore Murillo dipinge ben 25 tele che hanno come soggetto l'Immacolata. Avversata dai dotti, la fede nell'Immacolata Concezione si affermò sotto la spinta della devozione popolare, sempre più diffusa e convinta. A questo punto ci possiamo domandare da dove viene tutto questo attaccamento a Maria santissima da parte del popolo cristiano, questo interesse per lei che ha spinto generazioni e generazioni a costruire e restaurare santuari e a invocare la sua protezione sotto vari titoli, fra i quali spicca la sottolineatura del suo privilegio di essere stata liberata da ogni contagio di colpa. Possiamo rispondere che un tale interesse per Maria Madre di Dio Immacolata non può venire se non dal fatto che Maria stessa si è interessata a noi, popolo di Dio, e fin dalla sua giovinezza ha pensato al nostro bene. In questa luce possiamo leggere anche il Vangelo dell'Annunciazione in cui Maria appare come stupita dal fatto che Dio abbia scelto proprio lei per essere la Madre del Signore: questa sua meraviglia non dipende dal fatto che ella stessa non aspettasse l'avvento del Messia, che sarebbe stato il Salvatore del suo popolo, dipende piuttosto dal fatto che Maria adolescente aveva fatto voto al Signore di consacrare a Lui la sua Verginità proprio per affrettare l'arrivo di questo Messia-Salvatore. Con la sua promessa a Dio di non voler "conoscere uomo" Maria aveva presentato per così dire un sacrificio a Dio, in vista di sollecitare la comparsa del liberatore del suo popolo. Maria aveva consegnato a Dio ciò che di più prezioso aveva, ossia la sua libertà di scelta nella vita e il suo desiderio di diventare madre, per ottenere da Dio ciò che andava oltre la capacità umana, ossia che il Figlio di Dio diventasse uno di noi, assumendo la nostra condizione umana. Aveva deciso di sacrificarsi per tutti, andando oltre la legge del suo popolo, che imponeva ad ogni ragazza da marito una sistemazione adeguata, affinché il suo popolo, Israele, non rimanesse privo del suo sposo divino, il Messia che doveva nascere. Si sarebbe accontentata di fare da serva a questo Messia, pur di permettergli di realizzare la sua missione, l'avrebbe assistito nelle sue necessità pur che Israele e il mondo intero avesse potuto sentire la sua parola e godere dei suoi miracoli fino ad avere la salvezza. Davanti a questa semplicità e purezza di intenzioni, Dio rimane per così dire conquistato e volentieri manda il suo angelo ad annunciare che proprio Lei, Maria di Nazaret, sarebbe stata la Madre del Messia, il Figlio di Dio. Sbaglieremmo a pensare Maria come una creatura fuori dal mondo e inconsapevole del male che vi sguazza. Una certa sventatezza e ingenuità la possiamo riscontrare in Eva nel giardino di Eden, quando su due piedi presta ascolto al sibilo del serpente e si lascia tentare alla disobbedienza. Anche Eva era stata creata senza macchia. Ma spontaneamente volle corrompersi. Maria, vissuta in un mondo corrotto - Eva invece era in un mondo puro - non volle offendere il suo candore neppure con un pensiero volto al peccato. Conobbe che il peccato esiste. Ne vide i volti diversi e orribili. Tutti li vide. Anche il più orrendo: l'assassinio del Figlio di Dio. Ma li conobbe per espiarli e per essere, in eterno, Colei che ha pietà dei peccatori e prega per la loro redenzione. In questo consiste la purezza e la verginità di Maria, nel voler vedere le cose sempre e solo dal punto di vista di Dio e non da quello terrestre, impastato di bene e di male. Contro la curiosità malsana, Maria è schiva, appagata solo di amare Dio. Contro la scienza del male, Maria ci appare come una sublime ignorante. In lei non è solo ignoranza dell'amore avvilito; non è solo ignoranza volontaria dell'amore che Dio aveva dato agli uomini sposi. Ma più ancora. In Lei è l'ignoranza della spinta al male, eredità del Peccato. Contro alle creature profanate Dio alza questa Stella di perfezione. Per paura di essere troppo, Maria ha voluto essere meno e così è diventata l'unica, a cui guardiamo con rispetto, devozione e amore di figli. "Maria ha scelto la parte migliore", cioè il bene di dedicarsi tutta a Dio, nella persona del suo Figlio, e questa parte "non le sarà tolta", però volentieri ella ne fa partecipi anche noi, secondo le nostre possibilità e la nostra volontà. Continuiamo dunque a guardare a Maria, che rimane per noi segno di consolazione e di sicura speranza e impariamo da Lei questa semplice ma profonda lezione: "Più rinuncerai a ciò che è tuo, più Dio ti offrirà ciò che è suo." |