Omelia (06-12-2007)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Is 26,4

Dalla Parola del giorno
Confidate nel Signore sempre, perché il Signore è una roccia eterna.

Come vivere questa Parola?
Se lasciassimo sedimentare dentro di noi questa affermazione, quanto più serena scorrerebbe la nostra vita! Ma si tratta di abbandonare tutto nelle mani del Signore e in noi fa sempre capolino il protagonismo. E poi... ci fidiamo ma... è meglio che alle cose nostre provvediamo direttamente noi.
Certo, la Parola di Dio non vuole incoraggiare il disimpegno. Per convincercene basta sfogliare il testo sacro per imbatterci, proprio nelle sue prime pagine, in un preciso comando di Dio: "Coltivate e custodite il giardino dell'Eden" (cioè il creato e noi stessi). Se il 'custodite' potrebbe insinuare l'idea di una statica e passiva conservazione, il 'coltivate' viene a rimuovere ogni equivoco: l'uomo è chiamato a collaborare in modo attivo intelligente e creativo, innanzitutto alla realizzazione di se stesso, e poi allo sviluppo delle altre realtà. Ma tutto ciò ricordando che il 'progetto' è di Dio e Dio stesso si impegna a garantirne il compimento. Quindi bando a ogni eccessiva preoccupazione e abbandono sereno e fiducioso.
Le prove non mancheranno, le difficoltà continueranno a richiedere la nostra vigilanza, i problemi ad attendere le nostre tempestive soluzioni. Ma nella pace, perché fondati nella certezza che stiamo nelle mani di un Padre da cui siamo infinitamente amati. Un padre che vuole il nostro bene, anche quando non capiamo.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, farò esercizi di abbandono, consegnando al Padre ogni preoccupazione, ogni ansietà per il presente e per il futuro.

Signore, tu sei 'roccia' che non vacilla, 'roccia eterna', stabile per sempre. Anche quando tutto sembra franare irreparabilmente, chi confida in te non resta travolto. Aiutami ad ancorarmi saldamente a te, a non contare che su di te, ad abbandonarmi con serena fiducia al tuo amore che non conosce tramonto.

La voce di una donna di fede
Come è bello avere un Padre nel cielo che ci aiuta e ci ama più di noi stessi; un Padre che conosce anche il numero dei capelli del nostro capo! Come amo il Signore! Lui, che veramente mi ha sempre custodita, ed è accorso ad aiutarmi tutte le volte che io l'ho invocato.
Benedetta Bianchi Porro