Omelia (07-12-2007)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Is 29,18

Dalla Parola del giorno
Liberati dall'oscurità e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno.

Come vivere questa Parola?
Tutta la storia della salvezza è all'insegna di una lotta immane che vede contrapposta la luce alle tenebre.
È svincolandosi dalla morsa delle tenebre che la luce emerge vittoriosa all'alba della creazione, divenendo grembo fecondo da cui il Creatore farà germinare la vita.
Luce è la Parola che orienta i passi dell'uomo sulle vie del vero e del bene.
E Luce del mondo è Cristo che viene a diradare le persistenti ombre del peccato. Con il suo ingresso nella storia, e più ancora con la gloria della sua resurrezione, la Luce ha fatto irruzione nel mondo, rendendo quanti la accolgono 'figli della luce', 'figli del giorno', con la precisa vocazione ad effonderla là dove vivono e operano.
Un dono e un impegno allora, una responsabilità nei riguardi di quanti ancora si dibattono nelle tenebre. Ma - ci ricorda Gesù - "se la luce che è in te è tenebra, quanto profonde saranno le tue tenebre"! Un richiamo che ci spinge a interrogarci e a vigilare perché le tenebre sono sempre in agguato e rischiano di offuscare la luce che il battesimo ha acceso in noi. Un impegno che va rispolverato maggiormente in tempo di avvento. La Luce che è Cristo è entrata nel mondo - ci ricorda il natale – ma ora è affidata a me, a te, a ogni cristiano. Non possiamo tenerla 'sotto il moggio', non possiamo lasciare che diventi un lucignolo fumigante. Ma l'olio della lampada va alimentato, ogni giorno, con la preghiera assidua, con la 'ruminazioné della Parola di Dio, con l'incontro eucaristico.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, verificherò quanta 'luce' c'è in me e quanto ancora essa sia contrastata dalla persistente presenza di spazi invasi dalle 'tenebre'. Prenderò quindi la ferma risoluzione di alimentare l'olio della mia lampada perché in me ogni ombra sia spazzata via e la luce possa effondersi liberamente intorno a me.

Signore Gesù, Luce che vieni nel mondo, dirada le tenebre che ancora si annidano nel mio cuore e rendimi autentico figlio della luce.

La voce di un santo fondatore
Dobbiamo gettare via le opere delle tenebre e rivestirci delle armi della luce e poi fare del bene, del bene a tutti senza distinzione di classe e di parte, fare del bene sempre sino al sacrificio di noi stessi. Solo allora risplenderanno sul mondo i giorni migliori.
S. Luigi Orione