Omelia (08-12-2007)
don Stefano Varnavà


Oggi noi festeggiamo la Madonna sotto l'aspetto dell'Immacolata Concezione.

Pio IX nella Bolla "Innefabilis Deus" del 1854 dice: "L'Ineffabile Dio fin dall'inizio e prima del secoli elesse e destinò una madre al Figlio Suo unigenito, affinché fatto carne in Lei nascesse nella beata pienezza del tempi. E l'amò talmente a preferenza di tutte le altre creature da porre in lei la Sua singolarissima compiacenza. Per questo l'arricchì si mirabilmente con l'abbondanza di tutti i carismi attinti dal tesoro della divinità molto più che non tutti gli Spiriti Angelici e tutti i Santi del Cielo, cosicché Ella, assolutamente libera da ogni macchia di peccato, e tutta bella e perfetta, mostrasse una tale pienezza d'innocenza e di santità che dopo quella di Dio non se ne può intendere una maggiore, e nessuno all'infuori di Dio può raggiungerla col pensiero". Queste sono le parole del dogma dell'Immacolata Concezione, parole, naturalmente contrastate da una parte della cristianità e dai protestanti. Parole che vogliono invece mettere in risalto, per tutti gli altri credenti, il mistero di una ricchezza spirituale, insita in Maria, prima ancora dell'annuncio dell'Angelo.

Quando si dice che la pienezza di "grazie" di Maria sorpassa quella degli Angeli e dei santi, si è tentati talvolta di immaginare questa pienezza in un modo esclusivamente quantitativo. Vien da pensare: "In una piccola creatura come può esistere tutta questa grazia?...." Questo, da parte nostra, è un errore di immaginazione perché la "grazia" non è un pezzo di oro che aggiungendosi ad altri pezzi costituisce un blocco di oro più o meno considerevole: la grazia non è quantità. La grazia è una qualità. E particolare. Quando la grazia scende su di noi diventa forza, diventa energia. La grazia in se stessa è anche apertura a Dio, apertura che rende una creatura capace di riceverLo. La grazia, quindi, non solo è un aiuto, ma è anche un allargamento: con essa la creatura riesce a ricevere da Dio molto di più di quello che poteva ricevere prima di essere aiutata dalla grazia. Più una creatura riesce a ricevere da Dio, riesce a unirsi a Dio (in una unione personale) più è disponibile a ricevere anche nel futuro. In Maria il grado di unione con Dio sorpassa incomparabilmente quello di tutte le altre creature. Questa unione è un mistero, infatti nella Bolla "Innefabilis Deus" viene detto: nessuno all'infuori di Dio può raggiungerla col pensiero.

Noi, sull'argomento, cerchiamo di balbettare, di intuire, ma non sappiamo fare altro. Maria riceve lo Spirito Santo nella "concezione", nell'incarnazione, nella Pentecoste, e... Lo Spirito Santo è una forza che agisce in continuazione quando si è in condizione di riceverLo. Questo concetto vale anche per tutti noi, solo che a volte noi non siamo "aperti" alla grazia perché siamo distratti. Dio manda sempre la Sua grazia, e in alcuni momenti manda grazie speciali, quali "affidi, "incarichi" particolari: la Madonna ha avuto un incarico diverso da quello che può aver ricevuto qualsiasi altra madre. Dio manda le Sue grazie, ma bisogna essere pronti ed attenti a riceverle. Invece, la magglor parte delle volte noi, nella nostra giornata, siamo troppo presi dagli impegni quotidiani e quindi distratti dal pensiero di Dio tanto da non permettere a Lui di fare di noi e in noi quello che vuole. Il nostro grande rimpianto sarà di non aver avuto il coraggio di "fermarci" qualche minuto nella giornata per pregare e per cercare di stabilire un "contatto" con il Signore. Quando Gesù dice: "Pregate sempre" vuol dire: "Mantenetevi sempre in contatto con il Signore perché la Sua grazia vi faccia crescere progressivamente".

In Maria (è questo che si vuol mettere in risalto) la sintonia con Dio (che noi possiamo soltanto immaginare) c'era già prima del concepimento di Gesù, prima della sua incarnazione. La sintonia di Maria con Dio "c'era già prima, come c'era stata sintonia tra Dio e Eva. Quando Dio crea una creatura vuole essere in sintonia con lei. Un padre che genera un figlio desidera rimanere in sintonia con lui e gli trasmette tutto ciò che è necessario perché tale sintonia possa realizzarsi di continuo: questo è quanto è successo a Maria sin dal suo concepimento nel grembo di Anna per opera di Gioachino, e fortunatamiente per lei, la sua sintonia con Dio è continuata. La Madonna avrebbe potuto rifiutare il dono che Dio le aveva preparato. La Madonna avrebbe potuto trasgredire, come Eva ha trasgredito, i comandi e i deslderi del Signore. Invece la Madonna è stata una creatura che nella sua semplicità ha fatto la volontà dl Dio: non bisogna fare grandi o strane cose per essere in sintonia con Dio, basta fare il consueto, ma farlo insieme a Lui e con una coscienza divina (cum-scio = so con Dio), e nello stesso tempo, con una operatività che rispetta lo stile di Dio, cioè l'amore e non l'odio, il risentimento, l'invidia o la "luna" come molti hanno. La parte operativa della Madonna è sempre stata secondo lo stile di Dio che è poi lo stile dell'amore. Amore che non significa (come di solito intendiamo noi) solo un sentimento, amore che significa fare sempre quello che è il bene degli altri: mettere gli altri e non noi al primo posto. Quello che faceva Maria, in ogni momento della giornata, corrispondeva al desiderio di Dio: la Madonna era in perfetta sintonia con Dio. Essere in sintonia vuol dire fare ciò che vuole Dio in ogni momento della propria esistenza: non si deve pensare che per il fatto che una persona, una volta in vita sua, fa un atto grandioso, ha risolto il "problema" della sintonia. No!, la vita è fatta di tante piccole cose. Maria avrebbe potuto rifiutarsi di diventare serva di Dio e Madre di Gesù, ma non lo ha fatto perché il suo era un atteggiamento di vera umiltà, di disponibilità (o devozione) a Dio. Chi è devoto è disponibile.

La Madonna aveva capito da sempre che nell'amore non si deve cercare solo la propria soddisfazione, o nei migliori dei casi, il proprio arricchimento, fosse anche quello spirituale. Esiste anche l'egoismo spirituale, non solo quello materiale: ci sono delle persone che si arricchiscono spiritualmente e non danno nulla agli altri; persone che non sono disponibili a far arrivare la Parola del Signore agli altri: vanno ai "seminari", ai "deserti", alle settimane di spiritualità.. ma agli altri non sanno dare nulla.

E' cercando il bene della persona amata, è donando a lei che si cresce: questo la Madonna lo sapeva e lo metteva in pratica. Più si dà gratuitamente, più si è.

Questo è un discorso "ostico"! Non sono molti i genitori che educano i figli a dare gratuitamente: "Che cosa ti ha dato?..Quanto ti paga?..Ti ha dato almeno la mancia?". In questa maniera non si educa i figli alla gratuità.

Maria, sia per la sua "tendenza" verso Dio, ma anche per l'educazione ricevuta in casa (da Anna e Gioacchino, uomini giusti) aveva compreso questo "qualcosa" in più, qualcosa che non esisteva nella mentalità giudaica dove, anzi, vigeva: occhio per occhio e dente per dente; mentalità per altro diffusa anche ai nostri giorni. Non c'è più nessuno, o pochissime persone, che danno gratuitamente o che sopportano pazientemente, o che sanno aspettare (guardate alla fretta furiosa di questi giorni natalizi....: se con la macchina ci si ferma per lasciar passare una persona anziana, subito quello dietro "strombazza" a tutto spiano). Più si dà gratuitamente, più si è.

Non si cresce tanto nel ricevere quanto nel dare. Bisogna che i genitori capiscano che un bambino che riceve tutto, molte volte non cresce. Non si cresce solo per quello che si ha, ma anche per quello che non si ha. In genere, i bambini che crescono meglio sono quelli che non hanno avuto. Si possono cambiare i Governi in continuazione, cambiare quelli di destra con quelli di sinistra o viceversa, ma se non cambia il tessuto umano, se non cambia l'atteggiamento umano, si sarà sempre al punto di partenza perché nelle persone c'è troppo egoismo di base (e questo succede perché i bambini non vengono educati ai principi cristiani).

La madre è colei che dà tutto senza pretendere nulla, e Maria, anche se era una ragazzina di 15 o 16 anni, aveva impostato la sua vita su questa strada. La madre dà perché le si chiede e non perché lo si merita. E' stato così per tutti noi: i nostri genitori ci hanno dato perché chiedevamo in continuazione e non perché meritavamo, anzi molte volte avremmo meritato la frusta, proprio come se la meritava S.Giovanni Bosco che da discolo quale era, andava, dopo qualche malefatta, incontro alla madre con la "stroppa" (una bacchettina flessibile)... La madre nutre il bambino perché piange (col pianto il bambino chiede) e non perché il bambino si meriti il cibo.

Se le madri, se i genitori si domandassero: cosa merita mio figlio..: poveri figli!

Leggiamo infatti di madri egoiste, con una educazione impostata e basata solo per pensare a se stesse, che buttano i loro figli nell'immondizia!

La frase: "Cogito ergo sum" dovrebbe essere sostituita da "io comunico, io amo quindi esisto".

Le ore vere della vita saranno le ore in cui si è amato. Facendo i dovuti calcoli quanti minuti della nostra vita rimarranno nel tempo dell'eternità? Questo è il discorso dell'Avvento.

Il vero suicidio è quando non riusciamo a dare più niente a nessuno: è solo allora che siamo veramente morti.

Ciascuno di noi cerchi di imitare Maria nell'atteggiamento che è stato la sua caratteristica di sempre: piena di grazia. Preghiamo il Signore che questa diventi anche la nostra caratteristica, se non di sempre almeno dei momenti migliori.