Omelia (08-12-2007) |
don Giovanni Berti |
Maria e il Battista: due come noi Clicca qui per la vignetta della settimana. La festa dell'Immacolata Concezione di Maria e la seconda domenica di Avvento quest'anno sono in rapida successione di giorni, e le due figure al centro di queste due feste sono dunque messe così vicine che è importante non perdere il collegamento tra loro. Ovviamente è Gesù il punto di arrivo di ogni nostra riflessione cristiana personale e comunitaria, ma proprio per questo abbiamo davanti come modelli sua madre Maria e il suo parente, Giovanni il Battista, figlio della cugina di Maria. Singolare che in questi due brani di vangelo di Luca e Matteo, Gesù non appare come protagonista principale nelle azioni e nelle parole. Ad agire e parlare sono quelli che in linguaggio cinematografico sono gli attori non protagonisti. Ma Maria e Giovanni Battista sono li proprio perché c'è Gesù a dare senso a tutta la storia. Senza di lui la loro vicenda si sarebbe persa nella storia. Maria non sarebbe altro che una delle tanti giovani madri del suo tempo e il Battista solo uno dei tanti predicatori di allora (di cui non è rimasta traccia o quasi nelle antiche cronache...). Forse questo discorso potrebbe apparire irriverente pensando alla grande devozione che abbiamo soprattutto per Maria. Ma entrambi, nelle parole che il Vangelo ci riporta sono costantemente rivolti a Dio e non hanno alcuna pretesa di andare oltre il loro compito che però è importante e fondamentale per la vicenda del protagonista Gesù. Maria di fronte all'angelo che la chiama a coinvolgersi nella storia di Dio diventando madre del Figlio dell'Altissimo manifesta subito la sua piccolezza e inadeguatezza, e solo dopo essersi dichiarata serva del Signore accetta. E Giovanni Battista che ha una predicazione decisa e, da quel che viene raccontato, anche un discreto seguito di ammiratori, alla fine dice "viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali". Sono dunque entrambi umili. E questo è un primo insegnamento per me oggi che cerco di trovare modelli per la vita di fede. Ma la loro non è una umiltà che li blocca. Anche se riconoscono che sono profondamente inferiori rispetto a Gesù, non si tirano indietro, ma con coraggio si fanno avanti, pronti anche a pagare di persona. Maria è consapevole che d'ora in avanti i suoi progetti di vita famigliare sono sconvolti e che non sarà più la semplice ragazza di prima. E anche Giovanni Battista non ha paura di manifestare quel che pensa ai farisei anche se questo certamente non viene a suo favore, e assume anche uno stile di vita austero per poter continuare la sua predicazione difficile ma forte. Maria e il Battista non sono supereroi. Se fosse così li guarderemmo da lontano ma con un senso quasi di invidia e fastidio insieme perché, come quelli dei fumetti, nessuno può esser come loro. Invece i vangeli ci vogliono far sentire la loro come una via possibile anche per noi. Certo non siamo chiamati a fare le stesse cose, anche perché ognuno nella storia ha il suo posto unico e irripetibile, ma possiamo vedere in Maria e Giovanni un segno che "anche per me è possibile". L'angelo appare a Maria e ancor prima di dirle quel che deve fare la ricopre con messaggi di speranza ("piena di grazia, il Signore è con te...") che vogliono incoraggiare lei e anche noi che riascoltiamo questo saluto. E Giovanni Battista sente che la sua vita realizza quel che diceva il profeta Isaia quando disse "voce di uno che grida nel deserto, preparate la via del Signore". Lo posso fare anche io, posso anche io raddrizzare le vie del Signore, non partendo per il deserto palestinese coperto di peli di cammello, ma raddrizzando le vie di ingiustizia e cattiveria che impediscono che l'amore divino scenda dal cielo e incontri le persone che stanno attorno a me. Lo posso fare perché "il Signore è con me", e quindi non sono solo nella missione che mi è stata affidata il giorno del battesimo. Maria e Giovanni Battista sono dunque modelli di vita di fede, lo sono in modo umile e coraggioso insieme con l'energia interiore che da soli non possono avere ma viene loro da Dio. Sono modelli non così in alto da generare magari solo invidia (loro hanno potuto perché erano troppo grandi...e io no), ma sono messaggi di incoraggiamento, perché anche io posso... Clicca qui per lasciare un commento. |