Omelia (17-12-2007)
a cura dei Carmelitani


1) Preghiera
Dio creatore e redentore, che hai rinnovato il mondo nel tuo Verbo, fatto uomo nel grembo di una Madre sempre vergine, concedi che il tuo unico Figlio, primogenito di una moltitudine di fratelli, ci unisca a sé in comunione di vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

2) Lettura del Vangelo
Dal Vangelo secondo Matteo 1,1-17
Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadab, Aminadab generò Naasson, Naasson generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Uria, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abia, Abia generò Asaf, Asaf generò Giosafat, Giosafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò Ezechia, Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia. Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiud, Abiud generò Eliacim, Eliacim generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliud, Eliud generò Eleazar, Eleazar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo.
La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di quattordici; da Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di quattordici; dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di quattordici.

3) Riflessione
• La genealogia definisce l'identità di Gesù. Lui è il "figlio di Davide e il figlio di Abramo" (Mt 1,1; cf 1,17). Figlio di Davide, è la risposta alle aspettative dei Giudei (2Sam 7,12-16). Figlio di Abramo, è una fonte di benedizione per tutte le nazioni (Gen 12,13). Giudei e pagani vedono realizzate in Gesù le loro speranze.
• Nella società patriarcale dei Giudei, le genealogie indicavano solo nomi degli uomini. Sorprende il fatto che Matteo indichi anche il nome di cinque donne tra gli antenati di Gesù: Tamar, Raab, Ruth, Bezabea (la moglie di Uria) e Maria. Perché Matteo sceglie precisamente queste quattro donne per compagne di Maria? Nessuna regina, nessuna matriarca, nessuna delle donne lottatrici dell'esodo: perché? E' questa la domanda che il vangelo di Matteo lascia nella nostra testa.
• Nella vita delle quattro donne compagne di Maria c'è qualcosa di anormale. Tutte e quattro sono straniere, concepirono i loro figli fuori dei canoni normali e non soddisfarono le esigenze delle leggi della purezza del tempo di Gesù. Tamar, una Cananea, vedova, si veste da prostituta per obbligare il patriarca Giuda ad essere fedele alla legge ed a dargli un figlio (Gen 38,1-30). Raab, una Cananea di Gerico, era una prostituta che aiutò gli Israeliti ad entrare nella Terra Promessa (Gs 2,1-21). Ruth, una Moabita, vedova, povera, scelse di rimanere accanto a Noemi e di aderire al Popolo di Dio (Rt 1,16-18). Prese l'iniziativa di imitare Tamar e di andare a passare la notte nell'aia, insieme a Booz, obbligandolo ad osservare la legge ed a dargli un figlio. Dalla relazione tra i due nasce Obed, antenato del re Davide (Rt 3,1-15; 4,13-17). Bezabea, una Hittita, moglie di Uria, fu sedotta, violentata e messa incinta dal re Davide, che oltre a questo, ordinò di uccidere il marito della donna (2Sam 11,1-27). Il modo di agire di queste quattro donne non concordava con le norme tradizionali. Intanto, furono queste le iniziative poco convenzionali che dettero continuità alla stirpe di Gesù e portarono a tutto il popolo la salvezza di Dio. Tutto ciò ci fa pensare e ci interpella quando diamo troppo valore alla rigidità delle norme.
• Il calcolo di x 14 generazioni (Mt 1,17) ha un significato simbolico. Tre è il numero della divinità. Quattordici è il doppio di sette. Sette è il numero perfetto. Per mezzo di questo simbolismo Matteo esprime la convinzione dei primi cristiani secondo cui Gesù apparve nel tempo stabilito da Dio. Con il suo arrivo la storia raggiunge la sua pienezza.

4) Per un confronto personale
• Qual è il messaggio che tu scopri nella genealogia di Gesù? Hai trovato una risposta alla domanda che Matteo lascia nella nostra testa?
• Le compagne di Maria, la madre di Gesù, sono ben diverse da come ce le immaginavamo. Qual è la conclusione che tu ne trai per la tua devozione alla Vergine?

5) Preghiera finale
Il suo nome duri in eterno,
davanti al sole persista il suo nome.
In lui saranno benedette
tutte le stirpi della terra
e tutti i popoli lo diranno beato. (Sal 71)