Omelia (25-12-2007)
don Gianluca Peschiera (ragazzi)
Oggi è la lieta notizia della pace e della speranza

Accendiamo la quinta candela della corona dell'Avvento
Questa quinta fiamma è per il tuo Natale, Signore Gesù!
Oggi la vera pace è scesa dal cielo, oggi è nato per noi il Salvatore.
Tu e soltanto Tu sei la buona notizia attesa dalle genti
perché hai preso su di Te la nostra debolezza
e hai innalzato ogni creatura umana a dignità perenne.
Vieni, Signore Gesù, tu sei la Luce del mondo
Rendici capaci di portare la tua luce a tutti!

Pensiero introduttivo
Nel Vangelo gli angeli parlano di un OGGI in cui è nato Gesù. Verrebbe da pensare che, per noi, quell'oggi è ieri, cioè passato. Non ci riguarderebbe più di tanto se non come una curiosità da libri di storia.
Invece non è così! La nostra liturgia celebra gli eventi della salvezza come "oggi" per noi, cioè qui e adesso nasce il Signore!.
Quanto c'è bisogno di riscoprire l' "oggi" della salvezza del Natale che va contemplato, accolto e testimoniato da ciascun credente.
Bellissime le luminarie che abbelliscono le case e le strade, gli alberi carichi di doni; bellissimi soprattutto i presepi. Però, chi contempla e accoglie il Natale di Gesù nel suo "oggi" sa che non gli basta allestire luminarie, abeti e presepi. Sa di dover essere lui – umilmente, ma coraggiosamente, magari anche come un "noi" - luminaria, albero e presepio!

Dal Vangelo secondo Luca (2,1-14)
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.
C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama».


L'ANGOLO DELLE CURIOSITA': IL CENSIMENTO
Nel 7-6 a.C. da Roma venne l'ordine di fare un censimento - cioè una conta degli abitanti dell'impero – nella provincia siriana, connesso a un giuramento di fedeltà all'imperatore. Fu condotto secondo il metodo "tribale" e non "residenziale", per ragioni di rispetto alle tradizioni locali. Ecco perché Giuseppe, al posto che farsi censire a Nazaret, dove abitava, si reca con sua moglie a Betlemme, nel villaggio da cui proviene la sua famiglia d'origine. A gestire questa operazione sarebbe stato Quirinio che in quel momento reggeva con incarico speciale la Siria, essendo il governatore di allora, Sanzio Saturnino, impegnato in una dura guerra contro gli Armeni.
Quando diverrà lui responsabile a pieno titolo della Siria, da cui dipendeva la Palestina, Quirinio ordinerà un secondo censimento del 6-7 d.C. di tipo fiscale per controllare meglio le entrate della provincia romana ed esercitare un potere più forte.

Un commento per ragazzi
Incredibile: Dio si fa bambino! Il Natale è qualcosa di stupefacente. Ma la sua meraviglia non sta negli effetti speciali, ma nella fragilità di una nascita. Dio ci viene incontro come un piccolo uomo, indifeso, debole e povero.
Allora intuisco come mai il Natale porta con sé la lieta notizia della PACE ("Pace agli uomini di buona volontà" inneggiano gli angeli): non una pace armata fino ai denti, a suon di bombe atomiche o scudi spaziali, non nell'esibizione della forza. Nemmeno una pace costruita sui vantaggi o sui compromessi. Questa pace è generata dall'amore, dalla misericordia di Dio che desidera raggiungere tutti gli uomini.
E possiamo anche noi lasciarci trasformare da quel dono che è Gesù che si fa bambino: le sue strade di pace possono diventare le nostre, le mie.
Strade di riconoscimento della tenerezza di Dio e della sua compassione verso ogni creatura.
Strade di giustizia, cioè di abbandono di ogni privilegio per scegliere la condivisione.
Strade di semplicità che ci restituiscono la gioia di guardare i doni di Dio basati sull' "essere", oltre la tentazione dell' "avere" sempre di più.
Sì, il bambino che contempliamo nel presepe è venuto a portarci la pace su questa terra del 2007 immersa nell'oscurità, paralizzata da tanta paure, abbruttita da troppa cattiveria. Ma le braccia del Signore Gesù sono spalancate, per accogliere tutti in un grande abbraccio di amore e di pace!

DAL NATALE... LA SPERANZA
Per chi è attento, la nascita di Gesù è un'occasione di crescita d'amore. Per chi è distratto, non si va più il là del proprio naso!

IL GRUPPO DEI DISTRATTI CHE FA DIMINUIRE LA SPERANZA
L'albergatore: Che affari in questi giorni! Quel censimento è servito proprio, è una pacchia! Vengono da tutte le parti, c'è il pienone. Posso anche aumentare il prezzo, tanto chi va a dormire fuori stanotte? Solo i poveri e pezzenti!
Erode: Questi ebrei del cavolo!!! Ho sempre paura che mi facciano sommosse e mi mandino via. Quindi chiamerò le guardie e chiederò di sorvegliare meglio. E visto che ci sono mando via con una legge pure quei pastori brutti, i malati e tutti quelli che non mi piacciono.

IL GRUPPO DEGLI ACCOGLIENTI CHE FA CRESCERE LA SPERANZA
Maria: Proprio in me, povera e umile ragazza, Dio ha chiesto di prendere casa. Non ho dubitato per un attimo a quelle parole, ho creduto, anche se stupita... e stanotte quelle parole si sono realizzate.
Giuseppe: Io, sono un falegname, abituato alle solite cose nella mia bottega, proprio io, diventare il papà del Figlio di Dio. Te lo immagini? In quella notte non capii molto; una cosa però capii: Dio mi chiedeva di dargli una mano perché Lui potesse crescere e manifestarsi al mondo.
I pastori: Dio si è rivolto a noi attraverso il suo angelo e ci ha chiamati; tutti ci scansavano; nella nostra vita tutto era buio. E invece una grande luce si è accesa: l'angelo ci ha dato l'annuncio del Bambino e, senza esitare, siamo andati, abbiamo visto e annunciato a tutti la lieta notizia.

O Signore ammiro il modo con cui sei entrato nella nostra vita! Non in un posto lontano, non in mezzo ai "vip", ma in un posto dimenticato, in mezzo a persone dimenticate.
La Notte magnifica del tuo Natale aiutami a essere sveglio non tanto con l'ora del cellulare, quanto con l'ora del tuo amore che si rivolge a tutti e che verso tutti ha una parola e un gesto da donare.
A noi ti sei donato Tu, agli altri possiamo donare noi stessi. Adesso occupa la sala centrale del nostro cuore, abitala e rendila disponibile ad annunciare solo liete notizie.