Omelia (25-12-2007) |
don Roberto Rossi |
La Parola si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" (Gv. 1,14). Il compimento della rivelazione, dono supremo dell'amore divino, è Gesù Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo per noi, la Parola unica, perfetta e definitiva del Padre, il quale in Lui ci dice tutto e ci dona tutto. " Dio che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo" (Ebrei 1, 1 s). In Gesù i testi del Primo testamento acquistano e manifestano il loro pieno significato: "Tutta la Scrittura è un libro solo e questo libro è Cristo" (Ugo da San Vittore). Nutrirsi della Scrittura è nutrirsi di Cristo: "L'ignoranza delle Scritture - afferma San Girolamo - è ignoranza di Cristo". Chi vuole vivere di Gesù deve ascoltare incessantemente le divine Scritture, nessuna esclusa. È in esse che si rivela il volto dell'Amato, in questo oggi che passa e nel giorno dell'amore senza fine: "Il tuo volto, Signore, io cerco": ricercare il volto di Gesù deve essere l'anelito di tutti noi cristiani. "Se perseveriamo nel cercare il volto del Signore, al termine del nostro pellegrinaggio terreno sarà Lui, Gesù, il nostro eterno gaudio, la nostra ricompensa e gloria per sempre" (Benedetto XVI). |