Omelia (01-01-2008) |
don Gianluca Peschiera (ragazzi) |
Giornata della pace Affidiamo l'anno che inizia alla Madre di Gesù e Madre nostra. invochiamo la sua intercessione perché l'umanità accolga il messaggio luminoso del suo Figlio e lo diffonda nel mondo. Chiediamo a lei di ottenere il dono della pace. Una pace che, prima di essere impegno nostro è dono di Dio e, come tale, va richiesto nella preghiera. Una pace che è vittoria sul nostro egoismo, capacità di accoglienza e di perdono, benevolenza serena e solidarietà, che riflette l'amore di Dio. Una pace di cui tutto il mondo ha bisogno. Il Messaggio di Benedetto XVI per la celebrazione della 41ª Giornata Mondiale della Pace, che si celebra oggi 1° gennaio 2008, è dedicato al tema: Famiglia umana: comunità di pace. L'argomento scelto si fonda sul convincimento che tutti i popoli formano una sola comunità, hanno cioè un'unica origine, perché Dio ha fatto abitare l'intero genere umano su tutta la faccia della terra. Quindi "ogni gruppo deve tener conto dei bisogni e delle legittime aspirazioni degli altri gruppi, anzi del bene comune dell'intera famiglia umana" come dice il Concilio Vaticano II. Riconoscere l'unità della famiglia umana è quanto mai importante oggi in cui le organizzazioni internazionali (ad esempio l'ONU) fanno fatica a perseguire la pace tra i popoli a causa di gravi inquietudini nella comunità internazionale. Ogni uomo (e ogni popolo) è chiamato a vivere e a sentirsi parte della Famiglia umana concepita da Dio come comunità di pace! Dal Vangelo secondo Luca (2,16-21) In quel tempo i pastori Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre. Un commento per ragazzi Oggi guardiamo alla Madre di Gesù e Madre che Gesù ha pure regalato a noi dall'alto della croce. Maria, ovviamente, ci è madre in modo speciale. Intanto diciamo che essere madre è uno stato che è per sempre, non per un periodo limitato. Maria ha portato nel suo grembo il Figlio di Dio, ma è pure figlio suo per l'eternità. C'è però da notare una cosa: fisicamente Gesù è cresciuto in lei ed ha usato di lei per svilupparsi, ma spiritualmente è... il contrario! E' stato il bambino che ha dato vita e forma alla mamma per quanto riguarda la fede. In forza della sua maternità, Maria è colei che più di ogni altro essere umano è stata unita a Gesù: il legame fisico-spirituale tra la Madre ed il bambino è tale che il Figlio la coinvolgerà in tutto, anche nel suo soffrire e nel suo risorgere. Il mistero della maternità di Maria si dilaterà fino a giungere ad abbracciare il mistero della Redenzione! Maria è in particolare Madre della Chiesa. Lei, la prima cristiana, ci è di modello. Ha svolto nel silenzio il compito di donare Dio al mondo. Nella misura in cui accogliamo in noi Gesù, lo generiamo nel nostro cuore facendo nostra la sua parola, possiamo donarlo agli altri. L'evangelista Luca, così attento a cogliere gli stati d'animo dei suoi personaggi, dice che Maria "serbava le cose meditandole nel suo cuore". Emerge un'indicazione molto interessante anche per noi: davanti alla frammentarietà dei fatti e alla superficialità delle emozioni, esiste la possibilità di cogliere una trama armonica, quella che Dio traccia nella nostra vita e in quella del mondo, spesso in apparenza "senza connessione". Maria, attraverso la luce della fede, scopre il senso ultimo che si nasconde sotto le vicende talvolta strane della vita. E lo coglie perché lo sperimenta di persona: gravidanza impegnativa, nascita estrema, esilio... E' la sapiente per eccellenza, cioè colei che sa penetrare nel segreto profondo delle cose e sa intuire in esse un valore simbolico, sa che parlano di un mistero più alto. Certo il piccolo che stringe tra le braccia assomiglia a tutti i bimbi che si affacciano alla vita piangendo ed agitandosi. Eppure attraverso il meditare Maria comprende un profilo diverso che va oltre il DNA. La sua è una maternità adorante, che cerca di penetrare sempre più a fondo nel mistero di quel Figlio. E, grazie alla sua nota disponibilità, imparerà alla grandissima! L'ANGOLO DELLE CURIOSITA': EFESO 431 E' questo l'anno del Concilio ecclesiale svoltosi nella città della costa dell'odierna Turchia, Efeso appunto. In questa assemblea di vescovi si decretò solennemente che Maria è Madre di Dio. Questa espressione, a pensarci bene, è molto forte (una creatura madre del creatore?!?). Indica che Gesù è non solo vero Dio, ma anche vero uomo, in quanto figlio di una donna. Il vero problema infatti che il concilio ha affrontato era relativo a Gesù, che alcuni dicevano essere solo Dio e, come uomo, ha fatto un po' finta... Invece no, la fede della Chiesa afferma che Gesù, il Verbo di Dio, si è incarnato in una donna, la vergine Maria, che a pieno titolo gli è Madre, Madre di Dio! |