Omelia (07-01-2001) |
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Omelia per il 7 gennaio 2001 - Battesimo del Signore (Anno C) NESSO TRA LE LETTURE Senza che vi appaia la parola novità, nuovo, tutti i testi liturgici si riferiscono, in certa maniera, alla novità dell'azione di Dio nella storia. È nuovo il linguaggio di Dio in Isaia: "è finita la schiavitù..., che ogni valle sia colmata, ogni monte e colle siano abbassati..., ecco viene il Signore Javeh con potenza, con il braccio egli detiene il dominio". È assolutamente nuovo che Gesù sia battezzato da Giovanni, che il cielo si apra, che lo Spirito discenda in forma di colomba, che si oda una voce dal cielo: "Tu sei il mio figlio prediletto". È nuova la realtà dell'uomo che ha ricevuto il battesimo: "un bagno di rigenerazione e di rinnovamento dello Spirito Santo, che sparse su di noi con larghezza per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore". MESSAGGIO DOTTRINALE LA NOVITÀ VIENE DA DIO. L'uomo, fin dagli stessi inizi, porta in sé il deterioramento e la vecchia carne del peccato. In essa sta immerso, come in un pozzo profondo, dal quale è impossibile uscire da soli. Siccome si tratta di una realtà comune a tutta l'umanità, non è neanche possibile che qualcuno, per mezzo soltanto del proprio valore e volere, possa aiutare altri ad uscire. Questa è la triste condizione umana. L'uomo può gridare, disperarsi, bestemmiare; o può sentire il peso della colpa, chiedere perdono e aiuto, sperare. Ciò che è chiaro è che soltanto Dio può dargli una mano; soltanto Dio può cambiare la sua vecchia carne in pura novità di grazia e di misericordia. È ugualmente chiaro che Dio vuole dare una mano ed agire in favore dell'uomo, perché "egli è stato creato a immagine e somiglianza sua". La liturgia presenta tre momenti storici dell'intervento di Dio: innanzitutto, interviene per liberare il popolo israelita dalla schiavitù di Babilonia (prima lettura), poi per rivelare al mondo la filiazione divina di Gesù (vangelo), infine per manifestare agli uomini la nuova situazione creata in coloro che hanno ricevuto il battesimo (seconda lettura). La conseguenza è logica: Se Dio è intervenuto nel passato con una irruzione di vita e di speranza nuove, Dio interviene nel presente ed interverrà nel futuro, perché il nome più proprio di Dio è la fedeltà. LA NOVITÀ È INVISIBILE. La novità che Dio infonde nel cuore degli uomini incide e si ripercuote nella storia, ma è in sé invisibile, interiore, nettamente spirituale. Prima fa nuovo il cuore, poi dal cuore dell'uomo e con l'aiuto dell'uomo, trasforma anche la realtà storica. Negli esuli di Babilonia prima creò la nostalgia di Sion, il desiderio e la decisione del ritorno, poi dispose i fili della storia affinché tale desiderio e decisione giungesse a compimento. Nel caso di Gesù, la teofania del battesimo ci fa scoprire una novità iniziale, che si andrà dispiegando durante tutta la sua vita pubblica e soprattutto nel mistero della sua morte e risurrezione. La novità del battezzato si andrà percependo soltanto con il tempo, nella misura in cui esista una coerenza vitale tra la novità infusa da Dio e l'esistenza concreta e quotidiana del cristiano. Per noi, che giudichiamo dal di fuori, non poche volte risulta difficile svelare la relazione tra la novità interiore e le sue manifestazioni storiche nella vita ordinaria di ogni essere umano. Per questo, quanto è difficile dare un giudizio sulla vita vera, quella interiore, degli uomini, e con quanta facilità ci possiamo sbagliare! LA NOVITÀ È EFFICACE. Se viene da Dio, non può essere altrimenti. L'azione di Dio si compie, se l'uomo non la ostacola. La teofanìa che ci narra il vangelo suppose che Gesù, Figlio di Dio, fosse battezzato da un uomo, Giovanni; senza questa azione di Gesù, tale teofania non avrebbe avuto luogo. La rigenerazione ed il rinnovamento interiore dell'uomo sono assicurati "se l'uomo rinuncia alla empietà e alle passioni mondane" (seconda lettura), che come tali impediscono qualsiasi azione dello Spirito di Dio. D'altra parte, dobbiamo ammettere che l'efficacia di Dio non è manipolabile a nostro piacimento ed arbitrio. Dio mostra la sua efficacia quando e come vuole. Non sono gli esuli di Babilonia quelli che pongono a Dio tempi e modi di agire per liberarli dalla schiavitù; è Dio che li decide e li realizza. SUGGERIMENTI PASTORALI BATTESIMO, EPIFANIA DI DIO. Nel vangelo il battesimo di Gesù è una epifania. Lo stesso deve essere il battesimo del cristiano: una epifania di ciò che Dio è e di ciò che Dio fa nell'uomo. Il battezzato, potremmo dire, è un uomo in cui si manifesta il Dio trinitario, in virtù della relazione personale che mantiene con ciascuna delle persone divine. Come Figlio del Padre, vive una vera relazione filiale, soprattutto nella preghiera e nell'adorazione. Come redento dal Figlio e sommerso nella sua stessa vita, instaura con lui una relazione principalmente di sequela e di imitazione. Come tempio dello Spirito Santo, vive con la coscienza di una relazione sacra, santificante, vivificatrice del suo esistere quotidiano, modellatrice della sua vita familiare, professionale e sociale. Il battezzato è allo stesso tempo epifania dell'azione di Dio nell'uomo: un'azione purificatrice, che manifesta il perdono di Dio; un'azione trasformante, che mette in risalto il potere di Dio; un'azione unificatrice delle energie e delle capacità del cristiano, che sottolinea il mistero unitario di Dio; un'azione vivificante, che rivela, per mezzo dell'uomo, la straordinaria vita di Dio uno e trino. È importante che la predicazione e la catechesi tengano molto conto, sviluppino e spieghino questi aspetti spirituali e pastorali del sacramento del battesimo. Così il battesimo non sarà il sacramento dell'"incoscienza", ma il sacramento della epifania quotidiana di Dio nella vita, nella fede e nell'agire del battezzato. BATTEZZATI PER SEMPRE. Nel catechismo si dice che il battesimo imprime carattere, cioè, il battesimo si riceve una sola volta per tutta la vita. Che cosa accade, allora, quando non si vive come cristiani? Quando si rinnega la propria fede? Quando si cambia religione e credo? L'impronta della impressione battesimale rimane. Una impronta che è memoria, ed è invito: "Ricorda che sei un battezzato", "Sii ciò che sei, vivi ciò che sei". Sei libero, ma l'impronta divina ti indica il vero cammino per la tua libertà, lontano da miraggi ingannevoli. E che accade al battezzato che vuole vivere come tale? Deve ratificare ogni giorno con la vita l'impronta divina, che porta impressa. Deve testimoniare decisamente e con coraggio la trasformazione che Dio ha operato nel suo essere per mezzo del battesimo. Deve essere un battezzato che viva cosciente del suo battesimo giorno dopo giorno, per sempre. |