Omelia (01-01-2008)
padre Antonio Rungi
Nel nome di Gesù e di Maria iniziamo il nuovo cammino temporale

Nell'ottava della solennità del Santo Natale, nel primo giorno del nuovo anno del Signore, classificato come 2008 d.C., la comunità dei credenti si riunisce intorno alla mensa della Parola e dell'eucaristica per iniziare il nuovo corso storico nel nome di Maria. Oggi, infatti, celebriamo la solennità di Maria Madre di Dio e parimenti la Giornata Mondiale della Pace. Due temi che si addicono perfettamente l'uno all'altro in quanto nel celebrare il mistero della Vergine Madre di Dio noi celebriamo la Regina della pace, perché Maria ha dato al mondo l'autore della vita e il Principe della pace, che è Gesù Cristo.
La liturgia della parola e l'insieme di tutta la celebrazione eucaristica di questo particolarissimo giorno ci immette in questo grande evento della storia dell'umanità riportandoci da un lato alla Vergine Santa e dall'altro a Gesù Cristo, unico salvatore del mondo, ieri, oggi e sempre. Questo grande mistero della fede ci viene presentato nei suoi contenuti essenziali nella seconda lettura di oggi, tratta dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gelati. L'apostolo delle Genti ci ricorda che "quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l'adozione a figli. E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: Abbà! Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio".
Noi siamo in una condizione particolare, dopo la venuta di Cristo sulla terra, quella di essere davvero figli di Dio, perché Gesù ci ha resi fratelli e figli di un unico vero grande Padre, che è Dio Amore e Carità. Una valida collaborazione a questo progetto di redenzione è stata data dalla Madonna che oggi celebriamo come Madre di Dio e quindi Madre della Chiesa e Madre Nostra amatissima. Il Vangelo odierno che è lo stesso di quello del giorno di Natale ci riporta al senso più vero della celebrazione odierna, che è quello dell'incontro con il Messia e con la sua Madre amatissima nel mistero dell'Incarnazione, che diventa mistero di redenzione e mistero di annuncio e missione. Il Vangelo di Luca ci ricorda tutto questo con semplicità di linguaggio e descrizione degli eventi che segnarono la nascita del Redentore dell'umanità.
Iniziamo perciò il nuovo anno avendo chiari due punti di riferimento essenziali per la nostra vita cristiana: Gesù e Maria. Sono i due nomi che vorremmo sempre pronunciare non solo all'inizio di un nuovo anno o di qualsiasi itinerario, ma anche nel corso della nostra giornata e della nostra vita e soprattutto al termine dei nostri giorni terreni, quando si apre per noi il passaggio all'eternità. Gesù e Maria siano sempre i compagni della nostra vita, nel perseguire gli scopi fondamentali della singola persona come dell'intera umanità, tra cui regna sovrana l'attesa di una pace.
In questo nostro dire grazie a Dio che ci dà la possibilità di aprire i nostri occhi sul nuovo anno che inizia oggi voglia fare nostra la preghiera della prima lettura odierna, tratta dal Libro dei Numeri che è la più adatta a caratterizzare questo giorno con ciò che è davvero essenziale per la vita individuale e sociale.
Vogliamo come da tanti anni augurarci che davvero questo anno nuovo porti pace agli uomini della terra, ma è opportuno ricordare che dove manca Dio, manca l'armonia e la pace e dove c'è Dio c'è sicuramente pace ed avvenire per l'umanità.
Questa presenza di Dio nella vita personale, familiare e sociale necessita di scoprirla ogni giorno, per partire proprio da questa presenza invisibile e per nulla invadente, rispettosa della nostra dignità di persona e di peccatori e rilanciare le tante attese ed aspettative che sono poste anche in questo 2008.
Vogliamo perciò pregare insieme a tutta la comunità dei credenti con queste parole iniziali della celebrazione eucaristica odierna, giornata mondiale della pace: "Padre buono,
che in Maria, vergine e madre, benedetta fra tutte le donne, hai stabilito la dimora del tuo Verbo fatto uomo tra noi, donaci il tuo Spirito, perché tutta la nostra vita nel segno della tua benedizione si renda disponibile ad accogliere il tuo dono".

Con queste parole vogliamo augurare a tutti un felice 2008 nel nome di Gesù e di Maria, vita, speranza e dolcezza nostra, in questa valle di lacrime segnata da tanti motivi di sofferenza e pochi motivi di gioia vera. In Gesù e Maria vogliamo trovare le ragioni più profonde per sperare contro ogni speranza perché questa umanità segua la strada della pace e della concordia universale.