Omelia (09-01-2009)
a cura dei Carmelitani
Commento Marco 6,45-52

1) Preghiera

O Dio, luce del mondo,
concedi a tutte le genti il bene di una pace sicura
e fa' risplendere nei nostri cuori
quella luce radiosa
che illuminò la mente dei nostri padri.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

2) Lettura del Vangelo

Dal Vangelo secondo Marco 6,45-52
Dopo che furono saziati i cinquemila uomini, Gesù ordinò ai discepoli di salire sulla barca e precederlo sull'altra riva, verso Betsaida, mentre egli avrebbe licenziato la folla. Appena li ebbe congedati, salì sul monte a pregare.
Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli solo a terra. Vedendoli però tutti affaticati nel remare, poiché avevano il vento contrario, già verso l'ultima parte della notte andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli.
Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: "È un fantasma", e cominciarono a gridare, perché tutti lo avevano visto ed erano rimasti turbati. Ma egli subito rivolse loro la parola e disse: "Coraggio, sono io, non temete!". Quindi salì con loro sulla barca e il vento cessò.
Ed erano interiormente colmi di stupore, perché non avevano capito il fatto dei pani, essendo il loro cuore indurito.

3) Riflessione
• Dopo la moltiplicazione dei pani (vangelo di ieri), Gesù ordinò i discepoli a salire sulla barca. Perché? Marco non lo spiega. Il vangelo di Giovanni dice quanto segue. D'accordo con la speranza dell'epoca, il Messia ripeterà il gesto di Mosè di alimentare la moltitudine nel deserto. Per questo, dinanzi alla moltiplicazione dei pani, la gente conclude che Gesù doveva essere il messia atteso, annunciato da Mosè (cf. Dt 18,15-18) e voleva fare di lui un re (cf. Gv 6,14-15). Questa decisione della gente era una tentazione sia per Gesù che per i discepoli. Per questo, Gesù li obbliga ad imbarcare. Voleva evitare che si contaminassero con l'ideologia dominante, poiché il "fermento di Erode e dei farisei", era molto forte (Mc 8,15). Gesù stesso, affronta la tentazione per mezzo della preghiera.
• Marco descrive con arte gli eventi. Da un lato, Gesù sale su un monte a pregare. Dall'altro, i discepoli vanno verso il mare e salgono sulla barca. Sembra quasi un quadro simbolico che prefigura il futuro: è come se Gesù salisse al cielo, lasciando i discepoli soli in mezzo alle contraddizioni della vita, nella fragile barca della comunità. Era di notte. Loro erano in alto mare, tutti insieme nella piccola barca, volendo avanzare remando, ma il vento era contrario. Erano stanchi. Era di notte, tra le 3 e le 6 del mattino. Le comunità del tempo di Marco erano come i discepoli. Di notte! Vento contrario! Non pescavano nulla, nonostante lo sforzo compiuto! Gesù sembrava assente! Ma lui era presente e si avvicinò a loro, ma loro, come i discepoli di Emmaus, non lo riconobbero (Lc 24,16).
• Al tempo di Marco, attorno all'anno 70, la barchetta delle comunità doveva affrontare il vento contrario sia di alcuni giudei convertiti che volevano ridurre il mistero di Gesù alle profezie e figure dell'Antico Testamento, sia di alcuni pagani convertiti che pensavano che fosse possibile una certa alleanza della fede in Gesù con l'impero. Marco cerca di aiutare i cristiani a rispettare il mistero di Gesù e non voler ridurre Gesù ai propri desideri ed idee.
• Gesù arriva camminando sulle acque del mare della vita. Loro gridano presi dalla paura, perché pensano che si tratta di un fantasma. Come avviene nel brano dei discepoli di Emmaus, Gesù fa un gesto che indica che vuole continuare a camminare (Lc 24,28). Ma il loro grido lo spinge a cambiare rotta, si avvicina e dice: "Coraggio, sono io, non temete!" Qui, di nuovo, chi conosce la storia dell'Antico Testamento, ricorda alcuni fatti molto importanti: (a) Ricorda che la gente, protetta da Dio, attraversò senza paura il Mar Rosso; (b) Ricorda che Dio, chiamando Mosè, dichiarò varie volte il suo nome, dicendo: "Sono io!" (cf. Es 3,15); (c) Ricorda anche il libro di Isaia che rappresenta il ritorno dall'esilio come un nuovo Esodo, dove Dio appare ripetendo numerose volte: "Sono io!" (cf. Is 42,8; 43,5.11-13; 44,6.25; 45,5-7). Questo modo di evocare l'Antico Testamento, di usare la Bibbia, aiutava le comunità a percepire meglio la presenza di Dio in Gesù e nei fatti della vita. Non temete!
• Gesù sale sulla barca ed il vento cessò. Ma la paura dei discepoli, invece di terminare, aumenta. L'evangelista Marco fa un commento critico e dice: "Non avevano capito il fatto dei pani, essendo il loro cuore indurito." (6,52). L'affermazione cuore indurito evoca il cuore indurito del faraone (Es 7,3.13.22) e della gente nel deserto (Sal 95,8) che non voleva ascoltare Mosè e pensava solo a ritornare in Egitto (Num 20,2-10), dove c'era pane e carne a sazietà (Es 16,3).

4) Per un confronto personale

• Notte, mare agitato, vento contrario! Ti sei sentito qualche volta così? Cosa hai fatto per vincerlo?
• Ti sei spaventato/a tante volte perché non hai saputo riconoscere Gesù presente ed attuante nella tua vita?

5) Preghiera finale

Egli libererà il povero che grida
e il misero che non trova aiuto,
avrà pietà del debole e del povero
e salverà la vita dei suoi miseri. (Sal 71)