Omelia (10-01-2009) |
a cura dei Carmelitani |
Commento Luca 4,14-22 1) Preghiera O Dio, che in Cristo tuo Figlio hai rivelato a tutti i popoli la sapienza eterna, fa' risplendere su di noi la gloria del nostro Redentore, perché giungiamo alla luce che non ha tramonto. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. 2) Lettura del Vangelo Dal Vangelo secondo Luca 4,14-22a In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi. Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: ''Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore''. Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora cominciò a dire: "Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi". Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca. 3) Riflessione • Animato dallo Spirito Santo, Gesù ritorna verso la Galilea e comincia ad annunciare la Buona Notizia del Regno di Dio. Andando nelle comunità ed insegnando nelle sinagoghe, arriva a Nazaret, dove era cresciuto. Ritornava alla comunità, dove, fin da piccolo, aveva partecipato alle celebrazioni durante trenta anni. Il sabato dopo, secondo la sua abitudine, va alla sinagoga per stare con la gente e partecipare alla celebrazione. • Gesù si alza per procedere alla lettura. Sceglie un testo di Isaia che parla dei poveri, dei prigionieri, dei ciechi e degli oppressi. Il testo rispecchia la situazione della gente di Galilea, al tempo di Gesù. In nome di Dio, Gesù prende posizione in difesa della vita del suo popolo, e con le parole di Isaia, definisce la sua missione: annunciare la Buona Notizia ai poveri, proclamare la libertà ai prigionieri, restituire la vista ai ciechi, e la libertà agli oppressi. Riprendendo l'antica tradizione dei profeti, proclama: "un anno di grazia del Signore". Proclama un anno di giubileo. Gesù vuole ricostruire la comunità, il clan, in modo che sia di nuovo espressione della loro fede in Dio! Ed allora, se Dio è Padre/Madre di tutti e tutte dobbiamo essere fratelli e sorelle gli uni degli altri. • Nell'antico Israele, la grande famiglia, il clan o la comunità, era la base della convivenza sociale. Era la protezione delle famiglie e delle persone, la garanzia della possessione della terra, il canale principale della tradizione e della difesa della gente. Era un modo concreto di incarnare l'amore di Dio nell'amore verso il prossimo. Difendere il clan, la comunità, era lo stesso che difendere l'Alleanza con Dio. Nella Galilea del tempo di Gesù, una duplice segregazione dalla politica di Erode Antipa (4 aC a 39 dC) e la segregazione dalla religione ufficiale. A causa del sistema di sfruttamento e di repressione della politica di Erode Antipa, appoggiato dall'Impero Romano. Molta gente rimaneva senza tetto, esclusa e senza impiego (Lc 14,21; Mt 20,3.5-6). Il clan, la comunità, ne uscì indebolita. Le famiglie e le persone rimanevano senza aiuto, senza difesa. E la religione ufficiale, mantenuta dalle autorità religiose dell'epoca, invece di rafforzare la comunità, in modo che potesse accogliere gli esclusi, rafforzava molto più questa segregazione. La Legge di Dio era usata per legittimare l'esclusione di molta gente: donne, bambini, samaritani, stranieri, lebbrosi, indemoniati, pubblicani, infermi, mutilati, paraplegici. Era il contrario della fraternità che Dio sognò per tutti! E così sia la congiuntura politica ed economica, come pure l'ideologia religiosa, tutto cospirava per indebolire la comunità locale ed impedire, così, la manifestazione del Regno di Dio. Il programma di Gesù, basato nel profeta Isaia, offrì un'alternativa. • Terminata la lettura, Gesù attualizzò il testo allacciandolo alla vita della gente dicendo: "Oggi si è adempiuta questa scrittura che voi avete udito con i vostri orecchi!" il suo modo di allacciare la Bibbia con la vita della gente, produsse una duplice reazione. Alcuni rimasero stupiti ed ammirati. Altri ebbero una reazione di discredito. Rimasero scandalizzati e non volevano saperne più di lui. Dicevano: "Non è forse questo il figlio di Giuseppe?" (Lc 4,22) Perché rimasero scandalizzati? Perché Gesù disse di accogliere i poveri, i ciechi, gli oppressi. Ma loro non accettarono la sua proposta. E così, quando presentò il suo progetto di accogliere gli esclusi, lui stesso fu escluso! 4) Per un confronto personale • Gesù allacciò la fede in Dio con la situazione sociale del suo popolo. Ed io come vivo la mia fede in Dio? • Dove io abito, ci sono ciechi, carcerati, oppressi? Cosa faccio? 5) Preghiera finale Il suo nome duri in eterno, davanti al sole persista il suo nome. In lui saranno benedette tutte le stirpi della terra e tutti i popoli lo diranno beato. (Sal 71) |