Omelia (18-01-2008) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su 1Sam 8,21-22 Dalla Parola del giorno Samuele ascoltò tutti i discorsi del popolo e li riferì all'orecchio del Signore. Rispose il Signore a Samuele: "Ascoltali; regni pure un re su di loro". Come vivere questa Parola? Israele era una nazione teocratica, cioè che riconosceva quale suo sovrano il Signore. L'evoluzione storica, che aveva progressivamente portato il popolo a trasformarsi da agglomerato di tribù a nazione, faceva ormai sentire il bisogno di un'organizzazione rispondente alle nuove esigenze. C'era chi si schierava dalla parte dei tradizionalisti, restii a ogni innovazione e c'era chi si dichiarava favorevole alle nuove correnti più aperte. Samuele, cresciuto all'ombra del tempio e custode integerrimo del primato assoluto di Dio, non riusciva ad entrare nelle nuove vedute. Nella richiesta del popolo vedeva una mancanza di fiducia in Dio e vi si opponeva. Nella sua rettitudine, però, si rivolge al Signore perché lo illumini. Ed ecco la parola chiarificatrice di Dio: «Ascoltali!». Dio non teme concorrenti! Ogni resistenza al nuovo che germina sul tronco annoso della storia, rivela un'idea distorta di Dio. No, Egli non è il 'motore immobile', ma il centro vitale di un universo in continua espansione, il cuore pulsante di una storia che corre verso la pienezza. Sono le involuzioni, che come tarli tentano di intaccare i valori, a ostacolare l'avvento del Suo Regno e, quindi, a rappresentare il vero, ma comunque impotente, attentato alla Sua Signoria. Oggi, nella mia pausa contemplativa, rimuoverò da me ogni preconcetto e paura nei riguardi del nuovo. Seguendo il consiglio paolino, esaminerò tutto con occhio libero e limpido e riterrò quanto di bello e di buono anche il nuovo mi offre. Concedimi, Signore, di non invecchiare! Concedimi di coniugare insieme all'età che va avanti la freschezza, tipica dello sguardo del bambino, che sa posarsi sul nuovo con stupore e gioia. La voce di un profeta dei nostri giorni Il cristiano non è né ottimista né pessimista. Egli sa che la storia non è solo una serie di cause e di effetti meccanici che la condannano a un determinismo implacabile. C'è spazio anche per le forze dell'intuizione. frere Roger |