Omelia (14-01-2008)
Messa Meditazione
Il Regno di Dio è vicino; convertitevi...

Lettura
Dopo l'arresto di Giovanni, Gesù inizia il suo ministero e subito rivela che tutto il suo agire avrà come unico scopo la proclamazione del "vangelo di Dio", la buona notizia annunciata in nome di Dio. La sua prima azione è chiamare dei discepoli: fin dall'inizio, il Signore cerca persone disposte a condividere la sua passione per Dio e per l'uomo. La prima lettura presenta la situazione di Anna, moglie di Elkana, sterile e incompresa a causa di questa sua condizione.

Meditazione
La proclamazione della buona notizia si concretizza nell'annuncio che è finito il tempo della promessa, perché è giunto il tempo del compimento – dal momento che in Gesù il Regno di Dio si è avvicinato, la signoria di Dio sulla storia si è manifestata –, e nell'appello alla conversione. I due momenti sono strettamente legati. Convertirsi significa voltare le spalle al proprio peccato, ai propri idoli, per orientare lo sguardo e il cuore verso l'unico vero Dio. Ma, questo profondo cambiamento di rotta non si compie spinti dal desiderio di evitare un castigo, dalla paura di una minaccia, ma perché si è scoperto che c'è qualcosa di bello, una buona notizia che attrae. Per questo, Gesù annuncia prima la vicinanza del Regno e poi invita alla conversione che ci fa passare dal peccato alla fede nel vangelo. Secondo il Vangelo, la scoperta di questa realtà che ci attrae, che ci conduce alla conversione, avviene nel quotidiano. Gesù vede Simone e Andrea mentre gettano le reti: niente di più normale e banale. Eppure, è in quel momento così quotidiano che li chiama alla sua sequela. Sono molto interessanti le parole con cui Gesù rivela lo scopo di questo andare dietro a lui: «vi farò diventare pescatori di uomini». Non saranno i discepoli a diventare pescatori di uomini, ma Gesù li farà diventare tali: seguire il Signore significa, quindi, permettergli di agire nella nostra vita, lasciarsi plasmare da lui, lasciarlo fare. Perché questo si realizzi è necessario essere disposti a «lasciare le reti, il padre e i garzoni». Non possiamo mettere la nostra vita nelle mani del Signore, se non scegliamo di metterlo al primo posto: la sequela, infatti, è un "mettersi dietro a lui" lasciando che sia Gesù ad indicare la direzione, a tracciare il cammino, a definire la meta, a dare il giusto posto ai nostri beni e ai nostri desideri.

Preghiera
«Cercate piuttosto il Regno di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta» (Lc 12,31): attraverso queste parole del Vangelo, chiedo al Signore la grazia di mettere lui e la ricerca del suo Regno al centro della mia vita.

Agire
Cerco di individuare quali dimensioni della mia vita hanno bisogno di conversione, di essere orientate verso Dio.

Commento a cura di Marzia Blarasin

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