Omelia (23-01-2008) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
I farisei e gli erodiani in consiglio per far morire Gesù Nel brano del Vangelo di oggi, due categorie di persone, dalla mentalità opposta si trovano riunite. Ciò che li avvicina però non è un tentativo di riconciliazione o un tentativo sincero di ricomporre le loro diverse prospettive. Gli erodiani ed i farisei si ritrovano insieme per tramare del male nel tentativo di uccidere quel Gesù, difensore della vita, che incute loro paura. I farisei, ancora nell'attesa del messia, sono dei tradizionalisti ciechi e sordi ad ogni novità e sospettosi di tutto ciò che può scalfire il loro potere. Gli erodiani, invece, credono ad Erode come il vero messia. Per loro la storia è una sola questione umana, fatta da politica avulsa da qualsiasi progetto divino. L'erodiano crede che l'uomo stesso è destino di se stesso e scopre nel genio politico di Erode la possibilità del vero ed unico riscatto. Due mentalità non solo diverse ma contrapposte, si alleano per eliminare Gesù. Un brano che letto oggi, non perde niente della sua drammaticità, anzi ne esalta la sua attualità. È una esortazione a scoprire in Gesù il nostro Messia. Con il suo messianesimo, rivolto a guarire e sanare le persone, pone Gesù come l'autore vero ed unico della vita, che guarisce e medica tutte le ferite. Affidiamoci a Lui con fede e riconoscenza ed apriamo il nostro cuore a quelle realtà e novità che veramente possono cambiare la nostra vita. |