Omelia (24-01-2008)
Monaci Benedettini Silvestrini
Gli spiriti immondi gridano: Tu sei il Figlio di Dio!

Oggi leggiamo un altro momento dell'apostolato di Gesù, raccontato con vivacità nel Vangelo di San Marco. Ciò che colpisce in questo brano è senza dubbio l'universalità della missione di Gesù Cristo. Lungo le coste del mare di Tiberiade sono raccolte molte persone che provengono da più parti e diverse nazioni. Il desiderio è uno solo: vedere, sentire e toccare quel Gesù che opera tanti miracoli. La sua opera sembra che scavalchi i limiti geografici per diventare patrimonio condiviso da diverse culture. Tutti coloro che si accostano a Gesù con cuore sincero scoprono il Lui il vero sanatore e salvatore; indipendentemente dalla provenienza e dalla regione geografica, Gesù è capace di aprire il cuore e la mente di tutti. Le guarigioni e i miracoli che leggiamo nel brano di oggi respirano di questa aria universale proprio perché Gesù è interessato a tutti gli uomini e le donne; a tutti ed ad ognuno di essi si rivolge. Il prendere una barca, simbolo della Chiesa ed allontanarsi dalla sponde non significa distacco dal genere umano, anzi, indica, in modo chiaro, la volontà da parte di Gesù di abbracciare tutti. Nei momenti nei quali Gesù ci sembra distante, sappiamo che Egli non ci è estraneo ma ci vuole tutti immersi nel suo grande abbraccio di amore.