Omelia (29-01-2008) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?» Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti intorno disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli. Chi compie la volontà di Dio, costui è per me fratello, sorella e madre». Come vivere questa Parola? Mi capita spesso di incontrare persone che desiderano entrare in un cammino spirituale che qualifichi lo scorrere dei loro giorni. Sono persone che hanno sperimentato il vuoto di tante offerte della società in cui viviamo e anelano a quell'unica "cosa necessaria" che è un rapporto profondo, intimo, esistenziale col Signore. Il desiderio stesso è un dono prezioso che lo Spirito fa germogliare da un cuore che, per lo più, è già libero dai 'rovi' dell'eccessivo attaccamento alle persone e alle cose. Però il dilemma è: come realizzare questa interiorità, questo incontro di profondità? Per entrare in questa intimità la strada è quella di vivere i giorni in modo da poter dire con Gesù e come Gesù: "Mio cibo è fare la volontà del Padre". Non è né impossibile né troppo arduo. Si tratta di pensare a far bene (voglio dire a fare con amore e non per forza) quello che ho da fare oggi. Il preoccuparsi del domani è un inutile peso. "Basta a ogni giorno il suo affanno" dice Gesù. E basta ogni giorno destarmi sempre nuovamente allo stupore-certezza di essere amato. "Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio. E lo siamo realmente!" (1 Gv 3,1). Lo stupore e la gioia vanno di pari passo, quando quello che dobbiamo fare non è solo freddo dovere ma un entrare semplice e affettuoso, nel "sì" alla volontà del Padre. Oggi, nella mia pausa contemplativa, penso che è proprio questo 'sì' a consentirmi di essere anch'io madre, fratello e sorella di Gesù che è venuto tra noi realizzando la volontà del Padre. Mio Signore e mio Fratello e perfino Figlio mio, che io ti consenta di essere più intimo a me di me stesso nel mio vivere con te il sì al Padre. La voce di un santo fondatore Fiat! Pronunciatela questa soave parola, o figli e amici miei, pronunciatela ad ogni respiro, ad ogni battito del cuore, ad ogni movimento delle labbra. Dio la comprenderà sempre nel modo in cui volete ch'egli la comprenda, ora come preghiera, ora come atto di fede, nel dubbio, come atto di speranza nel timore, e sempre come atto di amore. S. Luigi Orione |