Omelia (04-12-2007) |
Messa Meditazione |
Un cuore semplice per vedere Lo spirito di Dio che, secondo il profeta Isaia, si posa sul Messia, si rivela nel Vangelo come lo Spirito Santo che fa vibrare il Figlio nell'invocazione del Padre a favore dei poveri e dei piccoli. Il dono di Dio si amplifica e passa dal Messia ai suoi discepoli. In lui troviamo conforto per questa giornata e per tutta la nostra vita. I sette doni dello Spirito Santo vengono enumerati secondo la scansione indicata dal profeta Isaia. Il numero sette indica pienezza e abbondanza, fino a traboccare. Il clima di ingiustizia che pervadeva la società antica e che trova anche oggi tante manifestazioni, sottili o palesi, si apre alla sorpresa del Dio che salva. Essere poveri non vorrà più dire essere oppressi; l'esercizio della giustizia non sarà più casuale, poiché sta per fiorire un mondo di pace, quasi una ripresa del paradiso terrestre nel quale anche gli animali feroci saranno in pace, tra loro e con gli uomini. Dove e come e quando possiamo fare esperienza di questa rappacificazione? Il mondo è attraversato da ingiustizie e usurpazioni, è sconvolto da guerre e soprusi. Dov'è la pace dei popoli, la pace del cuore? Esiste un luogo dove questo è possibile, e Gesù lo indica: "Venite a me voi tutti, che siete affaticati e oppressi..." Il luogo è Gesù stesso. Come scriveva Papa Ratzinger nel suo libro su Gesù, Gesù non è venuto tanto a portarci i suoi doni, ma il suo Regno, che si identifica con Lui stesso. Gesù è venuto a portarci Dio. Dove trovare quindi la pace? Dove sperimentare il Regno presente? Ecco la risposta: nell'affidamento al Signore Gesù, nella familiarità con Lui, nel riconoscimento della sua presenza, resa viva e amica nella Chiesa. Non possiamo vivere come se il mondo e la nostra vita fossero vuoti della sua presenza; come se non fosse accaduto nulla alla nostra vita. Non vale la pena perdere tempo a invidiare chi l'ha riconosciuto in Palestina prima di noi. "Molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro..." Viviamo consapevoli che 'già viene il suo bisbiglio' (Clemente Rebora). Anzi, 'Egli è qui, come il primo giorno' (Charles Péguy). Ti rendo lode o Padre, per avermi rivelato e donato Gesù. Donami un cuore semplice di fanciullo per riconoscere e accogliere il dono della presenza del tuo Figlio. Cerco tante cose e tanti luoghi per trovare la pace. C'è un luogo e una persona: Gesù. In un momento di adorazione silenziosa in chiesa o di preghiera in casa voglio affidarmi a lui e gustare la sua presenza. Commento a cura di don Angelo Busetto Clicca qui se vuoi abbonarti a "Messa Meditazione". |