Omelia (04-02-2008) |
Messa Meditazione |
Gesù ci libera Lettura I discepoli "giungono all'altra riva" e si trovano in territorio pagano. Il Vangelo di Marco rompe qui, per la prima volta, i confini etnici nei quali, sino ad ora, ha operato Gesù. Meditazione L'episodio del vangelo di Marco che abbiamo ascoltato oggi può presentare alcune difficoltà di comprensione. Il tutto si svolge in territorio pagano e questo sta ad indicarci che nessuno è escluso dal messaggio di salvezza e dall'opera redentrice di Cristo. Quel mondo è tutto "invasato" dal male: non si tratta, infatti, di un singolo demonio, ma di una "legione", un numero sterminato, che ha ridotto il malcapitato, che ne è posseduto, a vivere come un morto nei sepolcri. È interessante la dichiarazione che il demonio fa urlando, prostrato ai piedi di Gesù: «Che hai tu in comune con me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Ancora una volta, i demoni lo riconoscono come Figlio del Dio altissimo. Chiedono poi in particolare di non essere scacciati da quella regione o almeno che possano trasferirsi in un branco di porci, che sono al pascolo in un monte vicino. Viene da pensare che esistano luoghi prediletti da satana, che abbia i suoi inferni anche nel mondo, lì dove il male dilaga, dove è accettato e vissuto come stile di vita, dove nessuno gli è contrario, dove può prendervi stabile dimora. Sono spiriti immondi e quindi l'abitare nei porci potrebbe essere loro di sollievo rispetto all'essere relegati nel loro inferno. La loro presenza è sempre e comunque devastante anche nei confronti di quegli animali, i quali, infatti, precipitano in mare. I mandriani avvertono i padroni dell'accaduto, ma questi più che considerare l'intervento salvifico e prodigioso operato da Gesù, calcolano il grave danno economico subito e lo invitano ad uscire dal loro territorio. Capita ancora oggi che l'interesse per le cose di questo mondo, per quanto misere possano apparire, prevalga su quello per lo stesso Cristo. Al desiderio dell'indemoniato guarito di stare con Gesù, il Signore risponde inviandolo in missione. Egli diventa apostolo perché è in grado di raccontare ciò che il Signore gli ha fatto. Il vangelo è la buona notizia di quanto Gesù ha fatto per noi. L'evangelizzazione non è tanto un'esposizione di dottrina o di idee, ma un racconto di fatti, una narrazione di quanto il Signore ha operato per noi. Preghiera Signore Gesù, libera il mio cuore e la mia vita da tutto quello che mi impedisce un cammino di libertà e di luce, liberami dai demoni che mi spingono a fare il male. Agire Dedicherò un momento di preghiera di fronte a Cristo Eucaristia o ad un'immagine sacra, per riflettere sulle cose che mi ostacolano nel vivere più generosamente il Vangelo di Cristo, e chiederò a Dio la forza di abbandonarle. Commento a cura di Cristoforo Donadio – P. Antonio Izquierdo, LC Clicca qui se vuoi abbonarti a "Messa Meditazione". |