Omelia (05-02-2008) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
Fanciulla, io ti dico, alzati! Due miracoli incastonati l'uno nell'altro, come pietre preziose di un unico prezioso gioiello. Il filo d'oro che unisce questi due miracoli è la fede. Ci è presentata la fede della donna malata da dodici anni. Nel silenzio del suo dolore non chiede compassione dagli altri. Vivere nel silenzio e nell'umiltà non significa per questa donna vivere nella rassegnazione. Ella sa benissimo dove cercare e trovare la fonte per la sua salvezza. Vuole allora l'incontro con Gesù, lo cerca con determinazione e chiede semplicemente di toccare il mantello di Gesù. È la fede che è capace di superare tutte le difficoltà per arrivare a Gesù. La fede di questa donna si esprime nel silenzio del cuore con la convinzione intima della potenza di Gesù. Troviamo, poi, la fede del capo della sinagoga. È una fede che si testimonia in modo pubblico per proclamare davanti a tutti la certezza che supera lo scetticismo di tutti. Sono due modi diversi per testimoniare la stessa fede. Possiamo allora chiederci, come noi stessi testimoniamo la nostra fede. Poniamo in Gesù la nostra fiducia è l'invito che proviene dalla pagine del Vangelo di oggi. Cerchiamolo in umiltà e con costanza per proclamare, con Maria, le grandi cose che il Signore fa in noi. |